agli stessi Barbari, a cui facciamo la guerra, e de' quali parlasi fra noi con tanto disprezzo. Per�� in faccia a tutta questa buona gente ti chiamo vile e infame, e cos�� sempre ti chiamer�� infino a tanto che non avrai obbedito a quel che vuole la legge.?
?Senator Barbarigo,? disse Attilio per risposta a quelle parole, sforzandosi a celare lo sdegno sotto l'apparenza dell'ironia, ?sarete persuaso che questa sera il vostro vin di Cipro ha fatto male a qualcheduno.?
?Stolto beffardo,? proruppe allora Candiano, ?in faccia a queste illustri persone non mi degno ora pi�� di risponderti con parole. In faccia a queste persone io ti do quel solo che meriti. Prendi, e va sfregiato per tutta la vita.? E cos�� dicendo d'un manrovescio percosse la guancia al giovane Gritti.
La mano di Attilio, in men che non si pu�� dire, brand�� lo stiletto, e fece per gettarsi sul corpo di Candiano. Per buona ventura si era esso ritratto a quella furia del giovane, e di traverso afferratolo per la mano, lo sforz�� colle potenti sue strette ad abbandonare quell'arme, intanto che molti fra gli astanti s'erano fatti intorno al Gritti per rattenerne la furia. N�� si pu�� con parole dipingere al vero come colui si venisse contorcendo vedendosi chiuso il campo ad una subita vendetta, basti il dire che a versar fuori quello spasimo di rabbia che lo aveva invaso, s'era per tal modo stretto co' denti il labbro inferiore che ne fece spricciar vivo sangue.
?Per ora �� bene che tu sappia,? continuava Candiano, ?che il mio palazzo �� in canal grande, che in Venezia vi son molti luoghi remoti per ribattere un'ingiuria, se mai tu ti credessi offeso, e che a me non pesano ancora i miei sessantasette anni. In quanto alla famiglia del povero Tritto ci provveder�� io medesimo.....? E senza pi�� altro si tolse di l��.
Dopo que' primi soprassalti d'ira, il Gritti aveva subito una specie d'atonia, che lo fece durare immobile nel mezzo della camera per molto tempo. Non parea vero al borioso e spavaldo giovane d'aver potuto sopportare una s�� grave offesa; intorno a lui frattanto ogni cosa erasi rimessa in calma, ch�� tutti gli astanti, ad uno ad uno, l'aveano abbandonato, non osando pi�� rivolgergli una parola; e il senator Barbarigo, fin dal punto ch'era cominciata la contesa, avea pensato uscire di quella stanza.
Vi ritorn�� per altro di l�� a qualche tempo. Fermatosi in prima a riguardare il Gritti ed accostatosi a lui,
?La campana di Sant'Elmo,? disse, ?suon�� dieci ore. Quasi tutta la gente �� dileguata dal mio palazzo, i doppieri pi�� non brillano, ed �� un'ora buonamente che tu stai qui solo ritto, immobile e cogli occhi a terra. Che cosa pensi?
?Se nel vostro vin di Cipro,? rispose Attilio scuotendosi d'improvviso, ?aveste gettato polvere d'arsenico, penso che io avrei dovuto ringraziare mille volte la mia fortuna.?
?I morti non seppero mai vendicare le offese ricevute.?
?Chi mi parla qui di offesa, chi ardisce ricordarmela? Senator Barbarigo, non mi traete in furore, e se vi fu taluno che in faccia a tutta Venezia os�� svillaneggiarmi, svillaneggiar me che non ho mai patito sopruso da chicchefosse uomo del mondo, �� tal cosa che ciascuno dovrebbe fingere di non sapere in faccia me.?
?Un'ingiuria che dev'essere vendicata, deve essere ricordata, Attilio.?
?Questo lo credo anch'io.?
?Dunque??
?Dunque, io sono s�� sprofondato che non vorrei mai pi�� veder luce, n�� uscire mai pi�� fuori all'aperto: pure se mi venisse in pensiero qualche atroce modo a vendicarmi, qualche cosa di straordinario, d'inaudito, di orribile, penso che tosto lo manderei ad effetto.?
?Lascia fare al tempo, Attilio, e a rivederci domani.?
Queste parole di congedo furono pronunciate dal Barbarigo, quando sent�� bussare alla porta della camera.
Attilio si tolse di l��, mentre entrava Apostolo Malumbra.
Il suono de' sistri era cessato, il romore dalle sale era passato ai piedi del palazzo, e sulle gondole partivano le persone ch'erano intervenute alla festa.
Il senator Barbarigo, chiusa allora la porta della camera a chiavistello,
?Siamo soli,? disse al Malumbra, ?ora tu puoi parlare liberamente. Raccontami tutto;? e si gett�� a sedere su di un ampio seggiolone.
?Prima vorrei pregare la signoria vostra illustrissima a farmi degno di dirle due parole con libert��.?
Il senatore gli accenn�� che parlasse.
?Io so che la Serenissima Republica d�� trecento ducati di premio a chi sa svelarle alcuna cosa di grave importanza.?
?E tu avrai i trecento ducati dalla Serenissima, e qualche cosa di pi�� ti verr�� dato dalla mia borsa particolare. Ti dir�� poi quando tu debba presentarti innanzi al consiglio dei Dieci.?
?Va bene, ora udrete da me tali cose che in mille anni mai non avreste imaginate le simili.?
Erano le ultime ore della notte, le sole ore di profonda quiete in Venezia. Il vecchio Barbarigo, colla testa china e colle mani incrocicchiate sul petto, si pose ad ascoltare le parole del Malumbra.
Siccome questi nel fare il suo racconto dovette di
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