Libro bizzarro | Page 7

Antonio Ghislanzoni
troppo; è il mezzo più sicuro per amarvi sempre; val
meglio amarsi tutta la vita, che uccidere l'amore in pochi giorni di
godimenti.»
Sovvenendomi che questa prosa non era che la parafrasi di quattro
distici di Voltaire, ammirai il buon senso mostrato dagli antichi
legislatori dell'isola nell'aver fatto tesoro di un così savio precetto.

Compiute le ultime, insignificanti formalità della cerimonia,
Gal-di-fuoco sporse il braccio alla sposa, e noi prendemmo le mosse
per uscire del palazzo. Al piè dello scalone mi attendeva una nuova
sorpresa. I due giovani, dopo uno scambio di baci fervidissimi, si
disgiunsero, e volgendosi collo sguardo un saluto pieno di amore e di
tristezza esclamarono all'unissono: A rivederci dopo la quaresima!
--Ma, come? che significa questa separazione? domandai colle ciglia
inarcate a Spugna-di-senno. Vi hanno ancora dell'altre formalità a
compiersi prima che i due sposi vadano a coabitare sotto il medesimo
tetto?
--Voi l'avete udito, rispose pacatamente l'illustre precettore; vi è di
mezzo una quaresima.
Poi, sorridendo, soggiunse: «Ma voi, nella vostra qualità di straniero,
non siete in dovere di comprendere. Montiamo nella carrozza, e là
discorreremo a miglior agio.
Il precettore accennò a Gal-di-fuoco di salire, ciò che egli fece dopo
aver rivolto un ultimo sguardo a Selva-di-crini, la quale si allontanava a
passo leggiero, portata dalla sua beatitudine di fanciulla maritata.
Poichè tutti ci trovammo impancati sui morbidi cuscini del cocchio,
Spugna-di-senno riprese la parola:
--Per uniformarsi scrupolosamente ai riti nuziali imposti dal nostro
codice, è d'uopo che i novelli conjugi, compiuto l'atto di iscrizione al
palazzo di città, vivano per quaranta giorni disgiunti. È ciò che suol
chiamarsi da noi la quaresima preparatoria. La giovane sposa impiega
questo tempo ad erudirsi in ogni ramo di scienza che si riferisce
all'igiene sessuale ed ai doveri della maternità. Da oggi fino al giorno
destinato alla consumazione del matrimonio, Selva-di-crini assisterà
quotidianamente alle lezioni di anatomia e di fisiologia genetica che si
tengono espressamente nel nostro Ateneo per le fanciulle iscritte
nell'albo pretorio. È là, che ogni nostra donna, prima di abbandonarsi
alle rilassanti dolcezze della moglie, si prepara ai nobili sacrifizi e ai
delicati uffici della madre; è là, che alle voluttuose compiacenze del

desiderio coniugale vengono a sovrapporsi le serie preoccupazioni della
fecondità, dell'allevamento dei figli, del benessere fisico e morale della
famiglia. Vi par giusto? vi par saggio? S'è mai pensato, laggiù, nella
vostra decrepita Europa, a istituire qualche cosa di somigliante? Ciò
sarebbe scandaloso, non è vero? sarebbe abbominevole, laddove alla
cima di ogni virtù femminile fu collocato il pudore. Infatti, nei vostri
paesi, non accade forse mai che a traverso i suoi lubrici vagheggiamenti
una delle vostre vergini vegga al di là del talamo giocondo spuntare
l'imagine di una culla.
Malgrado le melanconiche riflessioni che in me si producevano da un
confronto di idee e di costumi che umiliavano il mio amor proprio di
uomo civile, io arrischiai un'altra domanda:
--E il nostro amabilissimo Gal-di-fuoco, di qual maniera impiegherà
egli la sua quaresima?
Il giovane, tutto assorto ne' suoi pensieri, fors'anco affranto dalle
molteplici emozioni subite durante la mattinata, crollò il capo
mestamente e stette mutolo.
Spugna-di-senno, colla sua amabilità consueta si incaricò di rispondere
per lui:
--Gal-di-fuoco, disse il vecchietto sorridendo, nella quaresima attenderà
a rinvigorirsi, e subirà tutte le prove preparatorie alla nuova posizione
che gli incombe. Importa che prima di intraprendere la vita conjugale,
uno sposo si divezzi dalle abitudini di scapolo e si eserciti
preventivamente a tollerare i disagi e le noje inseparabili dal nuovo
stato. Credereste? Da noi si è perfino trovata la maniera di abituare il
futuro babbo a certi inconvenienti della paternità, che riescono, alle
persone dai nervi troppo delicati, i più uggiosi e intollerabili.
Gal-di-fuoco, durante la quaresima nuziale, dovrà attendere a' suoi
studi, tenere i suoi registri e scrivere le sue corrispondenze in presenza
della poppatola Thompson, la quale non cesserà mai di funzionare ne'
suoi appartamenti. Sapete voi cosa sia una puppattola Thompson? È un
gran fantoccio di legno, nelle cui viscere sta chiuso un organetto, dal
quale ad ogni intervallo di diversi minuti scattano dei suoni somiglianti

al vagito del bimbi. Questi suoni prodotti dal meccanismo Thompson
vibrano così acuti e stridenti, che una volta l'orecchio ci si avezzi, lo
stridio di una dozzina di marmocchi al confronto pare un susurro di
zeffiri.
--Perchè non aggiungi, interruppe Gal-di-fuoco riscuotendosi, che
durante la maledetta quaresima ci si condanna altresì a sentire ogni
notte nella nostra camera da letto il brontolìo di una pentola che bolle?
--Puerilità! esclamò il vecchio; ma pure, in certi casi, profittevoli. Non
si sa mai quali transazioni, col volgere dell'età, possa subire il
temperamento di una donna. Avezzato l'orecchio al brontolìo di una
pentola, il futuro marito facilmente potrà rassegnarsi più tardi a
tollerare il brontolìo della moglie.
Spugna-di-senno parlava ancora, quando la carrozza entrò nel palazzo
De-Tonnalli e ristette
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