Costituzione della Repubblica Italiana e Statuti Costituzionali del Regno dItalia | Page 7

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d'Italia, è incaricato d'invigilare sulla
esecuzione.
Dato dal palazzo delle Tuileries il 17 marzo 1805, e primo del nostro
regno.
Segnato NAPOLEONE.
Per Sua Maestà l'Imperatore e Re, Sott. =F. Marescalchi=. L. S. Parigi,
il 19 marzo 1805.
Per copia conforme all'originale;
=F. Marescalchi=.

LA CONSULTA DI STATO
Preseduta dal vicepresidente, ed i deputati per i collegi e per i corpi
costituiti della repubblica italiana,
Considerando la posizione dell'Europa e quella della patria, sono
d'unanime opinione,
1. Che sia giunto il momento di dare l'ultima mano alle istituzioni delle
quali furono a Lione gittate le basi, e dichiarare a questo effetto il
governo della repubblica italiana monarchico ereditario, seguendo gli
stessi principj che costituiscono il governo dell'impero francese;

2. Che l'imperatore =Napoleone I=, fondatore della repubblica, sia
dichiarato RE D'ITALIA;
3. Che il trono d'Italia sia ereditario di maschio in maschio nella sua
discendenza per retta linea legittima, naturale o adottiva, escluse in
perpetuo le femmine e loro discendenza; ben inteso che il diritto
d'adozione conferitogli non possa estendersi ad altri che ad un
individuo dell'impero francese o del regno d'Italia;
4. Che la corona d'Italia non possa essere riunita alla corona di Francia,
se non che nella sua persona: che tal facoltà sia interdetta a tutti e
ciascuno de' suoi successori, e che nessuno di essi possa regnare in
Italia, se non risiede nel territorio della repubblica italiana;
5. Che l'imperatore =Napoleone=, vita sua naturale durante, possa
nominarsi il successore fra i suoi figli maschi legittimi, sieno naturali
od adottivi; diritto di cui egli non potrà però fare uso senza
compromettere la sicurezza, l'integrità, l'indipendenza di uno stato,
l'esistenza del quale è uno de' più bei pregi della sua gloria, sino a tanto
che le armate francesi occuperanno il regno di Napoli, le armate russe
Corfù, le forze britanniche Malta, e che la penisola d'Italia sarà ad ogni
momento minacciata d'avere a servire di campo di battaglia alle
maggiori potenze d'Europa;
6. Che la sicurezza dello stato non permette la separazione delle corone
di Francia e d'Italia, se non quando queste circostanze si saranno
cangiate.
7. Che, regolato che sia il punto più importante per le nazioni, cioè la
natura e la fissazione del potere supremo, sia l'imperatore =Napoleone=
pregato di recarsi a Milano per assumervi la corona, e dopo avere
sentita la consulta di stato e le deputazioni straordinarie de' collegi, dare
al regno una costituzione definitiva che garantisca al popolo la sua
religione, l'integrità del suo territorio, la uguaglianza dei diritti, la
libertà politica e civile, l'irrevocabilità delle vendite dei beni nazionali;
alla legge sola la facoltà di stabilire le imposizioni, ed ai nazionali il
diritto esclusivo d'essere chiamati a coprire le cariche dello stato;
principi tutti che l'imperatore =Napoleone= ha consacrato colle leggi

che ha già date all'Italia, e la proclamazione de' quali fu la prima voce
che si fece intendere dalla sommità delle Alpi, tutte due le volte ch'egli
ne discese per conquistare e liberare la patria.
8. Che in fine l'Europa dovrà essere convinta che tutte le parti del regno
d'Italia sono omai consolidate per sempre, e che nessuna ne può essere
separata, senza distruggere il principio sopra cui è fondato il tutto.
Parigi, il 15 marzo 1805, anno IV.
=MELZI, Marescalchi, Caprara, Paradisi, Fenaroli, Costabili, Luosi,
Guicciardi, Guastavillani, Lambertenghi, Carlotti, Dabrowski,
Rangone, Caleppio, Litta, Fe, Alessandri, Salimbeni, Appiani, Busti,
Giulini, Negri, Sopransi, Valdrighi.=
Popoli d'Italia, aprite i cuori vostri alla speranza e alla gioja. Oggi
comincia il corso dei vostri luminosi destini. A quale gloria, a quali
beni non avete voi ora diritto di aspirare? Fra poco il vostro RE sarà fra
voi. Egli verrà non tanto per aggiungere all'augusta sua fronte il nostro
diadema, ma ben più per potere esaminare più dappresso i bisogni
vostri, porre egli stesso la mano nelle ferite ancora aperte dalle antiche
calamità, e occuparsi definitivamente d'una organizzazione che anche
meglio assicuri la vostra felicità.
Voi accorrerete in folla dinanzi a lui. Le vostre acclamazioni, le vostre
voci saranno interpreti dei vostri sentimenti, ed egli leggerà in tutti i
volti il rispetto e l'ammirazione, l'amore e la riconoscenza, delle quali
tutte le anime vostre debbono essere penetrate.
Parigi, 19 marzo 1805.
=MELZI, Marescalchi, Caprara, Paradisi, Fenaroli, Costabili, Luosi,
Guicciardi.=
Per copia conforme;
L. S.

Il Ministro delle Relazioni estere residente presso S. M. l'Imperatore e
Re,
=F. Marescalchi=

NAPOLEONE,
Per la grazia di Dio e per le Costituzioni,
IMPERATORE DE' FRANCESI E RE D'ITALIA,
A TUTTI I PRESENTI E FUTURI, SALUTE:
=La Consulta di Stato= ha decretato e Noi ordiniamo quanto segue:
Estratto dei registri della Consulta di Stato del giorno 28 marzo 1805,
in seduta a Saint Cloud.
II STATUTO COSTITUZIONALE.
La Consulta di Stato, veduto lo Statuto costituzionale del 17 marzo,
DECRETA:

TITOLO PRIMO.
Della reggenza.
Art. 1. La maggiorità dei =re d'Italia= è fissata a
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