Libro proibito | Page 7

Antonio Ghislanzoni
secolo
buffone.
A CLELIA
Che fai? ti arresta, o Clelia!
Già deponesti i crini....
Sciolti dal fianco caddero
I vasti
crinolini....
Il sen ricolmo e turgido
Già sparve col corsetto....
Se ancor ti spogli, o
Clelia,
Che porterai nel letto?
A GELLIO
Dio! come l'aria è rigida!
Il capo al vento immite
Se ancor tu esponi, o Gellio,
Puoi
prendere un'orchite!
LA CREMAZIONE
Contro il sistema della cremazione
Protestano con ira i collitorti
I gesuiti ed i preti
retrivi;
Noi non cremiam che i morti,
La Santa Inquisizione
Preferì sempre di
cremare i vivi.
REALTÀ E POESIA [19]
Già della Prussia
Tutti i soldati
Sotto Parigi
Stanno accampati....
Già dell'assalto

Suonata è l'ora....
E la repubblica
Non soffia ancora?
RICORDI D'UNIVERSITÀ
I.
L'esame di botanica
Subiva uno studente.
So, il professor dicevagli,
Ch'ella ha
studiato niente;
Un quesito assai facile

Proporre a Lei vogl'io:
Con qual seme propagansi
Le
zucche?--E quei: col mio.
II.
Un professor di storia naturale
Per schernire agli esami uno scolaro,
Gli chiedeva con
aria magistrale:

«Sa dirmi quante gambe abbia il somaro?»
E quei: «mi è d'uopo in pria veder le sue»

Sotto il tavol guardò, poi disse: «due.»
AGLI ELETTORI [20]
All'urne accorrete,
Nessuno si astenga!
Però, riflettete
Se più vi convenga
Aver deputati
Già sazi e contenti,
O i nuovi affamati
Che affilano i denti.
I FALLITI
--Tre volte Enzo è fallito,...
Or dimmi: come avviene
Che un tal lusso mantiene?

Davver, ne son stupito!
--Le son domande stolte;
Per farsi millionario
Non sai che è necessario
Fallire
almen tre volte?
LE SCUOLE
Studiar conviene
Poco, ma bene.
Or, che si studia
Di tutto un po',
Chi nelle
pubbliche
Scuole fu istrutto
Può dir: «so tutto,
Ma nulla so.»
RIPARAZIONI [21]
Dal freddo assiderato
Un vecchio gentiluomo
Giaceva sul selciato
Della piazza del
Duomo.
--A tal ridotto siete!
Diss'io, di terra alzandolo;
Un tetto non avete?
--L'avea; stan
riparandolo.
AVVERTIMENTI ATMOSFERICI
Aprile al termine
Già volge; e piove,
Nevica, grandina
Orribilmente.
Non v'è più dubbio:
Mite e benefica
La Russia muove
Verso l'Oriente.
LA GUERRA D'ORIENTE
Si vuole da molti
Che sempre la guerra
Prepari alla terra
Più fulgide età.
Già in arme ai bivacchi
Stan turchi e cosacchi....
Dal knut_ e dal _palo
Qual luce
uscirà?
AD UN CRITICO [22]
Se per lo stil sol vivono
I libri, i miei morranno;
I tuoi volumi, o Gellio,
Eterna vita
avranno.

Così fia noto ai posteri
Fin del mio nome ignari
Che visse al nostro secolo
Un asino
tuo pari.
A CLELIA
Tanto il tuo viso è sudicio
Di polveri, di intonachi,
Di lisci, di cosmetici,
Di esotici
saponi;
Che al corso jer scontrandoti,
Io t'ho scambiato, o Clelia,
Per un avviso
mobile
Dell'Agenzia Manzoni.
GUARIGIONE RAPIDA
Ieri cadean malati
Sindaco e segretario;
Oggi son risanati....
Chi fu il veterinario?
NUOVI DRAMMI
Alle abusate adultere
Oggi le Messaline
Sulla scena sottentrano
Con Cleopatra e
Frine...
Di nome il palcoscenico
Ove tai donne han stanza
Mutar dovria,
chiamandosi
Casa di tolleranza.
GUARENTIGIE
Di sedere alla Camera
Ambiscon molti, e anch'io
Al nobil desco assidermi
Non
sdegnerei, perdio!--
L'impiego, a ciò che dicesi,
È poco profittevole;
Ma ivi l'onor puoi perdere

