affermasse con meccanico ondulamento del capo.
Poi, come riscuotendosi da una momentanea allucinazione, slanciossi col pugno alzato verso il visconte.
--In nome di Dio! esclam�� questi riparandosi dietro le spalle del commissario, difendetemi da questo pazzo furioso!
--Pazzo! lo aveva sospettato... Venite, povera contessa... mettetevi in salvo!
Il conte, avventandosi con tutto l'impeto della sua rabbia, and�� a stramazzare presso l'uscio che si chiudeva fragorosamente dietro i passi del commissario e del visconte,
--Maledizione! Maledizione! ruggiva lo sventurato, avvoltolandosi sul pavimento.
Frattanto, il commissario spediva al manicomio un avviso perch�� gli mandassero due guardie provvedute di una camicia di forza; e il visconte, rimasto libero, scambiate poche parole con un doganiere che lo attendeva alla porta, si dirigeva a passo concitato verso l'albergo della Maga-rossa.
Chi era quel doganiere? domanderanno i lettori meno perspicaci. Perch�� era l��, appostato, ad attendere il visconte? Cosa si dissero in quel breve colloquio?...
Il doganiere era quello stesso (fate di sovvenirvene), al quale il visconte, al momento del suo arresto, aveva affidata la puledra perch�� la conducesse all'albergo della Maga rossa.
Il buon ragazzo, adempiendo scrupolosamente alla commissione ricevuta, aveva parlato colla contessa, e questa a sua volta lo aveva incaricato, se per caso gli fosse occorso di poter abboccarsi col visconte, di comunicargli colla maggior segretezza i suoi divisamenti.
Per tal guisa, il nostro gentiluomo venne a sapere che la bella signora di Karolystria intendeva partire quella notte istessa alla volta di Mirlovia; che giunta col��, essa avrebbe pernottato all'albergo del Pappagallo per proseguire il viaggio al mattino seguente; ch'ella aveva ripresa la sua puledra, lasciando il cavallo del visconte nella scuderia dell'albergo; che infine gli abiti del visconte erano stati rinviati alla foresta di Bathelmatt a mezzo di un guattero di buona volont��, del quale non si era pi�� avuta contezza.
Raccolte queste informazioni, e promessa una larga mercede al doganiere, il visconte, come abbiam detto, correva alla Maga rossa; quivi giunto traeva dalla stalla il suo Morello, e senza mutare d'abiti, nel suo splendido abbigliamento da amazzone, montava in sella e partiva di galoppo sulle orme della bella fuggitiva.
Il visconte amava dunque la contessa? No. Il visconte amava le avventure, ed era anche (�� tempo che i lettori ne siano informati) un enfatico propugnatore dell'emancipazione della donna.
CAPITOLO IV.
La pioggia imperversava; i lampi succedevano ai lampi; pareva che la v?lta del cielo stesse per crollare, bombardata da un esercito di diavoli.
Frattanto, in un modesto salottino al pian terreno, due preti sonnolenti ruminavano gli ultimi crostini di una cena ritardata. In quel giorno, i due preti avevan proprio lavorato da forzati: perocch�� all'indomani ricorresse a Mirlovia il centenario della santa patrona del paese.
Figuratevi, dunque, se alla vigilia della grande solennit��, il parroco e il coadiutore di Mirlovia dovean esser spossati!
--Peccato! esclamava don Fulgenzio, portando alle labbra un bicchiere di malvasia, questo tempaccio mander�� sossopra le porte trionfali e le impalcature che abbiamo erette sul sagrato--Domattina ci converr�� esser in piedi di buon'ora e rimetterci di lena al lavoro...
--Ergo, andiamo a coricarci, rispose il parroco levandosi in piedi e stendendo la mano al candelliere. Son l'undici e trenta... Ho dato ordine al sacrista che venga a svegliarci alle cinque...
I due preti eran sulle mosse per salire alle loro stanze, quando alla porta della casa parrocchiale vennero bussati due colpi...
--Chi mai a quest'ora?
--Qualche disgraziato sorpreso dal temporale per via.... Don Fulgenzio, andate ad aprire.
--Vi faccio osservare...
--Andate subito, don Fulgenzio! In una notte come questa sarebbe peccato negare ricovero, ad un cane.
Don Fulgenzio attravers�� il porticato e and�� a schiudere la porticella che dava sulla, via.
--Dio di misericordia!.... Venite, venite, povera signora! Si �� mai veduta una creatura umana pi�� maltrattata dalle intemperie?
Cos�� esclamando, il coadiutore introdusse nella casa una figura animata che aveva tutte le apparenze di una bella e giovane dama, sebbene, allo scompiglio delle vesti ed alla concitazione dei movimenti, sulle prime la si potesse scambiare per un fantasma.
--Grazie! mille grazie, signor abate! esclamava a sua volta quel personaggio in gonnella, che, avanzandosi, lasciava dietro i suoi passi un rigagnolo.
Il parroco, uscito ad incontrare quell'ospite inaspettato, lo introdusse nel salottino, commiserandolo con parole e con sguardi ripieni di dolcezza evangelica.
--Il mio bisogno pi�� urgente, disse il visconte (i nostri lettori lo avran gi�� riconosciuto) �� quello di spogliarmi di queste vesti dove sta raccolta tant'acqua da spremerne un mare. Con questa pozzanghera indosso, non posso fare un movimento, non posso sedere... Ah! l'ho scampata bella! Si �� mai dato un acquazzone pi�� micidiale? Io veniva da Burgoflores; il mio cavallo, spaventato dal fragore di un fulmine, mi avea balzato di sella... Ho dovuto proseguire a piedi sotto un diluvio d�� pioggia, per una strada tramutata in torrente... Buon per me che all'ingresso del paese ho veduto del lume agli spiragli delle vostre griglie; buon per me che, bussando alla vostra porta, ebbi la consolazione di vederla aprirsi immediatamente e di trovar qui l'accoglienza pi��

Continue reading on your phone by scaning this QR Code
Tip: The current page has been bookmarked automatically. If you wish to continue reading later, just open the
Dertz Homepage, and click on the 'continue reading' link at the bottom of the page.