Romanzo duna signorina per bene | Page 5

Anna Vertua Gentile
differenza fra gente e gente!... Anche le persone per bene si danno al socialismo!
E susurr�� a fior di labbra queste parole che la terrorizzavano!
* * *
Finito di desinare, il signor Pippo Ferretti, il ricco industriale, come di solito, fece la sua toeletta della sera, e prima di uscire salut�� la sorella e baci�� in fronte la figliuola, che lo accompagn�� fino all'ingresso della portineria; un amore di casetta svizzera.
?Non ti annoi troppo a restar qui con la zia?--le chiese il babbo.
Era la domanda che egli le faceva ogni sera, quasi a sgravio della propria coscienza, certo di sentirsi rispondere di no, certissimo della bugia generosa che era in quel no. Ma tranquillava la propria coscienza e scusava s�� stesso, dicendosi, che dopo una giornata di lavoro, un uomo ha pur diritto a qualche ora di svago, a un po' di libert��, al soddisfacimento di qualche desiderio; e poi riposava nella convinzione, che sua figlia sarebbe stata incapace di imporre a lui un sacrificio; che anzi un sacrificio suo non l'avrebbe voluto a nessun costo, che le avrebbe guastato ogni piacere solo il supporto. Del resto, qualche volta, egli la conduceva a teatro insieme con la zia, la sua figliuola; in casa si ricevevano spesso gli amici la sera, e non di rado si davano serate e trattenimenti.
?Non ti annoi troppo a restar sola con la zia?--ripet�� ancora quella sera il signor Pippo.
Lucia gli rispose come di solito, sorridendo e aggiustandogli nell'occhiello del soprabito chiaro, la cardenia profumata.
?Sei un pap�� ancora giovine e bello!.. bada!--gli disse minacciandolo con la manina.
Egli rise ringalluzzito, e arrossendo lievemente; baci�� un'altra volta la figliuola e usc��.
Il signor Pippo Ferretti era davvero un bell'uomo; di media statura, ben piantato, con i baffi tutt'ora biondi e i capelli appena brizzolati su le tempia, portava su 'l volto dai lineamenti regolari, l'espressione dell'uomo soddisfatto di s��.
Lucia amava e stimava il suo pap��; l'uomo che aveva voluto ed era riuscito; il povero figliuolo d'un barcaiuolo del lago di Como, che, a forza di stenti, era riuscito a studiare, a metter su fabbrica, a farsi brillante strada nella vita!... Una cosa per�� la urtava in lui; ed era la smania dello sfoggio, della pompa, che la povera mamma, figlia d'un avvocato con pochi mezzi, gli aveva parecchie volte rimproverato; lei, che amava la vita semplice, intima; che riponeva ogni felicit�� nell'affetto, nella famiglia. Oh come Lucia la ricordava la sua povera mamma, che le era morta quando ella non era ancora entrata ne' dieci anni... Una signora piuttosto piccola, bruna, dal soave sorriso; Adele, diceva di lei che era una santa; e Bortolo il vecchio servitore, che l'aveva vista nascere e l'aveva seguita sposa nella nuova casa, non ne poteva parlare senza che le lagrime gli inumidissero gli occhi.
La sua povera mamma era contraria a l'idea di quel villino civettuolo e costoso; ella abborriva da tutto ci�� che potesse attirare l'attenzione; era una aristocratica del sentimento.
E in quel villino ove era venuta a malincuore, era poi morta dopo soli due anni, povera cara!.. E ora giaceva seppellita nel cimitero del villaggio ove era nata e cresciuta, lungo la spiaggia Ligure. Era morta in piena coscienza di s��, rassegnata, tranquilla, dopo che Lena, la figliuola d'una sua amica d'infanzia, era accorsa al suo appello promettendole che avrebbe fatto da madre a la sua piccola Lucia.
?Ah Lena!... hai mancato a la tua promessa, per orgoglio!--mormor�� a l'aria fosca della sera la fanciulla, che dopo la partenza del padre, si era fermata in giardino, ritta contro il muriciuolo, le dita intrecciate nell'inferriata del cancello, lo sguardo vagante.
Poteva star l�� finch�� voleva. La zia, dopo pranzo, appisolava per un'ora e pi��; e non c'era sugo stare a vederla ciondolare il capo e lasciarlo piombare su 'l petto con un russare faticoso di persona ben rimpinza di cibi succolenti. No; non c'era sugo.
Era meglio star l�� a respirare una boccata d'aria, a veder passare ogni tanto qualche persona, a conversare con Wise.
?Non �� vero Wise? che �� meglio star qui con te, che mi capisci e mi vuoi bene?... Buon Wise!...
Bravo Wise!
?Bub! bub!
Il cane rispondeva abbaiando, scodinzolando, lambendo la mano della padroncina, dell'amica. Le si strofinava intorno quasi a farle intendere che le voleva bene davvero; oh quanto!
?Wise! buon Wise!... tu mi vuoi bene, lo so! e te ne voglio anch'io, sai, molto!... �� cos�� difficile essere voluti bene davvero!... cos�� difficile!... cos�� difficile!
?Bub! bub!
L'abbaiare finiva in un guaito, quasi in un gemito. Si sarebbe detto che la bestia fedele e intelligente leggesse nel cuore della fanciulla.
L'aria si andava raffittendo. I fiori della robinia mandavano effluvi dolcissimi; si sentiva, a distanza, il brusio della citt��; ogni tanto il tram elettrico, correndo veloce su le rotaie, passava rapido dinanzi a la cancellata del giardino.
Lucia s'era messa a sedere su lo sporto del muricciuolo e pensava a
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