Serbandoti onorevole.
A FLAVIO MORALISTA
Allor che predichi
Dal tuo giornale
Tanta morale,
Veder mi pare
Un vecchio
satiro
Dai peli grigi
Che al lupanare
Fa il panegirico
Di San Lüigi.
CUORE DI LOTTOMANIACI
--Buon dì, Clelia!--Ben giunta...!
--Quali nuove?--Il Gualtieri
È
morto--Quando?--Jeri....
--Ventisei.... qual disgrazia!--A dodici ore....
--Quanti anni
avea?--Trentotto....
--Peccato! era un brav'uomo....
Dodici.... ventisei.... bel terno al
lotto...!
ARTE NUOVA
Strano vocío dagli ùteri
Uscia: «noi siam poeti....
Noi siam dell'arte i genii...
Largo
agli illustri feti!
Le eccelse vie si sgombrino
Alla divina prole!
Notte voi siete e báratro,
Noi vi
rechiamo il sole»

--Iddio vi assista! e plausi,
E gloria al mondo avrete;
Ma prima, questa grazia
Fateci
almen: nascete!
ANEDDOTO DA SAGRESTIA
--Desiderasti mai la donna d'altri?
È un orribil peccato
Diceva al penitente un buon
curato.
--Io!... la donna degli altri!... qual follia!
Cederei volentieri anche la mia.
UOMO FELICE
Di te qual avvi, o Flavio,
Uom più felice al mondo?
Tu ricco sei, tu nobile,
Tu
grasso e rubicondo:
Odio giammai nè invidia
A te recò molestia;
Tu già tre volte sindaco,
Tu cavalier,
tu.... bestia.
AD UNO SCRITTORE
Il tuo stil, ne convengo, è assai purgato;
Pure, ogni volta che i tuoi libri ho letti,
Per
non cader malato,
Purgarmi anch'io dovetti.
BANCHETTO GIORNALISTICO
I giornalisti all'àgape
Fraterna convenuti,
L'uno all'altro ricambiansi
I brindisi e i
saluti.
L'ire gelose e gli odii
In amistà si cangiano....
--Sazio han davver lo stomaco;

Fra lor più non si mangiano.
AD UN MAESTRO PLAGIARIO
Con frasi tolte a prestito
Tu l'opere componi;
Opere invan le intitoli,
Non son che
operazioni.
IN MORTE DI VITTORIO EMANUELE
Morì Vittorio; al lugubre
Annunzio, il popol tutto
Segni di immenso lutto
Pel Sire
estinto diè;
E ognun cogli occhi in lacrime
S'udia sclamar stupito:
«Fenomeno
inaudito!
«Fu galantuomo e Re!»
AD UN GIORNALISTA
Per le inserzioni_--a _pagamento
La quarta pagina--hai destinata.

Perchè da
tutti--ripeter sento
Ch'è di tue pagine--la men pagata?
TRAVET
Morto (d'inedia forse)
È un povero Travet--nè alcun si accorse
Del suo morir.... nè

v'ha più chi lo nomini;
Pure, anch'egli era il Re.... dei galantuomini.
CATTIVO AFFARE
Colla dote della moglie
So che i debiti pagasti,
Ma sposandoti incontrasti
D'ogni
debito il maggior.
ONORIFICENZE
Ieri, un calligrafo,
Per quel che ho udito,
D'equestre titolo
Venne insignito;

Nessuno in dubbio
Vorrà più mettere
Che or si proteggano
Le belle lettere.
CARATTERI FERMI
--Perchè non paghi i debiti
Mutata è la tua sorte,
Tutti san che ricchissimo
Ti fe'
d'un zio la morte.
--S'io pagassi, direbbero
Che col cangiar del fato,
Come gli stolti sogliono,
Anch'io
mi son cangiato.
L'ISTRUZIONE OBBLIGATORIA
«Dalla miseria
«Consunti siamo»
Gridano i popoli:
«Pan non abbiamo!»
Ed ecco
provvido
Giunge un decreto:
«Chi ha fame nutrasi
Coll'alfabeto!»
A CLELIA
Scioglimi un
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