La crisi | Page 4

Marco Praga
anche un moretto?
RAIMONDO.
No. A quello non ci ho pensato.
FULVIA..
Che peccato! Adoro i moretti.
RAIMONDO.
Se l'avessi saputo.
FULVIA..
�� facile averne, laggi��?
RAIMONDO.
Altro! Ne fanno delle fiere. �� la fanciullezza abbandonata dell'Africa.
FULVIA..
Allora, se ci tornate....
RAIMONDO.
Gliene porto una dozzina.
FULVIA..
Infine, nessuno viene alla Villa? Ugo?
NICOLETTA.
Ab! ma sei insopportabile, Fulvia. Tu credi che la gente abbia niente da fare come te? Pucci, la congedo. Lei ha da lavorare e se sta qui, questa testolina sventata....
PUCCI.
Ride, per darsi un contegno, e porge la mano a NICOLETTA.
FULVIA..
Arrivederci, amico mio.
PUCCI.
Colonnello, sono ben lieto di averla conosciuta.
RAIMONDO.
La ringrazio. E arrivederci.
FULVIA..
Al PUCCI che le porge la mano.
Scendo con voi, Ugo.
NICOLETTA.
Perch��? Rimani un poco. Ho un cappellino da mostrarti che �� un amore.
FULVIA..
Ma prima delle tre voglio essere alla Villa.
NICOLETTA.
S��, s��. Forse mi decider�� a venire con te.
L'ha tratta in disparte. Piano.
Non fare la sciocca, ti prego.
FULVIA. ridendo.
Sei gelosa? Non te lo rubo, il tuo Ugo, stai tranquilla.
Il PUCCI �� uscito, accompagnato da PIERO che ora ritorna.
NICOLETTA.
Come chi si sovviene ad un tratto.
Ah!
Corre verso la sala da pranzo, e si incontra con PIERO che ritorna.
�� gi�� uscito?
Corre via. FULVIA. ha un risolino ironico. RAIMONDO ha tutto osservato.
PIERO.
Signora Fulvia, le offro qualche cosa?
FULVIA..
S��, quella vostra "Eau de vie du Cap", che adoro.
PIERO mesce il liquore.
RAIMONDO.
Quante cose adora, signora mia! I moretti, i viaggi, l'"Eau de vie du Cap".
FULVIA..
Oh! Tante altre ancora. Le violette candite, le vetture foderate in gris-perle, gli uomini magri....
RAIMONDO.
Ahim��!
FULVIA..
I parasoli rossi, i manicotti di martora immensi, i cavalli piccoli e i cani grossi, i potins delle signore.... gli acrobati....
RAIMONDO.
Anche gli acrobati?
FULVIA. sorseggiando.
Il cerchio della morte mi ha dato la pi�� forte emozione della mia vita.
RAIMONDO.
Pi�� della.... del viaggio di nozze?
FULVIA..
Senza paragone!
NICOLETTA rientrando.
Avevo dimenticato di rammentare al Pucci di passare al Manzoni per il palco.
FULVIA..
Per questa sera?
NICOLETTA.
No, per la premi��re della Hading.
FULVIA.
Ah l'Hading! L'adoro!
RAIMONDO.
Anche lei!
NICOLETTA.
Fulvia, vieni?
FULVIA..
A vedere il cappellino? Com'��?
NICOLETTA.
Vedrai. Colonnello, lei rimane?
RAIMONDO.
Uscir�� con Piero.
NICOLETTA.
Allora arrivederci. Questa sera o domani.
RAIMONDO.
Domani. Oggi pranzo con un vecchio collega.
FULVIA. salutandolo.
Colonnello!
RAIMONDO.
Signora!
FULVIA..
Arrivederci, Piero!
PIERO stringe la mano a FULVIA., poi bacia NICOLETTA sui capelli. Le due donne escono per la sinistra.

SCENA TERZA.
Piero, Raimondo, poi Giulietta.
PIERO.
Che si fa, Raimondo?
RAIMONDO.
Se vai alle officine ti accompagno per un tratto.
PIERO.
Che ora ��? Le due e dieci. Alle tre devo essere dal Salvadori. Non vale la pena ch'io vada fino laggi��.
RAIMONDO.
Ti faccio perdere un tempo enorme.
