Compendio di Chimica Fisiologica | Page 5

A. Cominelli
in
maltosio e zucchero d'uva, parte si trasforma in acrodestrina che resta

incolore coll'iodo, ma che precipita coll'alcool in polvere bianca.
Il maltosio e l'acrodestrina vengono dall'enzima pancreatico, la
steopsina, o diastasi pancreatica, nonchè dall'azione concorrente della
bile e del succo enterico tramutati in glucosio. L'involucro di cellulosa
dell'amido viene disciolto.
L'iodo anche in tracce minime colora l'amido in azzurro intenso, dando
luogo alla formazione del cosiddetto ioduro d'amido, nome improprio,
perchè questo non è un composto chimico a proporzioni definite viene
scolorato, dall'alcool, dalla potassa, da altri reagenti e dalla luce solare.
È solubile nell'acido nitrico fumante, e la soluzione versata in acqua
abbondante dà luogo ad un precipitato bianco polveroso xiloidina
esplosivo.
Nell'acido nitrico diluito si trasforma in acido ossalico. A caldo ed a
secco l'amido si trasforma in pirodestina: a caldo e ad umido in
destrina.
La destrina differisce dall'amido per esser solubile nell'acqua fredda, e
pel colorarsi in rosso con l'iodo; è polverulenta, brancastra. Ha comune
coi glucosidi la proprietà di ridurre molti composti; si comporta come
essi col reattivo di Trommer.
Il _glicogene_--6(C_{6}H_{10}O_{5}) + H_{2}O, Trovasi nel fegato,
nei muscoli, nell'ovaia, nel testicolo e nei tessuti embrionali. Si forma
per attiva cellulare e trovasi incapsulato nelle cellule epatiche nato,
secondo alcuni, dagli idrati di carbonio, secondo altri, dall'albumina.
Resto molto discussa questa origine, ma Plüger emise la sua teoria che
par risolva la questione in modo se non indiscutibile, al certo molto
esatta: crede che il glicogene nasca dal sintetizzarsi nel fegato degli
idrati e degli albuminoidi e dal loro successivo sdoppiamento.
Il Puvy crede che la glicogenesi sia un fenomeno post-mortale dovuto a
fermenti che divengono liberi colla morte dell'individuo.
Da altri è stato creduto che il glicogene s'originasse nel fegato dal
glucosio del sangue che lo attraversa, fondandosi sul fatto che

l'inanizione fa sparire il glicogeno dal fegato, pur sapendo che il sangue
delle vene sopraepatiche è più ricco in glucosio del sangue della vena
porta.
È polvere bianca, insapore, inodore, solubile nell'acqua a caldo,
formando una soluzione opalescente. Trattando questa coll'iodo ne vien
colorata in rosso vivissimo.
L'azione degli acidi fa trasformare il glicogeno in glucosio del pari lo
trasforma in glucosio il sangue che attraversa il fegato: però si noti che
nel sangue circolante v'ha glucosio e non glicogene.
Per preparare il glicogeno si immerge il fegato d'un'animale morto da
poco tempo nell'acqua a 100°C per impedire l'azion dei fermenti e si
riduce in poltiglia.
Da questa si toglie l'albumina col coagularla e trattenerla su filtro: dal
filtrato si precipita il glicogene mediante alcool.
Il glicogeno è elemento termogeno per eccellenza: nei muscoli esso è
sorgente di forza attiva epperò nei muscoli in lavoro la sua quantità
diminuisce notevolmente.
La cellulosa dell'amido rimane dopo l'estrazione della granulosa cui
forma scheletro ed involucro. È colorata dall'iodo in giallo rossiccio,
mentre la granulosa si colora in violetto cupo.
Trovasi in alcune alghe e nei vegetali, abbondantissima; alcuni batteri
(ad esempio il bacillus amylo-bacteri presentano nel loro protoplasma
molta cellulosa.
Nelle feci trovasi come prodotto escrementizio.
L'acido nitrico trasforma la cellulosa, quindi la carta, la bambagia di
cotone, la paglia, in pirossilina o cotone fulminante, solubile in un
miscuglio di alcool ed etere. La soluzione dicesi collodio ed adoperasi a
vari usi.

Il reattivo di Schweizer o liquore cupro-ammonico, liquido di colore
azzurro intensissimo, che si ottiene per azione dell'aria e del rame
sull'ammoniaca, scioglie la cellulosa.
Glucosidi C_{6}H_{12}O_{6}.
Composti neutri o lievemente acidi, che si trovano in moltissimi
vegetali e prendono gran parte nel ricambio dell'organismo animale.
Glucosio: è abbondante nell'uva e nei frutti acidi.
È cristallizzabile in prismi sottili, raggruppati, solubili nell'acqua e
nell'alcool, insolubili nell'etere.
Nell'uomo trovasi normalmente nel sangue, nel chilo e nelle urine; in
queste la quantità di glucosio non eccede mai tracce minime
normalmente, ma in casi patologici può trovarsi in dose eccessive tanto
da dare alle urine un alto peso specifico ed una consistenza sciropposa.
Lo zucchero diabetico è una modifica allotropica del glucosio e dicesi
paraglucosio.
Nel tubo digerente l'origina dall'alimentazione o che tale si introduca o
per le modificazioni che subiscono gli altri idrati di carbonio sotto
l'azione dei vari enzimi digestivi. Nel sangue ve n'è nel rapporto del 0,5
per 100 nato dallo sdoppiarsi del glicogene iu glucosio ed urea.
Il lievito di birra per azione del Saccaromices cerevisiae lo sdoppia in
alcool ed anidride carbonica. Nell'urina diabetica il glucosio subisce lo
stesso sdoppiamento per azione di un fermento speciale fatto da cellule
rotondeggianti con prolungamenti filamentosi.
Molte reazioni del glucosio sono l'applicazione della sua forza
riducente sui vari composti.
1° Reattivo (del Moore): si fa una soluzione di potassa caustica e si
aggiungono pochi centimetri cubici di questa all'urina sospetta:
riscaldando l'urina s'abbruna e dà odore di caramelle per la formazione
d'acido melassico.

2° Reattivo (di Böttcher): si aggiunga carbonato di soda all'urina
contenente il glucosio, indi
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