Il ritratto del diavolo | Page 6

Anton Giulio Barrili
dei
suoi fattori,--lasagnoni, imparate. Quando vi dico che bisogna copiare
dal vero! Voi altri, invece, perdete il vostro tempo a grattarvi le
ginocchia. Si intende, quando non giuocate a zara.--
Rimasti soli davanti ai disegni di quel famoso artista che era piovuto
dalle nuvole, i cinque scolari di mastro Jacopo avevano sfogliato il
quaderno e guardato curiosamente ciò che formava l'argomento delle
sue meraviglie. Si capisce alla bella prima che avevano trovato tutto
mediocre. Non c'era franchezza di tocco; i contorni erano duri; gli
atteggiamenti goffi; le pieghe così trite, che peggio non avrebbe fatto
Cimabue nei suoi primi tentativi. Che cosa aveva inteso il maestro,
proponendo loro ad esempio gli sgorbi di quel principiante? Di
canzonarli, forse?
In quella che stavano guardando e criticando alla libera, uno di essi
scappò fuori con un grido di stupore.
--Che cos'ha veduto, il Chiacchiera?--domandò Tuccio di Credi.--Forse
il basilisco?
--In fede mia,--ripigliò il Chiacchiera,--questo non lo ha veduto di certo
il maestro.
--Che cosa? Il basilisco?--disse ridendo il Granacci.
--Questo ritratto;--rispose il Chiacchiera, senza badare allo scherzo dei
compagni.--Perchè, infatti, è un ritratto. Vedete qua!--
E levato dal quaderno il foglio che aveva destata la sua attenzione, lo
pose sotto gli occhi della brigata.
C'erano parecchie figure disegnate su quel foglio; ma il Chiacchiera ne
indicava una tra tante, che si vedeva nel mezzo, tirata giù alla brava,

come una impressione momentanea. Avete già indovinato che era una
figura di donna. Con due tratti di penna era segnata la veste, lunga, a
larghe pieghe, accennate, anzichè delineate, da qualche zaffardata
d'inchiostro. Le braccia, che escivano di sotto ai lembi frastagliati del
manto, si raccoglievano sul taglio della vita, e la mano destra,
sovrapposta all'avambraccio sinistro, sosteneva un piccolo uffiziuolo.
Sulla testa era gittato un velo che scendeva fino agli òmeri e si
confondeva col manto. I contorni della figura e i pochi segni con cui
era accennato il viso, apparivan di persona viva, colta da una mano
maestra, sull'atto di recarsi alla chiesa.
--Eh, che vi pare?--continuò il Chiacchiera.--Non la riconoscete?
--La figlia del maestro!--gridò Lippo del Calzaiuolo.
--To', è vero;--soggiunse Cristofano Granacci.--È madonna Fiordalisa.
--Infatti,--disse a sua volta Parri della Quercia,--è proprio lei, o una che
le somiglia di molto. Ma perchè dicevi tu dianzi che il maestro non ha
veduto questo disegno! È impossibile che non abbia riconosciuta la sua
figliuola.
--Eh,--rispose il Chiacchiera, stringendosi nelle spalle,--in questo caso
bisognerà dire che si è innamorato dello scolaro in grazia del ritratto
che questi ha fatto della sua Fiordalisa. Già, l'ama tanto!
--Se non c'è bisogno d'altro, per entrar nelle grazie di mastro
Jacopo,--esclamò Cristofano Granacci,--glielo facciamo tutti, il ritratto
a madonna Fiordalisa.
--Credete che sia così facile?--entrò a dire Parri della Quercia.
--Perchè no? Che cosa c'è egli di tanto difficile?--ribattè il Granacci.
--Tutto;--rispose Parri.---Non avete osservato come ella si muta ad ogni
momento?
--Già,--disse il Chiacchiera,--donna e luna, oggi serena e doman bruna.

--Non parlo dell'umore, parlo del tipo;--ripigliò Parri della Quercia.--È
un tipo assai delicato, con una certa espressione, che non è sempre la
stessa a tutte le ore del giorno.
--È vero, quel che dice Parri;--notò Lippo del Calzaiuolo.--Ci son de'
momenti che non sembra più lei.--
Tuccio di Credi torse le labbra e diede un'alzata di spalle.
--Baie!--diss'egli---I contorni non si mutano mica così facilmente! Sarà
quistione delle parti mobili, le labbra e gli occhi.
--Già, le labbra e gli occhi;--rispose Parri della Quercia.--E ti par poco!
Ora, se un moto delle labbra, o un diverso grado di forza nello sguardo,
basta a cangiarti l'espressione del volto, mi pare che la immobilità dei
contorni non ci abbia nulla a vedere. Piuttosto è da chiarire quale delle
due parti mobili ha maggiore virtù nel cangiamento del tipo.
--Dev'esser la bocca;--osservò Lippo del Calzaiuolo.
--Infatti,--disse il Chiacchiera,--quando madonna Fiordalisa sorride, vi
apparisce due tanti più bella.
--Non si tratta di sapere quando apparisca più bella, poichè lo è sempre
moltissimo;--replicò Parri della Quercia.--Io ho detto soltanto che ella
vi muta espressione, e sembra avere un'altr'aria da quella di prima. È
sempre lei, per chi la conosce, e tuttavia è un'altra bellezza. Il pittore
che la ritraesse in uno di quei punti, crederebbe di non averla resa con
verità, se la vedesse in un altro.
--Pure,--notò il Chiacchiera,--questo Spinello, che non è un pittore, e
neanche un principiante, con due tratti di penna ce l'ha fatta ravvisare
alla prima.
--Bella forza!--esclamò Tuccio di Credi.--È una somiglianza ottenuta
nel complesso; buon per lui che non è andato ai particolari. La sua
parsimonia gli ha fatto buon giuoco. Vedete qua; con due tratti di penna
vi ha data un'aria di madonna Fiordalisa. Se ne avesse aggiunti altri due,

gli sarebbe andato a male ogni cosa.
--Che diamine gli è saltato, di fare il ritratto alla figlia del
maestro?--chiese Cristofano Granacci.
--Oh bella!--esclamò il Chiacchiera.--E
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