Igiene dei piaceri secondo le età, i temperamenti e le stagioni | Page 5

Auguste Debay
malattie
sempre gravi allo stomaco ed agli intestini. Abbiate dunque sempre
cura di questo apparato sì necessario alla vita; rifiutate qualunque cibo
o bevanda che gli possa nuocere e che lo rendono incapace di
funzionare nella tarda età.
Abbiate dunque sempre in mente questi precetti, perchè chi ve li dice è
uno che per molto tempo ha violentemente sofferto di stomaco e vi
scongiura pel male nel quale potreste incorrere di osservare
attentamente queste norme elementari.

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CAPITOLO III.
*Dell'amor fisico*
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PARTE PRIMA.
*Primi palpiti d'amore.*
È nella giovinezza che noi cominciamo a pensare ed a sognare: è in
questa età che le nostre forze fisiche e le facoltà intellettuali e morali si
sviluppano e s'ingrandiscono; è in questa età che il nostro cuore si apre
ad una vita novella, che esso si accende e batte per una nuova passione
che in un istante può incendiare tutto l'umano edificio. È l'amore che si
mostra sotto un aspetto giocondo alla nostra fervida immaginazione, è
l'amore che incomincia ad impossessarsi dei nostri giovani cuori per
forse poi straziarli e farsene giuoco. Quasi tutti o ben pochi vanno
esenti da questa passione; e gli antichi avevano ragione di raffigurare
l'amore sotto le sembianze d'un vispo fanciulletto alato, cogli occhi
bendati tenendo in una mano una fiaccola, nell'altra un arco sempre
teso e sulle spalle una farètra piena di acutissimi dardi. Nulla può
contro esso; anche gli Dei stessi dell'Olimpo, persino il sommo Giove
furono trafitti dalle freccie dorate d'Amore.
Tutti adorano l'amore e specialmente i giovani, per esso tutto
sacrificano, per esso cercano la riputazione, la fama, la gloria! Di
quante nobili e generose azioni è causa l'amore! Dante, Petrarca, Tasso
per lui si immortalarono! E Amore sempre volubile, perchè bello,
spinge gli uni alla gloria, gli altri al tradimento, alla ignominia; quanti
esempi che pur troppo si potrebbero citare!... Meglio è il silenzio.

PARTE SECONDA.
*Sensazione del coito.*
Al fine di conservare la nostra specie sul globo la natura ci ha concesso
durante l'atto della riproduzione uno dei più vivi piaceri. Questa
sensazione in certi insetti è così intensa che perfino la morte non
varrebbe a separare il maschio dalla femmina durante il coito.

Nell'uomo un improvviso arresto, qualunque sia il motivo, dei pieceri
venerei, può produrre gravissime conseguenze e in certi casi anche la
morte. I piaceri d'amore poi offrono i più svariati fenomeni a seconda
della costituzione fisica dell'individuo, della sua impressionabilità
nervosa e del clima in cui vive.
Vi sono taluni che li gustano e vi si abbandonano con una vera frenesia;
altri che restano quasi insensibili. Però questi due casi sono anormali, e
dinotano un'alterazione del sistema nervoso. Il coito, per produrre
buoni frutti, deve aver luogo in un voluttuoso raccoglimento.
La donna nella più tenera età, come per istinto, preludia alla
riproduzione colle sue bambole e col suo amore ad esse come fossero
figlie.
La giovinetta sogna d'amore e scorge davanti a sè un orizzonte roseo e
sorridente.
La donna pone tutto il suo amore nei figli, uniche sue speranze avvenire,
e fattasi vecchia circonda colle cure più sollecite i suoi vispi nipotini.

PARTE TERZA.
*I due lati dell'Amore.*
Non sempre l'amore è causa di gioie pure ed infinite; talvolta lo è di
dolori e di una vita sventurata. Se giovani lo si cerca e lo si brama, in
seguito poi a qualche disillusione si cerca di fuggirlo e lo si maledice.
Esso, come già dissi, spinge gli uni alla gloria; gli altri, perchè
comanda la devozione e l'ubbidienza, all'ignominia, al tradimento!
Eppure l'amore è l'ideale di tutti; tutti pongono in esso i loro sogni, le
loro speranze. Ma guai a chi leggiermente vi s'abbandoni! Prima di
cadere completamente nei lacci d'amore bisogna ponderare ben bene
dove esso ci potrà condurre.

L'amore ha un lato vivace, sorridente, che ci attrae; l'altro è tetro,
imbronciato, che ci disgusta.
L'amore puro, timido e casto appartiene al primo genere. Esso è l'amore
che deve formare la felicità nostra, è un amore tutto poetico e
lusinghiero.
Al secondo appartiene l'amore irato, focoso, che è funestato dalla
gelosia. Guardiamoci da questo, perchè il fuoco che arde nei nostri petti
ben presto si consuma senza poter nulla di poetico godere. Esso è un
amore direi quasi despota e tiranno.
È vero che all'amore nulla può comandare, ma è bensì vero che gli si
può resistere con un grandissimo sforzo di volontà. Tocca ai genitori di
mostrare ai loro figli il lato brutto e pericoloso, tocca ad essi, dico, ad
arrestarli sul lubrico cammino che conduce ad una vita desolata, piena
di pianti e di tristezze.
Guardatevi pure, o giovinetti inesperti, dagli amori volubili, gelosi e
violenti. Se un tal genere di amore cominciasse a far presa nel vostro
animo soffocatelo al suo nascere; meglio negare, anche con dolore, la
propria volontà, che
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