Orlando Furioso | Page 8

Ludovico Ariosto
matutina rosa,
che, tardando, stagion perder
potria.
So ben ch'a donna non si può far cosa
che più soave e più
piacevol sia,
ancor che se ne mostri disdegnosa,
e talor mesta e
flebil se ne stia:
non starò per repulsa o finto sdegno,
ch'io non
adombri e incarni il mio disegno. -
59
Così dice egli; e mentre s'apparecchia
al dolce assalto, un gran
rumor che suona
dal vicin bosco gl'intruona l'orecchia,
sì che mal
grado l'impresa abbandona:
e si pon l'elmo (ch'avea usanza vecchia


di portar sempre armata la persona),
viene al destriero e gli ripon la
briglia,
rimonta in sella e la sua lancia piglia.
60
Ecco pel bosco un cavallier venire,
il cui sembiante è d'uom
gagliardo e fiero:
candido come nieve è il suo vestire,
un bianco
pennoncello ha per cimiero.
Re Sacripante, che non può patire
che
quel con l'importuno suo sentiero
gli abbia interrotto il gran piacer
ch'avea,
con vista il guarda disdegnosa e rea.
61
Come è più appresso, lo sfida a battaglia;
che crede ben fargli
votar l'arcione.
Quel che di lui non stimo già che vaglia
un grano
meno, e ne fa paragone,
l'orgogliose minacce a mezzo taglia,
sprona
a un tempo, e la lancia in resta pone.
Sacripante ritorna con tempesta,

e corronsi a ferir testa per testa.
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Non si vanno i leoni o i tori in salto
a dar di petto, ad accozzar sì
crudi,
sì come i duo guerrieri al fiero assalto,
che parimente si
passar li scudi.
Fe' lo scontro tremar dal basso all'alto
l'erbose valli
insino ai poggi ignudi;
e ben giovò che fur buoni e perfetti
gli
osberghi sì, che lor salvaro i petti.
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Già non fero i cavalli un correr torto,
anzi cozzaro a guisa di
montoni:
quel del guerrier pagan morì di corto,
ch'era vivendo in
numero de' buoni:
quell'altro cadde ancor, ma fu risorto
tosto ch'al
fianco si sentì gli sproni.
Quel del re saracin restò disteso
adosso al
suo signor con tutto il peso.
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L'incognito campion che restò ritto,
e vide l'altro col cavallo in
terra,
stimando avere assai di quel conflitto,
non si curò di rinovar
la guerra;

ma dove per la selva è il camin dritto,
correndo a tutta
briglia si disserra;
e prima che di briga esca il pagano,
un miglio o
poco meno è già lontano.
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Qual istordito e stupido aratore,
poi ch'è passato il fulmine, si

leva
di là dove l'altissimo fragore
appresso ai morti buoi steso
l'aveva;
che mira senza fronde e senza onore
il pin che di lontan
veder soleva:
tal si levò il pagano a piè rimaso,
Angelica presente al
duro caso.
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Sospira e geme, non perché l'annoi
che piede o braccio s'abbi
rotto o mosso,
ma per vergogna sola, onde a' dì suoi
né pria né dopo
il viso ebbe sì rosso:
e più, ch'oltre il cader, sua donna poi
fu che gli
tolse il gran peso d'adosso.
Muto restava, mi cred'io, se quella
non
gli rendea la voce e la favella.
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- Deh! (diss'ella) signor, non vi rincresca!
che del cader non è la
colpa vostra,
ma del cavallo, a cui riposo ed esca
meglio si
convenia che nuova giostra.
Né perciò quel guerrier sua gloria
accresca
che d'esser stato il perditor dimostra:
così, per quel ch'io
me ne sappia, stimo,
quando a lasciare il campo è stato primo. -
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Mentre costei conforta il Saracino,
ecco col corno e con la tasca
al fianco,
galoppando venir sopra un ronzino
un messagger che
parea afflitto e stanco;
che come a Sacripante fu vicino,
gli
domandò se con un scudo bianco
e con un bianco pennoncello in
testa
vide un guerrier passar per la foresta.
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Rispose Sacripante: - Come vedi,
m'ha qui abbattuto, e se ne
parte or ora;
e perch'io sappia chi m'ha messo a piedi,
fa che per
nome io lo conosca ancora. -
Ed egli a lui: - Di quel che tu mi chiedi

io ti satisfarò senza dimora:
tu dei saper che ti levò di sella
l'alto
valor d'una gentil donzella.
70

Ella è gagliarda ed è più bella molto;
né il suo famoso nome
anco t'ascondo:
fu Bradamante quella che t'ha tolto
quanto onor mai
tu guadagnasti al mondo. -
Poi ch'ebbe così detto, a freno sciolto
il
Saracin lasciò poco giocondo,
che non sa che si dica o che si faccia,

tutto avvampato di vergogna in faccia.

71
Poi che gran pezzo al caso intervenuto
ebbe pensato invano, e
finalmente
si trovò da una femina abbattuto,
che pensandovi più,
più dolor sente;
montò l'altro destrier, tacito e muto:
e senza far
parola, chetamente
tolse Angelica in groppa, e differilla
a più lieto
uso, a stanza più tranquilla.
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Non furo iti due miglia, che sonare
odon la selva che li cinge
intorno,
con tal rumore e strepito, che pare
che triemi la foresta
d'ogn'intorno;
e poco dopo un gran destrier n'appare,
d'oro guernito
e riccamente adorno,
che salta macchie e rivi, ed a fracasso
arbori
mena e ciò che vieta il passo.
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- Se l'intricati rami e l'aer fosco,
(disse la donna) agli occhi non
contende,
Baiardo è quel destrier ch'in mezzo il bosco
con tal rumor
la chiusa via si fende.
Questo è certo Baiardo, io 'l riconosco:
deh,
come ben nostro bisogno intende!
ch'un sol ronzin per dui saria mal
atto,
e ne viene egli a satisfarci ratto. -
74
Smonta il Circasso ed al destrier s'accosta,
e si pensava dar di
mano al freno.
Colle groppe il destrier gli fa risposta,
che fu presto
al girar come
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