milionesima volta, che la civiltà italiana
differisce poco da quella ottentotta per quanto riguarda la donna; che
l'Europa ci guarda (non sa far altro, povera Europa!); che per formare la
felicità delle donne italiane, bisogna conceder loro il voto
amministrativo. La Camera esita; poi si turba, si commuove al quadro
straziante delle donne italiane pronte a suicidarsi, se vien loro negato il
voto, ed il voto è accordato. Ma questo non basta--non basta dare un
diritto senza fornire l'occasione di farlo esercitare. Quindi il governo
farà bene a sciogliere tre o quattro municipii, o i municipii avranno lo
spirito di sciogliersi da sè stessi. Mi figuro allora che cosa vorrà
succedere.
Grande agitazione in tutti i boudoirs, congiure nei salotti, dialoghi
vivaci agli angoli delle strade, nei magazzini di mode, nei palchetti dei
teatri: non si pensa più all'amore, alle acconciature, alla maldicenza; a
tutto questo ci sarà tempo; le elezioni si fanno così raramente! Le
amiche, le parenti, le semplici conoscenze si ritrovano, si ricercano per
parlare delle elezioni, per far propaganda, per discutere sui nomi
proposti; circolano i bigliettini rosei, profumati, gentili; si sprecano gli
abbracciamenti, i baci, le parolette soavi; sono tirate dall'arsenale
femminile tutte le riverenze, le cerimonie, le chatteries delle grandi
occasioni: le donne cercano sedursi fra loro. Ma con gli uomini
diventano gravi, severe, misteriose; ogni tentativo di corte è respinto
come sospetto; ogni presentazione è accettata con diffidenza; si passano
a rassegna i difetti ed i meriti dei singoli candidati con una grande
serietà. Il tale è bruno: ebbene, tutte quelle che hanno fatto degli studi
fisiologici sui biondi, gli negheranno il voto; il tal altro, mentre spende
una lira e ottanta per comprarsi un paio di bretelle, nega a sua moglie
un meschinissimo paio di orecchini di brillanti di cinquecento lire--è un
cattivo amministratore, non andrà al Consiglio. I candidati subiscono
minuziosi interrogatorii, debbono promettere per mantenere: se no, no.
Una signorina con le sopracciglia corrugate e la bocca piena di cifre,
domanda ad un eleggibile:
--Nel caso che vi mandassimo al municipio, votereste il progetto per la
nuova strada da San Ferdinando alla Villa?
--Sicuramente.
--Bene--e i fondi?
--Una nuova tassa.....
--Su che? Spero non sugli oggetti di lusso!
--Dio me ne guardi!
--Benissimo, persistete in queste buone idee....
--E.... posso sperare?
--Vedremo, signore, penseremo.
Una moglie va in giro raccomandando alle sue amiche la candidatura di
suo marito; non parla dei meriti di lui, non dice quello che egli farà, ma
susurra amabilmente: «L'ho sempre d'attorno dalla mattina alla sera,
sarà una fortuna se me lo mandate a fare il consigliere!» E le amiche
mogli, compassionevoli e conscie di quello che significa un marito
troppo per casa, danno il loro voto.
Il candidato non si occupa più dei suoi elettori; è invece tutto intento ad
accaparrarsi le elettrici: fa grandi scappellate a dritta ed a sinistra,
sfoggia abiti eleganti, diventa virtuoso e morigerato come uno sposo
novello. La signorina nel 1° piano è elettrice: egli nelle scale le cede il
passo con galanteria; la maestra elementare dove va la sua figlietta, è
elettrice, egli con un grande affetto filiale va sempre a riprendere la
bambina; dovunque trova signore, egli fa valere i suoi principii politici
e il petto candido della sua camicia. Deve diventare dolce e pio con le
buone anime che si fanno guidare dal parroco, promettendo loro che
ristabilirà il cattechismo nelle scuole; ed invece assicurare ad un gruppo
di giovani ed allegre spose che le feste del carnevale saranno splendide
ed il municipio voterà una bella somma. Infine una meravigliosa
miscela, di sorrisi, d'inchini, di concessioni, di promesse che si urtano,
si imbrogliano, si contraddicono, si confondono e gli fanno perdere.....
se non altro, la testa.
Intanto le donne si riuniscono. Si riuniscono, sicuramente: se sono
elettrici hanno il diritto di riunione e di discussione. Me la immagino di
qui una sala vasta, piena zeppa di donnine, dove si odono da tutte le
parti richieste di aver la parola, dove le oratrici non arrivano mai ad
ottenere il silenzio, dove tutte restano d'accordo..... sulla propria
opinione. M'immagino il colpo d'occhio che formeranno le toilettes
variegate, scure, chiare, a mezze tinte; l'abito cilestro di una moderata
che farà risaltare i nastri rossi di una repubblicana, il cappellino Empire
di una costituzionale che insulterà quello Nobiling di una socialista, la
lotta dei gialli e dei verdi che cercano di sopraffarsi, la serietà del nero
che guarda con disprezzo il bianco! E tutte le gentili padrone di questi
indumenti che si agitano, che sono nervose, che scoppiano volta a volta
in risate ed applausi; ed i ventagli che si animano, le piume che
svolazzano, i fiori che hanno le convulsioni! La sento quella oratrice di
spirito che avendo un pubblico composto di fanciulle, dice loro queste
sole parole:
--Elettrici, votate la lista
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