le lasciò il tempo di finire il panem nostrum quotidianum, che le domandò:
--Voi balia che dovete esser vecchia di casa....
--Altro che vecchia di casa!--interruppe questa.--Io sono nata nel castello dei conti O'Stiary, ed erano già sessantanove anni che ci stavo prima di venir giù a Milano. Io ho allattato il povero conte Guglielmo che è morto or ora; e sono stata la balia secca del contino Enrico.
--Tanto meglio! Io volevo domandarvi conto di questo signor marchese, che è venuto un'ora fa a a vedere se il contino era arrivato.
--Il marchese d'Arco?
--Sicuro. Mi pare di aver capito ch'egli abbia un grande attacco pel giovinetto che deve arrivare, e m'è passato per la testa, così per dire a dire, che egli fosse stato l'amante della mamma.... Si sa bene!
La balia levò lentamente la testa canuta, con un fiero rimprovero negli occhi:
--Dica, signor Leopoldo; la si ricordi che non è di moda in questa casa il fare dei giudizii temerarii. La contessa Irene era una santa donna e il bene che il signor marchese le voleva era come quello che noi altri cristiani vogliamo alla Madonna.
--Tanto peggio per lui!--rispose cinicamente il palafreniere.
Leopoldo fece entrare la vecchia e don Ignazio stava per interrogarla, quando s'intese il campanello dell'uscio d'ingresso e poco stante comparve sulla soglia dello studio il giovinetto conte.
Vedendo la balia, la quale si era voltata al rumor dell'uscio che s'apriva, Enrico le corse incontro, colle braccia tese e le saltò al collo.
--Oh Teresa, la mia buona Teresa, quanto tempo che non t'ho abbracciata!
Ma poi vedendo il suo tutore, che s'era levato dallo scrittoio e gli si avvicinava colle braccia protese, si staccò dalla balia e andò con premura verso di lui.
--Scusami, caro zio, se il mio primo saluto fu per la Teresa, che mi ha veduto nascere e che mi ha portato tanto in braccio.
La balia si asciugava col lembo del grembiale i luciconi.
--è naturale, caro Enrico--disse il tutore--Guarda che l'hai perfino fatta piangere di consolazione.
--La m'ha scusare--fece la balia, colla voce ancora fra le lagrime--ma non avrei potuto far di meno, e ora posso morire contenta. Avevo tanta paura di morire prima di poterla rivedere.
--Ma ho da sentir di peggio?--disse Enrico alla vecchia.--Dammi subito del tu come mi hai sempre dato in castello.
--Ah caro lei, adesso è impossibile signor conte. Adesso lei è un uomo.
--No, no, non importa. Ti comando espressamente di trattarmi ancora come pel passato.
Poi si volse al tutore.
--Ma sicuro che mi sei diventato un uomo!--sclamò questi,--tu mi mangi la torta in capo ora. Bravo, bravo! Bene bene! E dimmi un poco. Hai già vedute le mie donne?
--No,--rispose Enrico,--non mi ero ancora mosso dalla camera del povero babbo.
--Sono andate a messa,--disse la balia.--La signorina Elisa non vede l'ora di vederla,--aggiunse ella sottovoce, mentre il notaio s'era voltato.
--A proposito,--ripigliò questi--tu l'avrai già sentita la santa messa?
--La messa? Ma no, a dirti la verità. Sono arrivato di buon mattino, ho viaggiato tutta notte... non saprei neanche dove avrei potuto averla sentita.
--Bene, bene, per questa volta...! Oh, dimmi un poco, tu forse non avrai con te altri abiti che questi che hai indosso, non è vero? In ogni modo ti abbisogna un vestito di lutto.
--Sicuro! Quando il colonnello mi disse che il babbo era moribondo e mi lasciò partire, fu tale la mia fretta che non ho neppure fatta la valigia della biancheria. Ora bisognerà provvedere subito a tutto, altrimenti non potrei uscir di casa.
--Leopoldo,--disse il tutore al palafreniere,--andate ad avvisare il mio sarto che venga qui subito.
--Il suo sarto?--domandò Leopoldo con ironia.--Il portinaio di casa...?
--Ma sì, ma sì, il mio sarto,--replicò don Ignazio,--ci vuol tanto? Andate.
Poi, rivolgendosi all'Enrico continuava:
--Non è certamente uno dei primi sarti di Milano, ma è bravino e mi è tanto raccomandato dal preposto della parrocchia. E poi, è tanto discreto nei prezzi. Vedi quest'abito?--Così dicendo voltava al contino le spalle per mostrargli una palandra, verdolina sgualcita sui gomiti, che gli faceva delle pieghe da tutte le parti.--Mi sta abbastanza bene, n'è vero? Ebbene, indovina un po' quanto me lo ha messo fuori, compreso stoffa, fodere, bottoni, guarnizioni, spedizioni, tutto insomma?
Enrico conosceva a un dipresso l'umore di suo zio e non fu sorpreso da quella domanda. Si die' a ridere; però rispose:
--Caro il mio zio, non me ne intendo davvero,
--Ma perchè ridi? Sono cose molto più serie di quello che tu imagini. Me lo ha fatto pagare ventinove franchi. E nota che l'ho già fatto voltare e rivoltare.
Enrico era un po' sulle spine. Tutta questa roba gretta, spilorcia, sordida gli faceva provare una specie di angoscia nervosa. S'intese il campanello.
--Saranno le mie donne,--disse il notaio.--Vedrai, vedrai anche la mia Elisa che hai lasciata colle vesti al ginocchio, come si è fatta grande e donna.
Enrico arrossì. Il nome di Elisa gli aveva dato un tuffo nel sangue.
Erano infatti la signora Eugenia Martelli e la Elisa che tornavano dalla messa.
*
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