Nuove | Page 4

Emilio de Marchi
offendesse la malinconia del suo stato e nello stesso tempo contentasse il suo cuore. E finii collo scegliere un bel manicotto di martoro scuro col suo bravo boa compagno. Inutile dire che al panettone, al vin bianco, al bambino di Letizia; al regalo per la servetta ho pensato io come si faceva per il passato, quantunque Paolina protestasse e si dichiarasse mortificata.--Mortificata di che? bel capitale, cara lei... cos�� potessi renderla tutta felice.... E mentre parlavo, ero in continua paura di dir troppo e di dire troppo poco, di espormi troppo, di fare una cattiva figura, o di farmi compatire.
Per finirla, venne anche quel benedetto giorno! Per un pezzo sperai che avrebbe invitato con me anche qualche suo parente o qualche parente del povero Battista: ma subito, dopo ebbi una strana paura d'incontrarmi con estranei. All'ultimo momento, se mi fossi sentito male, avrei mandato volentieri un biglietto di scusa, o forse non l'avrei mandato; forse ci sarei andato anche colla febbre, in punto di morte. L'amore alla nostra et�� �� una febbre pericolosa, credete a me, e non c'�� che un rimedio; lasciarla passare o morirci dentro.
* * *
Siamo al gran giorno.
Paolina in un vestito nero di lutto, semplicissimo, quasi senza pieghe (se li faceva lei col suo buon gusto) mi ricevette cordialmente nel salottino, quantunque a trovarsi con me in quel medesimo luogo, davanti a quel medesimo caminetto, dove l'anno primo il suo Battista s'era mostrato tanto allegro, le facesse un certo senso di pena. Per un po' lott�� contro la ricordanza, cerc�� di ringraziarmi dei regali, anzi mi rimprover�� perch�� eran troppo belli... non stava bene.... mi fece sedere davanti al caminetto, s'inginocchi�� a ravvivare il fuoco, ma il dolore fu pi�� forte del coraggio e scoppi�� in un tal pianto, poverina, che io mi alzai, aprii la bocca, alzai una mano, e stetti l�� incapace, come un merlo, a guardarmi nello specchio, sopra le gambe che tremavano, tremavano, Ges�� d'amor acceso! Vi ho detto che non posso veder le donne a piangere e questa non era nemmeno una donna come tutte le altre.
Lasciai passare un bel momento e quando mi parve che lo strazio del suo cuore cominciasse a cedere:--Senta--le dissi--senta, sora Paolina, non faccia cos��. Lei ha ragione, ma pensi che il suo Battista �� andato fuori dei fastidi del mondo e che lei deve vivere per la sua Letizia. Sicuro, povero rattino! fu una grande disgrazia, ma si volti indietro a guardare certe miserie. A lei e alla sua figliuola non manca nulla. Io sono un ignorante, un vero Gerolamo al suo confronto, ma nel mio piccolo le ho dato pi�� d'una prova che se per caso quella piccina fosse mia, non potrei volerle pi�� bene. Non �� per consigliarla, creda. In suo paragone io non sono che un povero negoziante di ombrelle, che dovrei nascondermi sotto un mucchio di cenere, ma la gente si misura dal cuore e in questo cuore, cara Paolina, se lei potesse leggere, c'�� qualche cosa che i re sempre non hanno.
Dunque, adesso non pianga pi��; si asciughi gli occhi, benedetta, o finir�� col farmi piangere anche me, che �� fin una cosa ridicola...
E che cosa dissi ancora? non so pi��. Strozzato da quel gnocco che vi ho detto, col cuore rovesciato, la testa in un fuoco, vedendo che non potevo sfuggire a una cattiva figura, girai sui talloni e fingendo di andare a cercare qualche cosa in anticamera, aprii l'uscio.
Ma proprio sulla soglia m'imbattei nella piccina, che veniva in braccio alla balietta. Era vestita di bianco, tranne un brutto nastro di lutto in vita e piccole fettuccie nere sulle spalle; ma su quel bianco e su quel nero spiccava la testolina d'angioletto coi riccioli d'oro. La bocca era una fragoletta da succhiare coi baci.
--Chi ��? chi ��? chi ��?--presi a dire con furia, colla voce affogata nei singhiozzi, mentre colla mano scendevo a cercare nella tasca di dietro un arlecchino rosso coi campanelli.
--Chi �� questa signorina?--E lei mi guardava cogli occhi larghi e curiosi come fanno tutti i bambini.
--Chi ��? chi ��?--venne a domandare anche lei, la mammina, colla voce meno scossa, dentro la quale si sentiva ancora il tremito del pianto.
--Chi ��?--soggiunse la balietta, portando la bimba pi�� sotto la lucerna e indicando me col dito.
Letizia, mentre io pescavo l'arlecchino nella tasca di dietro, seguit�� a guardarmi cogli occhioni neri, corrug�� un poco la fossetta del mento, per uno sforzo interiore e, alzando in furia le manine, mand�� fuori l'unica parola che sapeva dire--Pap��....
L'arlecchino mi scivol�� fuor delle dita e cadde in terra con un ciach.... fracassandosi la testa di biscuit. Io non me ne accorsi o cio�� credetti che mi scoppiasse il cuore. Quel che si prova in certi momenti non si pu�� dire in cent'anni. Fu un caldo e un freddo tutto in una volta, un
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