Libro bizzarro | Page 4

Antonio Ghislanzoni
dei due sessi,
chiamandola: amore. Anche noi, convinti che il libertinaggio produce il
deperimento fisico e morale delle razze, abbiamo riconosciuto la
necessità di moderarlo con provvide leggi. Non per questo abbiamo
velato la statua del Dio; non abbiamo calunniato la natura. Voi avete
detto: l'amore è un peccato; noi ci riteniamo più morali e più logici di
voi, coll'aver proclamato che l'amore è un dovere ed un diritto di tutti
gli esseri viventi. Dopo questo, non vi recherà meraviglia l'udire che il
matrimonio è obbligatorio per tutti gli abitanti dell'isola nostra, salvo i
pochi casi nei quali si presentino delle incompatibilità fisiche.
--Vi hanno dunque delle eccezioni...?
--Di queste parleremo in appresso. Permettete che innanzi tutto io vi
esponga brevemente i principali articoli del nostro codice coniugale.
Appena compiuti i vent'anni, ciascun cittadino dell'isola è autorizzato
ad ammogliarsi; ma la fase che noi chiamiamo obbligatoria comincia ai
ventitrè anni e finisce ai trentacinque. Quando io vi abbia soggiunto che
l'età dello sposo non deve mai eccedere di tre anni quella della moglie,
e che qui da noi le proposte matrimoniali si fanno in ogni caso dalla
donna, comprenderete per quali ragioni il così detto giro di nozze viene
dalla più parte dei nubili intrapreso in età giovanissima.
--Questa è nuova! interruppi crollando il capo.--Si fa dunque, in
codesta isola vostra, precisamente l'opposto di ciò che si pratica da noi.
Ora comincio a capire perchè quelle fanciulle da me poco dianzi vedute
mi parvero sì petulanti e sfrontate--ma non comprendo per qual ragione
vi paja utile ed onesto che le proposte matrimoniali partano da quel
sesso, il cui più bell'ornamento dovrebb'essere, a veder mio, la
timidezza e il pudore....
--Europeo incancrenito!--sclamò Spugna-di-Senno coll'accento della

più sentita commiserazione--non comprendete! non comprendete!...ed
io comprendo benissimo come da voi certe cose non si possan
comprendere! Per rendermi comprensibile, non ci ha dunque altro
mezzo; convien proprio ch'io vi metta sottocchio i bei risultati che si
ottengono nei paesi vostri, dove si segue l'opposto sistema. Eccovi una
delle vostre fanciulle; poniamo pure la più bella, la più buona, la più
saggia delle figlie di Europa. A diciasette, a diciotto, a vent'anni,
malgrado l'abbominio onde voi, sapientissimi e morigeratissimi, avete
stigmatizzato il divino istinto della natura, ella pur sente il bisogno di
amare e di essere amata. Ma voi le avete insegnato che bisogna
reprimersi e dissimulare. Voi le avete detto che è contrario alle leggi
della onestà, del pudore, che so io, manifestare ad un giovane dei
sentimenti altrettanto soavi che naturali ed onesti. Voi condannate
questa giovinetta alle noje della sterile aspettazione. Voi credete di
sublimare la vergine, e create una martire tormentata da desiderii
infecondi. Ch'ella aspetti. Non è lei che deve scegliere. Ella deve
ricacciare nel profondo del cuore le vivaci simpatie che ad ogni tratto
vorrebbero irrompere. E frattanto passano gli anni... Io voglio
ammettere che a tempo opportuno, prima che il tormento degli
insoddisfatti desiderii non l'abbiano logorata fisicamente e moralmente,
alla vostra fanciulla si presenti... un aspirante. Voglio supporre che
respinte le proposte del primo, perchè ripugnante ed uggioso, si
presenti il secondo ed il terzo... Ma ditemi--signorino mio--credete voi
che su cento matrimonii assortiti alla vostra bella moda Europea, ve ne
abbiano cinque, ve ne abbiano due, pei quali una giovine donna vegga
realizzarsi i suoi voti, i suoi sogni d'amore? Fortunate davvero le vostre
fanciulle! Voi vietate ad esse di scegliere, voi le obbligate a subire. E
subiscono, le disgraziate; subiscono per impazienza talvolta, più spesso,
per disperazione. E poi vi lagnate se più tardi esse vi fanno quei
graziosi regali!... Ma voi siete forse ammogliato, ed io mancherei alle
leggi della buona creanza completando il mio pensiero. Spero essermi
spiegato abbastanza perchè voi possiate rettificare i vostri criterii sulla
moralità delle nostre fanciulle, sulla saggezza delle nostre leggi e dei
nostri costumi.
Spugna-di-senno parlava coll'enfasi dell'uomo convinto, e la sua
conversazione mi interessava a sommo grado. Dopo breve silenzio io

ripresi ad interrogarlo:
--Avete parlato di incompatibilità fisiche; vorreste voi, illustre
Spugna-di-senno, darmi su questo punto per me oscurissimo qualche
schiarimento?
--In due parole vi metto al chiaro di tutto, rispose il mio amabile e
facondo interlocutore. Vi par giusto, vi sembra conforme alle leggi
della natura, ciò che si pratica nei vostri paesi, che il matrimonio venga
consentito ad un individuo, il quale, per età, per malattia, per
qualsivoglia diffetto di costituzione, non si reputi idoneo alle vigorose
manifestazioni dell'amore? Ma i casi di deperimento precoce, è ben
raro che oggidì si producano nell'isola nostra, dove cresce una razza
bella e gagliarda, che non trova riscontri in nessun'altra popolazione del
globo. Qui gli uomini prendono moglie nell'età delle fervide passioni;
da voi, il matrimonio è una istituzione, che sotto molti aspetti somiglia
ad un rifugio da invalidi. Si può mai ripromettersi una unione felice
laddove ad
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