una iride voluttuosa, nel vivo cristallo della mia vergine fantasia...
?Io lo vedeva... io gli parlava come ad un amico lungamente aspettato...
?Al biancheggiare del mattino, dopo i lunghi affannosi vaneggiamenti, le mie ciglia si chiusero al sonno--ma l'anima vegliava tuttavia, nelle dolci illusioni di una musica celeste.
?Erano le note di un flauto lontano--era il canto misterioso dell'amore--era la risposta di un'anima sorella, che poche ore innanzi si era identificata colla mia... Nel sonno le mie membra si cullavano dolcemente, secondando le voluttuose cadenze... Ebbrezza salutare dei sogni! Qualche volta non sei che un riflesso, una larva sbiadita dei gaudi trascorsi.... Per me, giovinetta inesperta della vita, fosti una rivelazione di ignote delizie!...
?Eugenio, cominci tu a comprendere per quale associazione di idee voluttuose e sublimi, il flauto abbia potuto esercitare tanto fascino su tutta la mia vita?...
?I miei rapporti con Adolfo--rapporti brevi pur troppo, ma esuberanti di ogni dolcezza--non furono che un duetto di flauto e pianoforte, deliziosamente prolungato nella vicenda di interruzioni e riprese gradevolissime.
?Quel duetto cominci�� all'indomani della presentazione. Adolfo, come aveva promesso, mi port�� una raccolta di composizioni musicali per flauto e pianoforte, che noi prendemmo a studiare in presenza di mia madre...
?I concerti divennero quotidiani; l'arte e la passione progredirono del pari--mia madre si compiaceva, e si entusiasmava del nostro accordo perfetto...
?Cos�� trascorrevano i giorni, le settimane, i mesi. N�� mai fra Adolfo e me ci eravamo scambiati una parola, una lettera, una stretta di mano, che equivalesse ad una franca dichiarazione. Noi ci intendevamo colla scelta dei pezzi, cogli accenti della esecuzione, col capriccio delle varianti, coll'arbitrio dei crescendo e dei rallentando, colla foga e la significante rilassatezza dei tempi...
?Qualche rara volta--per accidente--la estremit�� del flauto aveva sfiorato leggermente la mia spalla--il mio gomito, nelle volate ascendenti sulla tastiera, toccava... e trasaliva al contatto dell'istromento... Queste eventualit�� del concerto erano un eccitamento fortunato, e da esse la musica ritraeva maggior nerbo. Le fibre irritate galvanizzavano il cembalo--la voce del flauto pareva gonfiarsi... E allora nasceva quella fusione di armonie, che provocava gli applausi di mia madre...
?Mia madre era sempre l��, in mancanza di altri ammiratori. La sua presenza incoraggiava l'arte e sorvegliava il buon costume... Sia pace all'anima di quella santa donna! Ma vi �� un destino, un angelo, un demonio, un Dio--chiamalo come ti piace...--io preferisco di crederlo un Dio, perocch�� ebbi molte prove della sua onnipotenza. Orbene, questo Dio non permette che le anime fortemente innamorate si consumino nello sterile desiderio.--Il nostro duetto a flauto e pianoforte si era prolungato tre mesi...e la vicenda delle interruzioni e delle riprese aveva affrante le nostre forze. Adolfo dimagrava... Al finire dei concerti due solchi profondi gli scendevano dal cavo dell'occhio fino all'estremo delle guancie... Scomponendo lo strumento per rimetterlo nell'astuccio, mi guardava, e pareva dirmi: fino a quando?
?Era tempo che il Dio degli innamorati venisse in nostro soccorso...
?Il duetto ebbe finalmente una soluzione, rapida...concitata...intensa... E la scossa fu tale, che io ne rimasi impressionata per tutta la vita...
?Quel giorno ripassavamo una fantasia di Rabboni sulla Straniera... Il flauto di Adolfo era pi�� inquieto che mai... Pi�� volte io aveva sentito la canna di ebano scivolare sotto le mie treccie--l'alito di Adolfo mi infuocava le guancie...
?Cominciava il cantabile: Meco tu meni!... Mia madre stava ad udirci appoggiata alla finestra che guardava il giardino...
?Ad un tratto ella si alza--passa dinanzi al cembalo in punta di piedi, e, accennando a noi di continuare la nostra musica, esce pian piano dalla sala.
?Mia madre--lo seppi pi�� tardi--scendeva in giardino per sorprendere la cameriera, la quale era entrata col guattero nella serra dei limoni...
?Per la prima volta, dopo tre mesi di febbre amorosa, Adolfo ed io ci trovammo soli... I preliminari erano gi�� esauriti... La musica aveva supplito eloquentemente alla parola... Fra noi erano stabiliti da un pezzo tutti gli accordi della passione, ripetuti e confermati in tutti i toni musicali...
?Non appena la porta si chiuse dietro i passi di mia madre, la sala fu sconvolta da un improvviso cataclisma--Adolfo, il flauto, il pianoforte, il meco tu vieni...tutto fu travolto in un caos delizioso e terribile...
?Oh! se qualcuno fosse entrato in quel momento! Fortunatamente il pianoforte si smosse, percorse la sala come una locomotiva a vapore...e and�� a piantare la coda nel vano del caminetto.
?All'urto del mobile io mi riscossi...compresi il pericolo della situazione...mi svincolai dalle braccia di Adolfo--e balzai dalla tastiera sulla quale inavvertitamente mi era seduta!... Noi fummo in tempo, prima che mia madre rientrasse, di riparare all'immenso disordine...
?Quando la buona donna si affacci�� alla porta della sala, Adolfo ripigliava il meco tu vieni!?
CAPITOLO II.
La marchesa chin�� il volto mestamente, e si tacque. Poi, rialzando la fronte con un movimento un po' vivo, quasi volesse cacciare una dolorosa ricordanza:--Ebbene? riprese--cominci tu a comprendere qualche cosa?
--Oh!... senza dubbio! Io comprendo che, all'et�� di sedici anni e pochi mesi, voi eravate gi�� iniziata
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