Compendio di Chimica Fisiologica | Page 8

A. Cominelli

solventi, come è logico, trascineranno con loro i corpi in soluzione. Si
svela la presenza dell'acido lattico versando nel liquido da esaminare
una piccola quantità di percloruro di ferro: s'avrà un precipitato
gialletto di lattato di ferro.
Si va più immuni da errori col reattivo di Uffelmann, che si prepara
facendo una soluzione di 6 gocce di percloruro di ferro in 40 centimetri
cubici di acqua distillata cui si aggiungono in ultimo 4 gocce d'acido
fenico.
Una soluzione di carbonato di rame versata in un liquido contenente
acido lattico, da una colorazione verde azzurrognola, per la formazione
di lattato di rame.
In tutte le reazioni che si fanno per svelar la presenza dell'acido lattico,

si badi a portar via precedentemente le albumine che potrebbero
nascondere i precipitati: per separarle, basta riscaldare moderatamente e
poi filtrare il liquido da esaminare.
Scaldando l'acido lattico con acido solforico si sviluppa ossido di
carbonio, che si riconosce avvicinando un po' di ossido rameoso il
quale è polvere di colore rosso vivo: l'ossido di carbonio lo riduce in
rame ed anidride carbonica.
L'ossido di carbonio brucia con fiamma azzurra.
Evidentemente dalla presenza dell'ossido di carbonio si deduce la
presenza dell'acido.
L'acido etilideno lattico è inattivo sui raggi polarizzati mentre l'acido
etinolattico è destrogiro. Da sali il cui coefficiente di solubilità è
maggiore di quello dei sali dell'acido etinolattico, epperò si tien come
norma nella distinzione tra i due acidi.
È un liquido lievemente gialletto inodore solubile nell'acqua, nell'alcool,
nell'etere.
--_L'acido etilenolattico_ trovasi nel succo muscolare che si ricava
facendo l'infuso acquoso dei muscoli; in questi è accompagnato
dall'acido sarcolattico cui rassomiglia differendosene per le molecole
d'acqua di cristallizzazione dei sali cui formano e specialmente per
essere l'etilenolattato di zinco amorfo ed il sarcolattato, cristallino.
È un liquido di consistenza sciropposa, incolore solubile nell'acqua,
nell'alcool, nell'etere.
--Acido sarcolattico da [Greek: sarkos] carne: fu così chiamato da
Liebig l'acido lattico che si trova nel muscolo morto o stanco
proveniente o dalla fermentazione lattica dell'inosite o dall'ossidazione
funzionale di questa.
Per riconoscerlo si aggiunge al liquido da esaminare un po' di
carbonato di rame, si ha un precipitato di globetti di sarcolattato di

rame: questo pero è poco solubile nell'alcool e in ciò differisce dal
lattato di rame ottenuto cogli altri isomeri.
L'acido sarcolattico sotto l'influenza del calore si muta in acido lattico
ordinario.
--_Acido idracrilico_: è isomero all'acido lattico. Hammerstenn dice
che finora non fu trovato nell'organismo, Wislicenius dice d'averlo
trovato nell'edema di un ammalato d'osteomalacia.
--Acido colalico C_{24}H_{40}O_{5}. Si forma nella bile in
decomposizione: epperò trovasi nelle feci. Trovasi nel contenuto
intestinale allorchè le fermentazioni eccessive rendono insufficiente il
potere antiputrido della bile. L'acido colalico cristallizza in prismi
rombici o in tavole aggruppate; questi son solubili più a caldo che a
freddo nell'alcool epperò facendone soluzioni a caldo si hanno
precipitati col raffreddarsi dei mezzi solventi.
Nella bile trovasi accoppiato a glicina formando acido glicocolico ed a
taurina formando acido taurocolico.
La reazione per gli acidi biliari è di Pettenkofer e consiste
nell'aggiungere un po' di saccarosio alla urina e far che vi si sciolga
agitando il liquido nel tubo da saggio, indi si aggiunge un po' d'acido
solforico concentrato: la presenza degli acidi biliari si svelerà col
comparire di una colorazione rosso intensa. Questa reazione serve
benissimo anche per l'acido colalico.
Per ottenere l'acido colalico o dalla bile o dalle feci, si bollono queste
con soluzione satura di potassa: si formerà colalato di potassa. Indi si
aggiunga un poco di acido cloridrico, si formerà cloruro di potassio,
restando d'altra parte l'acido colalico il quale essendo poco solubile
precipiterà cristallizzato, sol che si lasci il liquido in riposo.
Facendo bollire con acidi o con barite o potassa oppure riscaldando a
200° o per le putrefazioni intestinali, l'acido colalico si scinde in
dislisina e acqua. Le dislisine nascono dalla disidratazione degli acidi,
epperó bolliti con corpi idratanti ridanno gli acidi stessi. La dislisina

dell'acido colalico trovasi nelle feci e nelle urine itteriche
C_{24}H_{40}O_{5}-2H_{2}O = C_{24}H_{36}O_{3} acido
colalico dislisina
--_L'acido coleidinico_ C_{24}H_{38}O_{2} trovasi nella bile; nasce
da disidratazione dell'acido colalico epperò trovasi nelle feci.
--_L'acido acetico_ C_{2}H_{4}O_{2} trovasi nel contenuto gastrico
ed intestinale, nel sangue, nell'urina, nei muscoli.
È un liquido che si ottiene dall'ossidazione dello alcool etilico:
normalmente si ricorre al mycodermi aceti, il quale è un fermento
organizzato e si fa agir questo in presenza dell'aria; pero può ancora
ottenersi l'ossidazione sotto l'influenza del nero di platino.
Cristallizza formando coll'acqua un idrato; nell'acqua è solubilissimo. È
riconoscibile pel suo odore caratteristico: può riconoscersi del pari
aggiungendo un po' d'ossido di rame al liquido da esaminare. L'ossido è
rosso ed insolubile, si formerà acetato di piombo, solubilissimo di color
verde-rame.
--_L'acido formico_ trovasi in tracce nell'urina, nel sudore, nel sangue;
è un liquido incoloro, solubilissimo nell'acqua. Trovasi allo stato
cristallino alla temperatura di 1°C. sopra zero. Odora d'aceto: è irritante
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