Roberta | Page 8

Luciano Zuccoli
alla
spiaggia, i pini marittimi svelti s'arrampicavano, chiudendo tra i
naturali intercolunnii le trasparenti chiazze dell'acqua cerulea.
Emilia, di tempo in tempo, guardava Cesare in volto, ed egli vedeva i
due occhi grigi sotto le ale delicate delle sopracciglia fissarsi in lui con
espressione di grande fiducia.
Molte piccole cose significanti erano avvenute, da quando la cameriera
di Emilia era corsa a cercarlo per supplire momentaneamente il dottor
Noli al letto di Roberta.
Cesare aveva preso vivo interesse alla malattia di questa, aveva
confortato Emilia con parole d'amicizia, le quali eran giunte strane e
inaspettate a lui medesimo; e allorchè Roberta s'era infine potuta levare,
l'opera del buon dottor Noli era parsa alle due sorelle ancor meno
efficace, ancor meno provvidenziale che il soccorso opportuno di
Cesare.
E,--fra le grandi cose,--dal giorno in cui la malattia aveva fatto la sua
ricomparsa, qualche legame non visibile aveva aggiogato le due donne
alla sorte del giovane; l'invitto soffio del destino aveva sfiorato le tre
esistenze.
--Dunque,--domandò Emilia, acuendo l'intensità dello sguardo,--Ella
non crede mortale la malattia di Roberta? Fra tanti medici consultati,
non uno mi ha detto chiaramente si trattasse d'etisia.... Se fosse altro,
una cosa semplice? Non è possibile? Mi dica....
Cesare pensava all'immancabile fatalità che tutti quanti sono a fianco
d'un ammalato s'ingannino sull'importanza e sui progressi del morbo. Il
bisogno di sperare è testardo nell'uomo; e Cesare aveva udito parecchie
volte i consanguinei negar l'evidenza, e gioire del miglioramento che
precede di ventiquattr'ore la morte.
--È possibile, senza dubbio,--egli affermò, dopo essersi interrogato e
risposto che non aveva alcun motivo a mostrarsi rudemente
sincero.--La signorina Roberta è assai giovane, e, oltre questo, ogni
momento s'incontrano dei casi di guarigione spontanea.
--Non è vero?--esclamò Emilia, arrestandosi un attimo.--Essa è uscita
dal letto, passeggia, si nutre volontieri; sta proprio bene.... Come
potrebbe riammalarsi?...
Cesare lanciò alla donna uno sguardo non visto. Quella fede assurda,
quell'inganno puerile, in cui Emilia cadeva, pel solo indizio che i

moribondi giacciono a letto e Roberta era in piedi, commossero l'uomo,
il quale sapeva l'avvenire. Trovò dolce essere assurdo a sua volta e
negar l'evidenza, come una sfida al domani.....
--Non dubiti,--soggiunse,--è certo che altre crisi non si presenteranno.
--Anche il dottor Noli me lo ha fatto sperare.... Sarebbe così
terribile!--mormorò Emilia, rivedendo con la memoria la giornata di
sangue.--Abbiamo tanto sofferto, l'ultima volta!... ed io ho accolto Lei
in un modo abbastanza strano,--aggiunse mentre sorrideva quasi
umilmente.
Oh sì, in modo strano; lo pensava anche Cesare, il quale per l'abitudine
di ricercar le cause, da qualche tempo andava studiando le ragioni che
lo avevano indotto, a frequentare la casa delle due sorelle; e aveva
creduto trovarne una, nella orgogliosa necessità di farsi ben conoscere,
di mostrarsi migliore di quanto egli non fosse, poichè ancòra gli stillava
nell'animo la ferita dell'ingiusta diffidenza.
Ma pronunziò sùbito alcune frasi comuni, per rassicurare Emilia sulla
impressione di quella accoglienza; ed egli stesso in fondo all'animo
sentiva una curiosa tenerezza per la ruvidità inabituale, che la donna
aveva mostrato nel terribile giorno di paura e di sollecitudine.
--Roberta è tutta la mia vita,--ella disse.--Quando non vi fossero tra me
e lei così stretti vincoli di parentela, basterebbe la delicatezza della sua
salute per rendermela cara, preziosa.... Per ciò, ho diritto a sapere, come
una madre; ho diritto a non essere ingannata pietosamente.
Ancòra la franchezza delle parole piacque al Lascaris, quantunque
fosse ben lungi dal riconoscere quel diritto, o almeno la necessità di
obbedirgli.
Ella taceva, guardando alcune donne, le quali andavano a rivendere,
con un canestro di pesce o di frutta sulla testa; due carri uno dietro
l'altro, a quattro o cinque cavalli in fila, romoreggiavano pesantemente,
e nella discesa il freno guaiva sui toni più striduli. Cesare approfittò
dell'attenzione ch'ella prestava allo spettacolo caratteristico, per
osservare con qualche agio la sua compagna.
Appariva tranquillamente superba di bellezza; irradiato dal senso di
equilibrio ch'era in ogni cosa intorno, il volto calmo aveva particolari
squisiti: gli occhi grigi a mandorla ornati di ciglia lunghe, il naso diritto
con piccole narici, la bocca purissima dalle labbra vive.
Conservava fresche le linee, che il male aveva atrofizzate o guaste in

Roberta; onde, la figura era snella, la elasticità delle membra era nel
passo libero e ritmico, nei movimenti di grazia, nella stessa curva del
braccio e della mano, con cui sosteneva l'ombrellino presso la spalla.
Infine, coi capelli neri, potenti di attrazione, ella risvegliava l'imagine
di una donna orientale, e ancòra molte imagini di obliosa mollezza in
qualche stupendo gineceo.
--Come si sta bene, qui!--riprese, guardandosi in giro.--Noi volevamo
partir dopo i bagni, ma il dottor Noli....
--Certo,--esclamò il Lascaris vivamente.--Sarebbe pericoloso
ricondurre la signorina a Milano durante l'inverno.
--Per ciò, rimarremo. Ho già prolungato l'affitto per tutta la stagione
invernale.... Il paese è tanto tranquillo....
E s'interruppe, aspettando ch'egli dicesse se partiva dopo
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