Piccoli eroi | Page 4

Cordelia
e quel pensiero le turbò la gioia d'aver terminati
gli esami.

MARIO E VITTORIO.
Vittorio faceva la seconda e Mario la prima classe delle scuole tecniche.
Erano tutt'e due intelligenti, ma Vittorio tranquillo, studioso, diligente,
e Mario invece irrequieto, non avea voglia di studiare e non stava mai
attento. Avea dovuto perdere un anno per la sua condotta, e perchè in
scuola si burlava non solo dei compagni, ma dei professori.
Maria era impaziente d'aver notizie dei suoi fratelli, e ad una cert'ora
s'avviò colle ragazze alla scuola, ma quando entrò nell'atrio, s'accorse
che gli esami non erano ancora terminati. Vi trovò molti babbi e molte
mamme, anch'essi impazienti di aver notizie dei loro figli, e alcuni
ragazzi che uscivano a due a due, a gruppi, chiacchierando assieme e
gesticolando, alcuni saltando dalla gioia, altri, incerti, fermati ad
attendere che uscissero i professori, nella speranza di saper qualche
cosa sull'esito dei loro esami.
Quelli che vedevano da lungi i genitori si univano a loro e quasi tutti
erano contenti d'aver terminato le scuole per quell'anno, e della
prospettiva di due o tre mesi di vacanza.
Finalmente uscì Vittorio e s'avvicinò alle sorelle colla faccia contenta,
sicuro dell'esame che avea fatto.
--È andato bene?--disse Maria.
--Il professore m'ha domandato una cosa facile e m'ha detto: bravo!
Come sono contento!--S'alzò in punta dei piedi e diede un bacio a
Maria.

Mario uscì correndo e saltando, si mise a giocare alla palla coi libri, e
fermatosi davanti alla turba dei suoi fratelli disse:
--Non mi chiedete nulla?
--Dalla tua allegria si direbbe che è andato bene.
--Credo di sì, io non sapevo molto di quello che m'hanno domandato,
sono andato avanti diritto senza interrompermi, e pare siano rimasti
contenti.
Intanto Maria vide uscire il professore di Mario che conosceva bene,
per avergli raccomandato spesso il fratello, gli si avvicinò e gli chiese
notizie dell'esame.
--Può dire d'esserne uscito per miracolo, e se non lo salvavo io....
--Ne fece qualcuna delle sue?--chiese Maria.
--Guardi!--rispose il professore, e levò di tasca un pezzo di carta che
mostrò a Maria, dicendo:--Questo è il professore che assisteva
all'esame, se l'avesse veduto, pensi che classificazione gli avrebbe data!
Era una buffa caricatura che faceva ridere anche non avendone voglia.
Mario rideva e diceva:
--Era troppo bello con quel naso a punta e con quella barbetta; non ho
saputo resistere alla tentazione di disegnarlo.
--Pensi,--soggiunse il professore,--che egli m'ha chiesto che cosa
facesse colla matita il signorino. Io m'avvicinai, vidi di che si trattava e
prendendogli la carta risposi: È uno sgorbio, e dissi a Mario che quella
non era l'ora di disegnare; l'ho salvato per miracolo.
--Grazie,--disse Maria al professore, poi rivoltasi a Mario lo
rimproverò.
Non poteva perderlo quel brutto vizio di mettere tutti in caricatura?

E Mario rideva e diceva:
--Era troppo bello; era troppo bello.
E il professore salutando Maria, le susurrò a bassa voce:
--Che cosa vuole! è un capo ameno che mi diverte, non sono capace
d'essere severo con quel ragazzo, però ha troppa smania di burlarsi di
tutti, o finirà coll'aver qualche dispiacere.
Ma Mario non sentiva nulla e tutto felice di aver terminato per
quell'anno la scuola, diceva ai suoi libri: Miei cari amici, ora vi vado a
mettere al sicuro, e finchè durano le vacanze non turberò il vostro
riposo. E andava avanti correndo, urtando la gente come se fosse il
padrone della città.

LA CUCITRICE DI BIANCHERIA.
Anna Merli abita, per spender poco, un piccolo quartiere al terzo piano
d'una gran casa un po' fuori del centro. Ha una bella cucina chiara e
spaziosa, una camera grande dove dorme col marito, e nello stesso
tempo sta tutto il giorno a lavorare. Vicino c'è un camerino, o a dir
meglio un bugigattolo, dove dorme Angiolina. Il marito è operaio
meccanico, essa cucitrice di biancheria, e fra tutt'e due guadagnano
appena tanto da poter vivere colla figliuola.
Un giorno Angiolina, mentre la mamma faceva andare il pedale della
macchina da cucire, stava mettendo in assetto la cucina e lavando le
stoviglie che avevano servito pel pranzo, quando sentì bussare all'uscio
e fu tutta sorpresa di trovarsi in faccia alla Maria e all'Elisa Morandi.
--Mamma,--disse,--c'è qui l'Elisa Morandi colla signorina Maria.
La Merli sospese il lavoro e andando incontro a Maria e ad Elisa
esclamò un po' confusa:
--Che bella sorpresa!

Fece sedere Maria davanti alla macchina, mentre Angiolina conduceva
Elisa dal lato opposto della camera.
Maria disse subito lo scopo della sua visita: desiderava che la signora
Merli le facesse il favore di lasciar andare l'Angiolina in campagna con
loro.
--Quanto sono buoni,--esclamò la cucitrice,--di pensare alla mia
figliuola! Poverina, è così palliduccia e ne avrebbe tanto bisogno di un
po' di campagna; ma non sarà troppo incomodo per loro? e poi noi
siamo povera gente, e temo che mia figlia faccia
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