PIERO.
Che dici? Sai, ora non ho pi�� bisogno di lavorare per dieci ore al giorno. Ho un procuratore di cui posso fidarmi.
Entra GIULIETTA, prende il vassoio del caff�� e lo porta via, passando pel salotto da pranzo.
RAIMONDO.
Non dovevi parlare d'affari con quell'avvocatino che era qui?
PIERO.
Col Pucci? No. Perch��?
RAIMONDO.
Credevo. Non �� uno dei tuoi avvocati?
PIERO.
No. Ho un solo avvocato: Salvadori. Questo Pucci �� un giovane che fu presentato a Nicoletta, l'inverno scorso, alla patinoire: ha qualcosa di suo, e fa l'avvocato, da dilettante.
RAIMONDO.
�� soltanto un amico, insomma.
PIERO.
Un amico! Sai, �� un buon diavolo, di quelli che s'intrufolano dappertutto, e sanno riuscire simpatici alle signore con la correttezza dei modi, con la squisita cortesia, rendendo mille piccoli servigi. Gli ho affidato un incarico, una volta che Salvadori era assente. E cos�� venne in casa. Nicoletta lo invita ogni tanto. �� piuttosto un viveur.
RAIMONDO.
Un imbecille, insomma.
PIERO.
No, ��.... niente.
RAIMONDO.
E me lo hai invitato proprio oggi.
PIERO.
Fu Nicoletta. Ti ha seccato?
RAIMONDO.
No, ma insomma poteva invitarlo un altro giorno.
PIERO.
Hai ragione. Non ci ha pensato. O piuttosto, ti dir��: credo fosse gi�� invitato da una settimana, e Nicoletta non ha pensato a trovare un pretesto per rimandare l'invito.
RAIMONDO.
Non ne valeva la pena.
Un silenzio.
PIERO.
A Torino, ieri, chi hai visto?
RAIMONDO.
Tanta gente. Al Circolo militare, dove m'invit�� a colazione Di Mortigliengo, ci ho trovati dei camerati che non vedevo da dieci anni. Se ne son fatte delle chiacchiere.
Un silenzio.
RAIMONDO.
Sdraiandosi sulla poltrona.
Dimmi, Piero, e delle amiche come quella signora Fulvia, ne ha molte tua moglie?
PIERO.
Perch��?
RAIMONDO.
Domando.
PIERO.
Non ti piace?
RAIMONDO.
Altro!
PIERO.
�� un'ottima creatura, sai? Molto migliore che non paia.
RAIMONDO.
Speriamo, perch��, veramente come "parere".
PIERO.
Ha un fare da sciocchina, ma ha pure delle qualit�� eccellenti, e un cuor d'oro. Sai, giovane, vedova, sola, ricca....
RAIMONDO.
Scommetto che non ha mai pi�� di due amanti per volta.
PIERO ridendo.
Pessimista! Io, invece....
RAIMONDO.
Non giurarci.
PIERO.
Non ci giuro, ma non so niente.
RAIMONDO.
Tu vivi nelle nuvole.
PIERO.
Credo che le faccia la corte il Pucci.
RAIMONDO.
Io credo di no.
PIERO.
Oh bella, che ne vuoi sapere tu, che li hai veduti oggi per la prima volta?
RAIMONDO.
Gi��, �� vero.
PIERO.
Gli va a sedere vicinissimo, gli posa le mani sui ginocchi, e si curva su di lui.
E mia moglie? Parlami di lei. Non mi hai ancor detto, seriamente, e un po' a lungo, che impressione t'ha fatto e che cosa ne pensi.
RAIMONDO.
Che vuoi, l'ho veduta ieri l'altro, non sono rimasto con lei tre ore in tutto, sin'ora....
PIERO.
Ma.... insomma.... ti piace?
RAIMONDO.
Molto. Fisicamente �� un amore.
PIERO contento.
Eh?!
RAIMONDO.
Poi deve essere intelligente, briosa, di carattere gaio....
PIERO.
Vedi, vedi, che l'hai gi�� capita?
RAIMONDO.
S��, per quello che si pu�� capire in cos�� breve tempo.
PIERO.
A poco a poco, le riconoscerai tante altre buone qualit��: quelle del cuore, sopratutto, che sono squisite, e
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