Valenzia Candiano | Page 7

Giuseppe Rovani
ragione tacere assai cose che il Barbarigo gi�� sapeva, ma che per la chiara intelligenza del tutto, al nostro lettore deve importar di conoscere, cos�� noi medesimi ci faremo a narrare la storia del fatto, al quale non ci sovviene d'aver trovato mai caso che rassomigli in alcuna parte; che se dessa parr�� un po' strana e maravigliosa, preghiamo il lettore a non volerla poi tacciare d'inverosimile, ed a considerare in vece che ci fu tramandata da un cronista contemporaneo agli avvenimenti che imprendiamo a narrare; che appunto perch�� alquanto maravigliosa, fu scelta ad argomento di queste pagine, non mettendo conto di raccontare ci�� che siam usi a vedere in ogni incontro della vita comune; che l'essere il fatto straordinario, e l'esservi implicati uomini d'una tempra per certo qual modo straordinaria ci aprir�� forse il campo a scoprire alcun nuovo rapporto tra le cose di questo mondo ed a svolgere qualche piega intentata dei cuore umano.

II
IL PADRE E LA FIGLIA.
Il lettore si ricorder�� delle poche parole che gi�� sopra si sono dette intorno all'ammiraglio Candiano e ad una sua figlia chiamata Valenzia, che, incontrata una sventura per lei insopportabile, ne dovette poi morire.
Quattro anni prima della notte a cui siamo con questo racconto, nel palazzo ducale, la met�� di Venezia era intervenuta per udire un cavaliere lombardo che diceva maravigliosamente all'improvviso, e che aveva inoltre assai buon nome nell'arme. Erasi esso recato a Venezia nella sua qualit�� di cavaliere aureato, per accompagnare l'ambasceria del Conte di Virt��. Appena il giovane comparve nella sala, l'avvenenza della persona e il decoro de' suoi modi, come suole intervenire, cominci�� a disporre cos�� bene gli animi di tutti coloro che gi�� avevano sentito a dire di lui tante meraviglie, che uno scoppio d'applausi, alzatisi spontaneamente da tutte le parti, fu il primo saluto che gli fu reso. Come adesso, anche allora era costume che gli uditori dessero i temi del canto, ed egli per guisa li venne svolgendo, accompagnandosi col liuto che toccava mirabilmente e spiegando una voce soave con tanta virt�� e tant'arte, che l'aspettazione di tutti non solo fu appagata, ma superata di lunga mano. La maraviglia del dire all'improvviso, se tu l'accompagni coll'incanto delle noti vocali, ha tale un fascino che pu�� facilmente mettere impressioni profonde in un cuore sensitivo. Una fanciulla che di poco aveva passato i diciassette anni, che fino a quel d�� tra le cure tranquille dell'et�� sua s'era sempre mostrata d'una gaia e festosa natura, quando usc�� di quel palazzo, e saltata nella gondola, venne ricondotta tra le donne e i servi nella sua casa, si sent�� oppressa improvvisamente, e quasi che ella medesima non ne sapesse indovinare la causa, di un'arcana molestia che la faceva tutta pensosa, e non le lasciava pi�� bene. La bella e florida giovinetta era la figlia dell'ammiraglio Candiano, che in quel tempo trovavasi colle galere sul Mediterraneo. Il volto del giovane cavaliere, il muovere degli occhi di lui, quella sua voce piena d'una mesta ed ineffabile dolcezza, per tal guisa le si erano fitte nell'animo, che per il resto della notte non pot�� mai liberarsi affatto affatto di quel pensiero, e provava un'agitazione, un'inquietezza, una specie di desolazione, ma di un genere particolare, e pur mista ad una fantastica ebbrezza che di quando in quando le faceva provare certi repentini soprassalti che mai non le permisero di chiuder occhio interamente. La mattina un forte pensiero, assalendola d'improvviso, le fece provare un cos�� acuto dolore che quasi era prossimo a disperazione. Come mai la passione, in cos�� breve giro di tempo, aveva potuto invadere il cuore di Valenzia, con tanta forza da farle venire in mente la legge inesorabile che vietava le nozze tra una figlia di San Marco ed uno che non fosse patrizio se veneto, o non fosse re o figlio di re, se straniero? Come mai codesta legge aveva potuto recarle gi�� tanta molestia da farle maledire la sorte che l'avea fatta nascere in Venezia? Il fatto �� cos�� appunto, e all'ingenua fanciulla pot�� venire in mente un simile pensiero. Passarono cos�� alcuni giorni, n�� alla giovane intervenne mai cosa che potesse confortarla di qualche speranza, giacch�� con accanto di continuo la severa sua governante, alla quale per nessun conto avrebbe voluto che fosse trapelato nulla di quel suo affetto, e chiusa per lo pi�� nelle stanze del proprio appartamento, vedeva bene che era troppo difficile ch'ella venisse mai ad incontrarsi un'altra volta in quel giovane cavaliere. Per buona, o meglio per mala fortuna il caso volle secondarla troppo bene. Il suo padre Candiano, col grosso delle galere, era tornato nel porto di Venezia. L'arrivo di quell'uomo, che tanta parte aveva nelle publiche vicende, fece che per tutta Venezia si parlasse di lui, e, d'uno in altro discorso, anche dell'unica e bellissima sua figlia. In un crocchio di giovani
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