Tre racconti sentimentali | Page 5

Paolo Bettoni

favore, e le disponessero alla caduta. Questi preliminari erano
indispensabili, altrimenti volendo mettere innanzi la sua figura e
trattare da sè la propria causa, non sarebbe riuscito a nulla. Eppure
questo fauno ributtante non si contentava di roba mediocre, ma voleva
avere fior di bellezze e di gioventù. Tribolo, che lo aveva servito in
altre occasioni, si preparava adesso a servirlo di nuovo, e con zelo
maggiore, a motivo che la ricompensa promessa era larga più del
consueto. Questo aumento avvenne in parte perchè il bottegajo trovò la
fanciulla molto di suo genio, e in parte perchè Tribolo espose i grandi
ostacoli che bisognava superare per vincere la sua virtù. I grandi
ostacoli esistevano realmente, quantunque il mezzano, volendo
presentare l'impresa come difficile per farsi pagar meglio, li avesse
dichiarati prima ancora d'averne fatta la prova. Egli cominciò a tendere
le sue reti a Cecilia, guardandola coll'occhio e col sorriso della bontà,
volgendole parole garbate e facezie oneste ogni volta che s'imbatteva in
lei, e le volte erano frequenti e non procurate dal caso. Abitando essa il
piano superiore a quello di lui, doveva necessariamente passare dinanzi
al suo uscio quando andava e tornava per le sue faccende. L'uscio era
aperto, e il vecchio si trovava occupato ora a spazzolare il suo vestito,
ora a nettare le sue scarpe, ed ora a stuzzicare il suo merlo in gabbia,
senza parere che pensasse ad altro. Ecco belle e naturali occasioni di
fermare la fanciulla, di cambiare parole seco lei, e d'invitarla a venir
dentro per vedere il suo piccolo appartamento. Come poteva essa non
corrispondere alle gentilezze di un vecchio così affabile, così lieto
d'umore, e così onesto d'aspetto? Egli era il solo uomo in quella casa
che le fosse simpatico, e col quale s'intrattenesse volentieri. Infatti,

mentre gli altri la guardavano avidamente, le mormoravano propositi
indecenti, e le mettevano le mani addosso, egli solo si mostrava
rispettoso nel contegno e nel discorso. Quando Tribolo si ebbe in tal
modo procurata la sua confidenza, cambiò linguaggio e tentò bel bello
il colpo della seduzione. È un peccato, diceva, che una sì bella tosa
debba vivere nella miseria. Tu meriteresti uno stato di prosperità, e te lo
desidero di tutto cuore. Io sarei contento di vederti meglio nutrita e
meglio vestita di quello che sei. Quale risalto darebbero alla tua
bellezza un abito di stoffa non ordinario ed uno sciallo confacente
all'abito! Come starebbero bene i tuoi piccoli piedi calzati in un pajo di
stivaletti alla moda! Altro che zoccoli! Eppure io conosco alcune
ragazze che erano povere e mal in arnese al pari di te, e che ora vestono
pulitamente, mangiano di buoni bocconi, ed hanno la borsa ben
provveduta di danaro. E come avvenne questo cambiamento? Avvenne
perchè ciascuna di esse ascoltò le proposizioni di un amante ricco e
generoso, che sovviene ai loro bisogni e le fa vivere comodamente. Io
non le condanno se per uscire dalla miseria, che è tanto dura e
insopportabile, si sono appigliate a questo partito, che certi bacchettoni
chiamano vergognoso. La vergogna sarebbe di avere molti amanti, ma
quando si tratta di uno solo, si può accettare il suo amore e i suoi
beneficj senza scrupolo. E perchè tu medesima non potresti fare
altrettanto? Se tu vuoi ascoltarlo, io conosco un galantuomo che ti ama,
e che volentieri ti si farebbe amico, pagando largamente la tua
compiacenza. Di più si prenderebbero tutte le misure necessarie perchè
nessuno sapesse mai il secreto della vostra relazione.--Così parlava
Tribolo a Cecilia ogni volta che poteva averla a quattr'occhi; ma la
fanciulla, turbata e scandalizzata, gl'imponeva silenzio, protestando che
non voleva saperne di tali proposizioni, e che si sarebbe seco lui
disgustata, quando non tralasciasse quell'argomento. Tribolo conobbe
che l'impresa era malagevole, ma non pertanto desistette dalle
tentazioni finchè la fanciulla se ne liberò coll'evitare possibilmente il
suo incontro. Allora il vecchio malvagio pensò di attaccarla con altre
armi, e di vincerla colle minaccie. Ecco perchè offrì ad Antonio il
prestito di due talleri, colla quale astuzia si preparava un mezzo di
spaventare Cecilia nella sua giovanile semplicità. Una sera che costei
era discesa per attingere acqua, la fermò sul pianerottolo, e così le
disse:--Giacchè sei ostinata a ricusare la fortuna che ti si offre, non

parliamone altro, e seguita pure a vivere nella tua indigenza. Sappi
soltanto che quel galantuomo non cessa dalle sue intenzioni di giovarti,
ogni qualvolta tu ti disponga ad ascoltare il suo amore. Il tuo rifiuto non
lo ha distolto dal pensare a te, e quando tu mutassi consiglio, è sempre
pronto a fare il tuo bene. Io non ti dico di più su tale proposito, e tu sei
libera della tua volontà. Siccome però in faccia all'amico tu mi fai
passare per un uomo da nulla, ed incapace di rendergli un servigio, e
siccome
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