Orlando Furioso | Page 8

Ludovico Ariosto
dar di petto, ad accozzar sì crudi,?sì come i duo guerrieri al fiero assalto,?che parimente si passar li scudi.?Fe' lo scontro tremar dal basso all'alto?l'erbose valli insino ai poggi ignudi;?e ben giovò che fur buoni e perfetti?gli osberghi sì, che lor salvaro i petti.
63?Già non fero i cavalli un correr torto,?anzi cozzaro a guisa di montoni:?quel del guerrier pagan morì di corto,?ch'era vivendo in numero de' buoni:?quell'altro cadde ancor, ma fu risorto?tosto ch'al fianco si sentì gli sproni.?Quel del re saracin restò disteso?adosso al suo signor con tutto il peso.
64?L'incognito campion che restò ritto,?e vide l'altro col cavallo in terra,?stimando avere assai di quel conflitto,?non si curò di rinovar la guerra;?ma dove per la selva è il camin dritto,?correndo a tutta briglia si disserra;?e prima che di briga esca il pagano,?un miglio o poco meno è già lontano.
65?Qual istordito e stupido aratore,?poi ch'è passato il fulmine, si leva?di là dove l'altissimo fragore?appresso ai morti buoi steso l'aveva;?che mira senza fronde e senza onore?il pin che di lontan veder soleva:?tal si levò il pagano a piè rimaso,?Angelica presente al duro caso.
66?Sospira e geme, non perché l'annoi?che piede o braccio s'abbi rotto o mosso,?ma per vergogna sola, onde a' dì suoi?né pria né dopo il viso ebbe sì rosso:?e più, ch'oltre il cader, sua donna poi?fu che gli tolse il gran peso d'adosso.?Muto restava, mi cred'io, se quella?non gli rendea la voce e la favella.
67?- Deh! (diss'ella) signor, non vi rincresca!?che del cader non è la colpa vostra,?ma del cavallo, a cui riposo ed esca?meglio si convenia che nuova giostra.?Né perciò quel guerrier sua gloria accresca?che d'esser stato il perditor dimostra:?così, per quel ch'io me ne sappia, stimo,?quando a lasciare il campo è stato primo. -
68?Mentre costei conforta il Saracino,?ecco col corno e con la tasca al fianco,?galoppando venir sopra un ronzino?un messagger che parea afflitto e stanco;?che come a Sacripante fu vicino,?gli domandò se con un scudo bianco?e con un bianco pennoncello in testa?vide un guerrier passar per la foresta.
69?Rispose Sacripante: - Come vedi,?m'ha qui abbattuto, e se ne parte or ora;?e perch'io sappia chi m'ha messo a piedi,?fa che per nome io lo conosca ancora. -?Ed egli a lui: - Di quel che tu mi chiedi?io ti satisfarò senza dimora:?tu dei saper che ti levò di sella?l'alto valor d'una gentil donzella.
70?Ella è gagliarda ed è più bella molto;?né il suo famoso nome anco t'ascondo:?fu Bradamante quella che t'ha tolto?quanto onor mai tu guadagnasti al mondo. -?Poi ch'ebbe così detto, a freno sciolto?il Saracin lasciò poco giocondo,?che non sa che si dica o che si faccia,?tutto avvampato di vergogna in faccia.
71?Poi che gran pezzo al caso intervenuto?ebbe pensato invano, e finalmente?si trovò da una femina abbattuto,?che pensandovi più, più dolor sente;?montò l'altro destrier, tacito e muto:?e senza far parola, chetamente?tolse Angelica in groppa, e differilla?a più lieto uso, a stanza più tranquilla.
72?Non furo iti due miglia, che sonare?odon la selva che li cinge intorno,?con tal rumore e strepito, che pare?che triemi la foresta d'ogn'intorno;?e poco dopo un gran destrier n'appare,?d'oro guernito e riccamente adorno,?che salta macchie e rivi, ed a fracasso?arbori mena e ciò che vieta il passo.
73?- Se l'intricati rami e l'aer fosco,?(disse la donna) agli occhi non contende,?Baiardo è quel destrier ch'in mezzo il bosco?con tal rumor la chiusa via si fende.?Questo è certo Baiardo, io 'l riconosco:?deh, come ben nostro bisogno intende!?ch'un sol ronzin per dui saria mal atto,?e ne viene egli a satisfarci ratto. -
74?Smonta il Circasso ed al destrier s'accosta,?e si pensava dar di mano al freno.?Colle groppe il destrier gli fa risposta,?che fu presto al girar come un baleno;?ma non arriva dove i calci apposta:?misero il cavallier se giungea a pieno!?che nei calci tal possa avea il cavallo,?ch'avria spezzato un monte di metallo.
75?Indi va mansueto alla donzella,?con umile sembiante e gesto umano,?come intorno al padrone il can saltella,?che sia duo giorni o tre stato lontano.?Baiardo ancora avea memoria d'ella,?ch'in Albracca il servia già di sua mano?nel tempo che da lei tanto era amato?Rinaldo, allor crudele, allor ingrato.
76?Con la sinistra man prende la briglia,?con l'altra tocca e palpa il collo e 'l petto:?quel destrier, ch'avea ingegno a maraviglia,?a lei, come un agnel, si fa suggetto.?Intanto Sacripante il tempo piglia:?monta Baiardo e l'urta e lo tien stretto.?Del ronzin disgravato la donzella?lascia la groppa, e si ripone in sella.
77?Poi rivolgendo a caso gli occhi, mira?venir sonando d'arme un gran pedone.?Tutta s'avvampa di dispetto e d'ira,?che conosce il figliuol del duca Amone.?Più che sua vita l'ama egli e desira;?l'odia e fugge ella più che gru falcone.?Già fu ch'esso odiò lei più che la morte;?ella amò lui: or han cangiato sorte.
78?E questo hanno causato due fontane?che di diverso effetto hanno liquore,?ambe in Ardenna, e non sono lontane:?d'amoroso disio l'una empie il core;?chi bee de l'altra, senza amor rimane,?e volge tutto in ghiaccio il primo ardore.?Rinaldo gustò d'una, e amor lo
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