Riconciliazione | Page 5

Tommasina Guidi
d'essere, come la provvidenza, in tutti i luoghi.
Paolina, fattasi donna prima del tempo, divent�� valente massaia, sollevando misericordiosamente dalle spalle dell'eccellente dottor Grim*** la pesantissima croce del governo domestico, addossandosi, troppo presto per lei, la monotonia della vita. Faccende di casa, conti con la serva, un ragazzo da tutelare e un padre adorabile, ma che molto avanti negli anni, non si ricordava pi�� delle distrazioni necessarie alla giovane et��, e perch�� vedeva la figliuola docile e quieta, ne aveva abbastanza; che non andava a spiarne il fondo dell'anima, n�� domandava a se stesso se la donna a diciasette o diciotto anni �� veramente capace, senza il genio del sacrifizio, di vivere d'aria di refettorio e di giardino come la sua!
Il dottor Grim*** sapeva che la casa �� il tempio della donna e sapeva la verit��; ma ignorava poi che rincarando la dose di un bene qualunque si va in pericolo di incontrare la saziet�� che �� il punto fosco di tutte le cose belle e buone.
L'avvocato Zaeli, solo al mondo, dacch�� suo padre, amico del dottor Grim***, ebbe cessato di vivere, apprezz�� la giovinetta pura come il fiore sbucciato nell'ombra, e la scelse a compagna della sua vita. Fu una grande consolazione per l'ottimo dottor Grim***! eppure nel giocondo palpito del suo cuore paterno suon�� una campana dolente:--Ah! se al nascer della bambina avessi sottoscritto un'assicurazione a termine fisso, ecco che all'et�� del matrimonio potrebbe essa riscuotere una somma che io chiamerei provvidenziale.--
Gli sponsali erano fissati nella primavera e la primavera era gi�� comparsa col suo diadema di verde e di azzurro, ma assai pi�� bella che nei prati e nel cielo, sorrideva festosa nell'anima dei due innamorati.
Il brutto fatto accaduto in quei giorni, aveva sparso una tinta di tetraggine in casa Grim***, tanto prossima all'abitazione delle due disgraziate signore Rigotti; ma siccome al dott. Grim*** non garbavano a lungo le cose meste, dispose per il giorno primo di giugno le nozze; e Tonino spicc�� un salto. Oppresso da mane a sera dalla memoria di quel colpo, di quel grido, di quel cadavere disteso all'ombra del fico, Tonino aveva bisogno di allontanare le cattive immagini dal pensiero, e a tal uopo giovavano mirabilmente le nozze di sua sorella, che a guisa di un iride venivano a rallegrare il domestico focolare.
Tonino dunque spicc�� un salto quando suo padre leggermente commosso, comicamente grave, stabil�� che nel primo giorno di giugno Paolina sarebbe la signora Zaeli. Padre e figlio si baciarono teneramente.
Tonino aveva giurato di comporre un sonetto nella occasione del matrimonio, e and�� tosto a chiudersi in camera; ma... non si nasce mica un Petrarca! pens��; e modificando l'idea si decise per l'Ode. Poi... caspita! non si nasce mica facilmente un Parini, un Giusti o un Leopardi! son genii quelli. Un Tonino Grim*** non aveva gi�� pronte le ali, e a mente fredda, ripensandoci su, trovava molto pi�� adatto per lui uno Stornello. Avrebbe fatto uno stornello spirante odore di primavera, irraggiato da uno stuolo di auguri, di carezze, di gemme, di fiori.--Fior di rosa--cominciava:
Fiore di rosa Che sbucci all'alba perch��... Perch�� Paolina si sposa!
--No. Fior di speranza... no. Non voglio fiori allegorici, voglio fiori veri, conosciuti, fiori di giardino. Fiore d'arancio... e poi? Fior di verbena; benissimo:
Fior di verbena che...
A cavalcioni di una seggiola si batteva la fronte e pestava i piedi.--Verbena mi piace perch�� fa rima con serena, che �� la fronte di Paolina... E poi, Dio buono! e poi?...
Le Muse assolutamente non presiedevano ai futuri destini del figliuolo dell'ottimo dottor Grim***.
* * *
Un casinetto fuori appena della citt��, nascosto nel verde, fatto apposta per rinchiudere due persone felici, fu preso in affitto dall'avvocato Zaeli.
La larghezza della strada lo separava dai giardini pubblici, quel vasto campo a cui le piante giovanissime non hanno ombra da dare, ma che promettono da qui a dieci anni tutte le bellezze della botanica, meno il profumo dei fiori che sembran banditi per sempre.
L'antica Montagnola di Bologna, co' suoi vecchi, grandiosi e bellissimi platani, con le sue gloriose memorie di guerra, �� abbandonata alle serve e ai dilettanti di velocipede, che la traversano in tutti i sensi. V'ha per�� un momento dell'anno in cui la gente vi corre a frotta, e quegli sfondi solitari si animano all'obliato sorriso delle donne che non isdegnano anch'esse di riporre il piede nel vecchio passeggio cangiato in Ippodromo.
Il nuovo giardino pubblico battezzato nel dolce nome della nostra Regina, sale dalle mura della citt�� in una ondulazione insensibile fino alle falde delle colline.
Dal casinetto modesto dell'avvocato Zaeli, passata appena la strada, si entrava nel viale di cinta del giardino Margherita e per quella via si giungeva in citt�� senza lungaggini di risvolte e polvere incresciosa di strada provinciale.
Tutte le mattine l'avvocato, fra le nove e le dieci, usciva di casa in compagnia della moglie che lo accompagnava fino al cancellino,
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