mio vicino. Ma poichè S. M. vuol bene ammettere in casa sua una Troia o una Vacca, prendiamo il nostro coraggio a due mani e rassegniamoci. Ma pensiamo innanzi tutto alla toeletta di madama. Un flagello, parola d'onore! Essa ne ebbe di già una per il ballo della Città; poi un'altra per il ballo del presidente del Consiglio; la terza per il ballo della Filarmonica.... Può dessa, la povera donna, presentarsi a Corte con una toeletta mostrata in così bassi luoghi? Le moine di madama raddoppiano: e la pioggia delle note dei mercanti diventa un diluvio. No, il posto di deputato non è tenibile....
Qui il treno si arresta. Si annuncia che noi siamo a Vercelli. Il mio grosso compare saluta la compagnia, pigia il piede in passando ai suoi vicini, e discende.
Le sue parole mi avevano colpito....
HORS D'OEUVRE
PER LE PERSONE SERIE.
II.
Come mi decisi a scrivere, a pubblicare ed a ripubblicare i profili de' miei colleghi.
Questi brani della conversazione del ciarliero viaggiatore della ferrovia provano ad evidenza che la posizione di un deputato non è constellata di rose. Egli urtasi ad ogni specie di grosse e piccole miserie, che lo turbano, che lo stizzano. Io sono dunque ben disposto in suo favore, ed a perdonargli se pecca, perocchè desso è mira di lunghe ed aspre tentazioni. Perciò mi son mostrato, in generale, benevolo. Se io avessi voluto rimuovere la belletta e squarciare i veli, avrei forse messo più brio e varietà in questa galleria, avrei avuto più vena e fatto più scandalo. Ho preferito scrivere mettendomi in guanti di velluto! Io non sono di que' tristi augelli che infettano il proprio nido. La moderazione e la temperanza sono la forza la più reale di questo mondo! D'altronde, io scrissi queste lettere per la Presse di Parigi, a fior di penna e senza pretensione. Io non mi ammanto di infallibilità. Riproduco un'impressione personale.
Quest'anno io mi sono uno dei girandoloni della Camera. L'anno scorso era uno dei suoi membri i più assidui. Arrivato il primo, me ne iva quando non vi restava più su i banchi che il signor Ranieri addormentato, battendo la diana. Io provavo una specie di fascino nello studio di questa riunione di quattrocento Italiani, mossi da tutti gli angoli della Penisola. Io mi sentivo impregnato di un magnetismo abbarbagliante. Ora, come gli objetti che si discutono alla Camera non sono poi sempre nè solazzevoli, nè interessanti, io riportavo le forze del mio spirito sull'analisi degli uomini. Io non conoscevo quasi alcuno; ero ad un dipresso isolato. E mi bisognò dunque da prima tutto indovinare, leggere a traverso le fronti discrete e fredde, pensieri ardenti, desiderii aspri e diversi. Ogni parola che cadeva da un labbro aveva per me il valore di una rivelazione. Per un lavoro psicologico assiduo e fisso, io arrivai a vedere le relazioni di questa parola con lo stato reale del cervello. Ed ei sarebbe davvero uno strano studio che presenterei al pubblico, se mi lasciassi sedurre e mettessi al nudo lo stato secreto dell'anima di ogni deputato. Io non parlo già delle ignobili avidità, nè della massa ordinaria degli Onorevoli. Ma non sarebb'egli straordinariamente curioso di prendere sul fatto la fisionomia dell'anima di certi uomini--qual Ferrara, per esempio, Guerrazzi, Pepoli, Brofferio, Depretis, Lanza, Conforti, Ratazzi, Tecchio ed altri, al momento proprio in cui essi parlano, e metter faccia a faccia il pensiero espresso e l'idea concepita? Non sarebbe egli singolare di segnalare la doppia corrente di concetti e di desiderii che partono dal banco dei ministri e da quelli dei deputati, e s'incrociano, s'urtano, s'intendono, si respingono, si rapprossimano, si attirano, si rompono? Curiosa sopra tutto era questa osservazione quando il conte di Cavour sedeva al posto--mira di tutti, segno ad odii, ad affetti, a vaghezza di stima o di ambizioni--ed all'altezza di tutto! Ora, il barone Ricasoli ed il signor Ratazzi non sono giunti ancora a dare alle loro eminenti persone questa natura magnetica che coagula tante passioni e tante volontà diverse, le gruppa, le maneggia, le domina, le foggia a suo modo, se ne impadronisce e le trasmette. Cavour morto, la storia segreta delle anime non avrebbe oggimai altra importanza che il valore di uno studio psicologico. La forza politica di questa rivelazione sarebbe minima oggidì. Il nuovo Mesmer del banco dei ministri non è ancora apparso.
Io lascio dunque nel mio portafoglio questi studi congetturali: l'ora loro forse verrà. E mi limito adesso a questi schizzi a vol d'uccello che colpiscono chiunque e soddisfano il più gran numero di gusti.
La fisionomia collettiva della Camera, che nell'anno scorso era nello spirito mio stesso un po' confusa, si rischiara e si svela quest'anno. Ecco perchè ho ritoccato qualche ritratto, ho aggiunto qui la ruga, ho fatto lì scomparire la piega. Dodici mesi della vita politica sono un secolo. E che che se ne sia detto
Continue reading on your phone by scaning this QR Code
Tip: The current page has been bookmarked automatically. If you wish to continue reading later, just open the
Dertz Homepage, and click on the 'continue reading' link at the bottom of the page.