degli sposi, il signor De-Tonnalli lev�� gli occhi al pendolo e disse: ?Fanno le dieci--alle dieci e quaranta minuti converr�� separarli.?
--Alle dieci e quaranta minuti, gridarono tutti; e i brindisi ricominciarono.
Spugna-di-senno, alquanto brillo, mi s�� accost�� e mi disse all'orecchio:
--Probabilmente voi ignorate una delle pi�� savie pratiche osservate nel nostro paese allo scopo di rendere pi�� duratura la felicit�� degli sposi. Fra mezz'ora, noi saliremo nella stanza dove Gal-di-fuoco o Selva-di-crine in questo momento assaporano le prime dolcezze dell'amore, e buono o malgrado, li divideremo. I due novelli sposi dovranno pel restante della notte dormire separati.
--E domani? chiesi io.
--Domani, posdomani, pel corso di quindici giorni, i due conjugi potranno fruire delle due ore di talamo che il codice e la pratica consentono. Economizziamo il piacere! grid�� il vecchietto, alzando il bicchiere spumeggiante di sciampagna--�� una prudente misura.
E si fece a cantare i bei distici di Voltaire:
_Ne vous aimez pas trop, c'est moi qui vous en prie; C'est le plus s?r moyen de vous aimer toujours; Il vaut mieux ��tre amis tout le temps de sa vie, Que d'��tre amants pour quelques jours._
Il flauto di mio Marito
CAPITOLO I.
La marchesa non parve adontarsi del mio epigramma--croll�� leggermente la testa, e volgendomi un sorriso di compassione:
?Ragazzo!--mi disse--tu non comprendi per nulla il cuore della donna!... Iddio ti guardi dal prender moglie! diverresti troppo infelice o troppo ridicolo!?
Io mi accorsi che quella risposta era l'esordio di una confessione generale.
Discostai la lucerna, eclissandola dietro l'enorme mazzo di camelie che stava sulla tavola--e la voce della attempata peccatrice parve sciogliersi pi�� liberamente:
?Sar�� sincera con te--ti dir�� tutto, onde non abbi pi�� nulla a domandarmi od a rimproverarmi in avvenire.... Il Signore ha perdonato alla donna per aver molto amato; e i preti spingono la loro indulgenza fino ad assolvere i peccati di poco amore, purch�� il colpevole si confessi con sincerit��.
?Le mie debolezze--o colpe, che ti piaccia chiamarle--furono molte. Io non accuso i miei conoscenti ed amici di averle esagerate. Perocch�� se io non ebbi mai l'accortezza di nasconderle quando l'occhio maligno dalla societ�� spiava tutti i passi, per non dire tutti i pensieri della mia giovinezza--a che varrebbe ora lo smentirle o l'attenuarle?...
?Il mondo per�� mi ha calunniata iniquamente, attribuendo a volgare istinto di sensualit�� certe abberrazioni istantanee, le quali, per quanto variate e molteplici fossero, ebbero nondimeno una origine comune: il pi�� puro, il pi�� nobile, il pi�� costante degli affetti!
?Tutta la mia storia potrebbe riepilogarsi in questo solo motto: Ho peccato con molti per aver troppo amato un solo uomo.
?Ho impiegato la mia vita, come una antica sacerdotessa di Vesta, a custodire la sacra fiamma del primo amore. E ci sono riuscita!... Quand'anche la mia giovinezza, oramai spenta, avesse per incanto a rianimarsi e a prolungarsi rigogliosa fino alla consumazione dei secoli, io non amerei che lui.... non potrei amare che lui.... lui solo....
--Il fu marchese vostro marito?...domandai sorridendo.
--Oltraggerei la memoria di quel degno e rispettabile compagno della mia giovinezza--rispose gravemente la marchesa--se affermassi di averlo amato... d'amore. Mio marito fu il primo prodotto di quella sublime passione, che non avendo potuto esaurirsi nell'essere adorato, corse dietro per tanti anni ai fantasmi di una dolce reminiscenza....
?Perch�� tu mi possa comprendere, �� d'uopo che io risalga al principio...
?Evochiamo l'angelo della rivelazione, il Prometeo della luce, il Dio agitatore di tutta la mia vita!...
?Crederesti?... nel profferire il nome di Adolfo, io risento una commozione s�� viva, che mi sembra, come l'antica fata Morgana, uscire ringiovanita dalla vasca miracolosa.
?Egli dunque si chiamava Adolfo....
?Io lo vidi por la prima volta nel giardino della nostra villeggiatura di Medolago. Figurati una sera di maggio, fresca, olezzante e tranquilla come il mio cuore di sedici anni... S�� compievo appunto i sedici anni la sera in cui mio cugino Adolfo mi fu presentato.
?Un bel giovane, di media statura bruno di capelli--presso a poco i tuoi capelli, Eugenio; pi�� crespi, pi�� vigorosi, direi quasi fiammeggianti di giovinezza....
?Ma che giovano le descrizioni? La bellezza giovanile ha dei segreti che la parola non pu�� rilevare, n�� la tela riprodurre...
?Fra Adolfo e me corse un'occhiata fuggitiva--due correnti elettriche si stabilirono fra i nostri giovani cuori.--Adolfo arross��--io tremai--ci ricambiammo i complimenti della presentazione con voce fioca e convulsa....
?Mia madre disse:--Eccoti, Ortensia, un egregio dilettante, di flauto, che verr��, noi vogliamo sperarlo, a deliziare qualche volta il nostro soggiorno campestre!
?Sar�� ben felice, rispose Adolfo senza guardarmi in volto, di fare un poco di musica con voi, amabile cugina... Tutti vi dichiarano prodigiosa al pianoforte... Suoneremo dei duetti!...
?Io risposi con un'occhiata affermativa e un inchino da collegiale... Poi, per nascondere la mia viva agitazione, mi allontanai da Adolfo e da mia madre, facendomi a percorrere tutta sola i viali del parco...
?Quella notte non potei prender sonno... La bruna capigliatura di Adolfo, il suo sguardo di fuoco, il bianco e profumato sorriso, la voce insinuante, magnetica--tutto si rifletteva, come
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