Da Firenze a Digione | Page 6

Ettore Socci
contare sulla nostra riconoscenza.
--Oh! io per il partito darei un bicchier del mio sangue.
--Dopo ti daremo qualche cosa....
--Oh! mi contento di un trentino per uno:
--Così poco!--Esclamammo noi, credendo che ragionasse di centesimi:
--Sicuro,... vedono che mi adatto: per lor signori cosa son trenta

franchi?
Ammirammo tutti insieme lo spìrito patriottico che ci faceva pagare
150 lire, quello che nella stagione dei bagni si ottiene a dir molto con
ottanta centesimi; pure, strìngemmo la mano al generoso, dicendogli
che ci saremmo riveduti più tardi; poichè eravamo decisi, con nostro
gran sacrifizio, ad appigliarci a quest'ultimo partito, se gli altri ci
fossero falliti.
--Ci movemmo dal caffè, e vedemmo un insolito brulichìo in quella
contrada, sempre brulicante di popolo: che è, che non è?... Hanno
arrestato un maggiore Garibaldino: la questura si era avveduta, e non ci
voleva una gran fatica, che molti giovanotti volevano partire per la
Francia e cominciava a allungar le sue grinfe. Lo sconforto cominciava
a impossessarsi anche di noi.
--Ettore--Sento gridarmi vicino. Mi voltai e vidi il Colonnello Perelli.
--Dunque si parte? Gli domandai immediatamente.
--Parli a bassa voce... chè io son tenuto d'occhio, guardi, ecco subito
due musi proibiti che ci osservano...
--Ma dunque?
--Dunque venga stasera, alla Locanda della Luna.
--Ma ci è speranza?
--Credo che ci sia sicurezza... A rivederci
--A rivederci a stasera..
--Allegri amici, dissi subito appena ebbi lasciato il mio
interlocutore--Allegri amici, le speranze non che diminuire, prendono
tutte le probalità di un vicino successo.. Andiamo a mangiare
all'Ardenza.
Senza rispondere alle mille domande colle quali mi oppressero gli altri,
che tutti di certo conoscevano il colonnello, accesi un sigaro, e
strascinai i reluttanti all'Ardenza.

CAPITOLO II
Il sole, avvolgendosi in un lenzuolo di porpora, si era coricato dietro le
ultime linee del tranquillissimo mare; non la più piccola nube nel cielo,
non il più leggiero maroso in quella superficie azzurra, e dolcemente
increspata dal venticello della sera che ci carezzava la faccia: l'isola
della Gorgona appariva modestamente su quel sereno Orizzonte, nel
quale cominciava qua e là a apparir qualche stella, tutto ispirava una

calma e una pace divina; il creato ti sembrava quasi un'arpa sterminata,
da cui si elevasse un canto grandioso: il canto dell'accordo e
dell'armonia delle sfere. Era insomma l'ora che la giovinetta, la quale
non ha ancora fatto all'amore, prova desiderio di piangere, senza
farsene una ragione e contempla malinconicamente il fiorellino che
sboccia e la foglia che cade, e risponde con meno affetto agli amplessi
materni, chè il cuore in quel momento vuole qualchecosa di più di
quello che ha avuto fin qui; era l'ora in cui il _perduto, l'irreconciliabile,
quello che non ha niente da perdere_, rianda tutte le opere buone che ha
fatto, si sente superbo di trovare nella sua vita più pagine onorevoli che
tristi, ripensa a coloro che languono, non invidia quelli che godono, e
affissando gli sguardi alla nuvoletta diafana che va sfumandosi
nell'azzurro padiglione dei cieli, finisce col dire a se stesso: sien pur gli
uomini dappoco e malvagii, io ho in me un patrimonio d'affetto che mi
rende contento; il borghese a quest'ora sorbisce sibariticamente una
buona tazza di Moka per digerire il pranzo.
Esatto più di un'impiegato il giorno della riscossione della paga, lasciai
la trattoria e mi avviai, pian pianino, in via Grande esaminando
distrattamente il bello spettacolo che mi si offriva davanti e le nuvolette
grigiastre che mi uscivano di bocca a causa del sigaro.
Arrivai alla Locanda della Luna, e dopo essermi fatto annunziare dal
cameriere, passai in un salotto, dove, intorno ad un tavolino nel quale
erano varie bottiglie stappate se ne stavano a chiacchiera tre o quattro
individui che formavano una specie di stato Maggiore del Colonnello
Perelli. Con mia gran meraviglia vidi tra loro una giovine donna.
Il Colonnello era più brusco del solito e, appena mi vide, si affrettò a
parlarmi in tal modo: Anche lei vorrà sapere qualche cosa.. me lo
immagino.. ma per ora, purtroppo, siamo sempre alle solite: vede, qui
siamo in un piccolo consiglio di famiglia e cerchiamo....
--Se fossi un uomo io!.. Saltò a dire la giovine donna, la quale era la
moglie di quel Gagliano, arrestato poco tempo avanti ed ora nascosto in
casa, perché tenuto d'occhio dalla questura e deciso a partire, con noi.
--Se foste un uomo voi!--Borbottò il Colonnello,--quando non ci son
mezzi...
--Garibaldi, quando ha voluto, è riuscito.
--Se si andasse avanti colle chiacchiere!....
--Eppoi tutti questi giovani che sono qua?

--Li ho fatti partire io... forse?
--Non dico questo: ma è un fatto che non hanno avuto che cinque lire:
quattro e novantacinque ne hanno spese pel viaggio e cominciano a far
chiasso, perché non si sono anche sdigiunati e qua non conoscon
nessuno...
Quello che sentivo era Vangelo!... se certi comitati avessero agito un
poco più
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