Romanzo duna signorina per bene | Page 7

Anna Vertua Gentile
del poverino usciva un lamento continuo che straziava.
La fiammella del gaz abbassata, spandeva una luce smorta, rischiarando l'agonizzante con riflessi foschi, strani, paurosi.
Bortolo porse la bottiglia a un vecchio signore ritto a fianco del letto. Un altro signore si stacc�� dal fondo della camera e porse a questi un cucchiaio. Bisognava sollevare un poco il capo al poverino per fargli inghiottire qualche sorso.
Lucia si fece innanzi, tutta pallida ma senza tremiti, pass�� un braccio sotto al guanciale e lo alz�� delicatamente; il povero fanciullo gemette pi�� forte. Il cognac fu inghiottito a fatica. Lucia riabbass�� il guanciale, su cui il malato gir�� lentamente il capo posandolo su una guancia; cess�� il gemito, parve assopito. Parve morto a la fanciulla, che si rizz�� presa da subito, invincibile sgomento e lev�� lo sguardo spaurito in cerca di conforto. Si incontr�� in due occhi chiari, che la fissavano con intensit�� melanconica.
?Morto?...--chiesero le labbra della fanciulla, senza mettere suono.
No; gli occhi chiari risposero negativamente. Ma in quel no erano il dolore, quasi il rammarico. Cos�� fosse!... dicevano quegli occhi. La morte sola pu�� togliere il disgraziato a lo spasimo.
Un fremito corse nei sangue di Lucia. Si inginocchi�� di fianco al letto, chin�� le labbra su la manica nera del morente. Quale tenerezza di pianto, quale religioso rispetto le inspirava, quella disgraziata vittima del lavoro!... Perch�� succedono quei casi dolorosi?... Perch�� non si era ancora trovata la maniera di farli evitare, di impedirli?... Perch�� Iddio permetteva che accadessero?...
Il sentimento di superba investigazione fu tosto soffocato nella preghiera.
?Signore!... fate che cessi di soffrire!--sospir�� in un singhiozzo represso.
?Signore! chiamatelo in Paradiso con voi!
Lev�� il capo, colpita da un improvviso lamento, lungo, spasmodico; scatt�� ritta.
Il malato in un supremo sforzo, si era tirato su a sedere su 'l letto, e guardava nel vuoto con gli occhi sbarrati, vitrei. Aperse le braccia come se le stendesse a qualcuno e mormor�� il nome di Teresa. Poi si lasci�� andare su 'l guanciale, supino, la bocca aperta, inanimato.
Lucia si sent�� vacillare; le girava la testa; nel cervello sentiva un ronzio doloroso; non scerneva pi�� le persone; pi�� non si raccapezzava.
Qualcuno le offerse il braccio, la strascin�� via, le fece sorseggiare del cognac.
Sent�� salire un groppo a la gola e scoppi�� in pianto.
?Coraggio!--le sussurr�� presso una voce commossa e carezzevole.--Iddio ha voluto cos��; non si pu�� andar contro a' suoi voleri!
Chi le parlava?... chi era con lei e la guidava a casa attraversando il cortile?
Lev�� gli occhi su 'l volto pallido del suo compagno; l'ingegnere Del Pozzo.
Ah! egli non l'aveva lasciato il povero fanciullo che s'era fatto male a la fabbrica!... Non era fuggito dal povero moribondo!... Non era andato a distrarsi dopo la giornata di lavoro!... Non aveva avuto riguardi per la propria sensibilit��!...
Avevano attraversato il cortile; erano entrati in giardino. Ai piedi della scalea, che dava su la porta d'entrata del villino, Lucia si arrest��; porse tutte due le mani a l'ingegnere e gli disse in un soffio: ?Grazie!?
?Coraggio!--le ripet�� lui, stringendole le mani.
Che espressione soave, che espressione pietosa avevano in quel momento, quegli occhi chiari!.. Oh s�� s��!.. essi dovevano possedere un fascino; ma era un fascino buono, che comanda carit��, che chiede il bene!
?Grazie!--torn�� a dirgli Lucia mentre egli ritoccava il cappello in segno di saluto. E soggiunse: ?Si informi della famiglia di quel poverino, e, me ne sappia dire qualche cosa!..
A sommo della scala si rivolse: ?Torna l��?--chiese subitamente.
?S��!--rispose l'ingegnere avviandosi.
In salotto, la zia e le sorelle Zolli giuocavano a scopa.
?E cos��?--chiesero in coro senza smettere il giuoco.
?�� morto!--rispose cupamente Lucia.
?Ha finito di penare!--disse la zia buttando una carta.
?�� al riparo dai pericoli!--fece la signora Aurora.
?Dio lo accolga!--esclam�� la signora Rosetta.
?Scopa!
Zia Marta, con moto rapido, raccolse le carte vincitrici con un sorriso di soddisfazione e segn�� il punto.
?Io vado a letto!--disse Lucia uscendo--Felice notte!
?Felice notte!--risposero tutte tre insieme le giuocatrici!
?Scopa!
La signora Marta era fortunata quella sera.
Lucia l'ud�� annunciare ancora due volte la vincita, mentre ella saliva lo scalone per ritirarsi in camera con le sue emozioni, i suoi sentimenti.
* * *
Alcuni giorni dopo quella triste sera, il babbo tornando a casa per la colazione, consegn�� a Lucia una lettera non suggellata.
?�� dell'ingegnere del Pozzo--disse,--preg�� me che te la consegnassi.
Un'ondata calda corse a la fronte della fanciulla. Prese la lettera, l'aperse, lesse ad alta vece:
?Gentile Signorina,
?Il povero fanciullo ch'Ella ha veduto morire, non aveva altri al mondo che una sorella, la quale gli faceva da madre. Essa ha vent'anni ed abita in un abbaino su 'l Corso di Porta Nuova N.... Lavora da sarta.
?Con rispetto. Le porgo i miei doveri.
?ANTON MARIO DEL POZZO.?
?Va bene!--disse Lucia piegando la lettera, mentre uno strano senso di incresciosit�� le sconvolgeva il cuore. Trovava quelle righe troppo cerimoniose, troppo fredde, dopo che tutti due avevano passato un'ora al letto del morente, risentendo le medesime impressioni, soffrendo le medesime ansie. Le pareva ch'egli avrebbe
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