cattiva figura coi suoi
vestiti modesti.
--Non si dia pensiero di questo,--disse Maria,--abbiamo non poco da
fare a tirare innanzi anche noi colla massima economia e non nuotiamo
nel lusso, ma già che nostro zio ci ha lasciato una casetta in campagna,
e c'è un letto di più, ho pensato d'invitar l'Angiolina che è una brava
ragazza, ed è stata delle prime della scuola; così sarà una compagnia e
un buon esempio per le mie sorelle.
--Oh per questo, della mia Angiolina non posso lagnarmi; se avesse
veduto come mi ha assistito poco tempo fa quando fui ammalata, e non
per questo trascurava la scuola, e poi....--qui si avvicinò per dire
qualche cosa all'orecchio di Maria e non farsi sentire da Angiolina che
si era avvicinata a loro.
--Povera Angiolina,--esclamò Maria,--sono proprio contenta di poterle
procurare un po' di distrazione.
Intanto la signora Merli chiamò a sè la figlia, e le disse dandole un
bacio:
--Sai, figliuola mia, la ragione per cui la signorina Maria si è
incomodata a venir fin quassù? È stato per invitarti ad andare in
campagna con loro.
--Io in campagna! lo dici per celia,--rispose la fanciulla facendosi rossa.
--Proprio sul serio,--disse Maria,--so che sei amica dell'Elisa, e ho
pensato che avrà piacere di averti insieme almeno per quindici giorni.
--È vero?--chiese Angiolina rivolta ad Elisa che se ne stava in un
angolo tutta confusa.--Non lo merito, sai; vedi, quando mi raccontavi
della tua bella villa credevo che tu lo facessi per farmi dispetto, perchè
ero povera e non potevo andare anch'io in campagna, e ho pensato male
di te, sono stata ingiusta, perdonami.
--Anch'io mi sono ingannata,--disse Elisa,--non è una villa la nostra, ma
una casa, lo ha detto Maria, poi vedrai, ma non aspettarti grandi
cose,--e diede un sospirone, contenta d'aver rimediato alle esagerazioni
dei giorni passati.
--Sarà sempre troppo per me; mi basta un po' di aria libera e vedere
degli alberi verdi. Che gioia, che felicità!--e si mise a saltare e a battere
le mani.
Ad un tratto si fece seria e disse:
--Ma e tu mamma resterai sola! non ho cuore di lasciarti.
--Ora sto bene, e sono contenta che tu vada a divertirti; non pensare a
me, la sera ho il babbo e di giorno ho la mia macchina che mi tiene
compagnia; piuttosto ringrazia queste signore che hanno voluto farti
questa sorpresa.
Angiolina si avvicinò a Maria e,--Grazie! le disse volendo baciarle le
mani, ma essa la baciò in volto, poi volle che la signora Merli
riprendesse il lavoro interrotto, anzi la pregò che le mostrasse come
poteva lavorare così speditamente e tanto bene.
--Ci vuole un po' d'abitudine e d'attenzione,--disse, e le mostrò come si
dovea infilar l'ago in modo che il filo avesse una tensione uguale, e
dove si dovea mettere il lavoro e come bisognasse sempre condurlo
colle mani, affinchè l'impuntura venisse diritta.
--Appena avrò fatta qualche economia, voglio prendermi anch'io una
macchinetta da cucire,--disse Maria,--è un gran risparmio di tempo.
--Può comperare una macchinetta a mano; costa meno, e per una
famiglia basta,--disse la Merli;--ma se mi vuol far proprio un piacere
quando ha qualche lavoro lungo venga da me, io metto la macchina a
sua disposizione. Me lo promette, non è vero? magari le fossi utile a
qualche cosa! Sarei felice di mostrarle la mia riconoscenza; è proprio
un'opera buona quella che fa per la mia figliuola.
--Sono ben contenta,--disse Maria congedandosi.--Dunque siamo intese;
dopodomani alla stazione,--e uscì tutta lieta d'aver avuta quella buona
idea.
Elisa si sentiva felice d'aver cancellata l'impressione del suo racconto
esagerato, e diceva:
--Per gente che vive in due camerette, la nostra casa farà l'effetto di una
villa; io però sarei stata più contenta d'avere l'Evelina.
--E non ti fece piacere la gioia di quella povera gente!--disse
Maria.--Sei proprio senza cuore. Dà retta a me; se avessi invitato
Evelina, o avrebbe rifiutato, essa che ha tante ville, migliori della nostra
catapecchia, o avrebbe accettato con mal garbo e credendo di farci un
onore, si sarebbe trovata male, e per giunta ci avrebbe sprezzati e
criticati, mentre invece possiamo esser contenti d'aver fatto una buona
azione e d'aver reso un servizio a persone che lo meritano e ci
serberanno un po' di gratitudine.
IN CAMPAGNA.
Il treno rallentava, ed i ragazzi volevano slanciarsi fuori, impazienti di
correre per l'aperta campagna.
--Adagio,--disse Maria,--volete rompervi una gamba prima di arrivare;
finchè non siamo ben fermi, vi proibisco di muovervi.
--Io sono lesto,--esclamò Mario.
--Non ho paura,--disse Carlo.
--Tutto va bene; ma scendere quando una carrozza è in moto è una
grave imprudenza; tanti altri più agili di voi e più coraggiosi si sono
rovinati per tutta la vita; si tratta d'un minuto e non c'è proprio bisogno
d'essere impazienti.
Intanto il treno s'era fermato e giù discesero lesti come tanti scoiattoli,
impazienti di correre.
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