Cardello | Page 3

Luigi Capuana
la testa, le mani e i piedi; io li vesto.
--Ahoóh!--esclamò Cardello.--E potrò farli anch'io?
--Perchè no, se ci metterai un po' di testa?
--Ahoóh!--
Era il suo modo di esprimere la maraviglia.
--E come parlano? Aprono la bocca?
--Mio marito ed io parliamo per loro, e sembra che parlino essi. Non hai mai visto
l'opera?
--Mai!
--Don Carmelo, che in quel punto aveva per le mani Pulcinella, cavato di tasca il fischio
di canna e mèssolo in bocca, strillò:
--Cardello! Cardello!--
E fece muovere la mano di Pulcinella in atto di chiamare, Cardello rimase a bocca aperta.
--Cardello! O che sei sordo?--riprese Pulcinella.
--Mi vuole davvero?--
Cardello voleva saperlo dalla burattinaia. Ma don Carmelo aveva già appeso anche
Pulcinella che, ciondolato un po', rimase fermo.
E in questo modo Cardello ebbe un'idea del come i burattini parlavano.
* * *
La sera della prima rappresentazione però il suo stupore fu grande; i burattini gli
sembravano persone vive. Pulcinella, Tartaglia, Peppe-Nappa lo facevano ridere; ma
quando vide venir fuori il Mago che operava le incantagioni per cui le persone non si
riconoscevano più l'una l'altra, e Pulcinella abbracciava Tartaglia credendo di abbracciare
Colombina, e Colombina abbracciava un paracarro credendo di fare le sue confidenze a
Pulcinella; e poi, quando venne fuori il drago che buttava fiammate e fumo dalla bocca e
voleva mangiarsi tutti vivi vivi, il povero Cardello cominciò a tremare dalla paura, e si
sentì salire le lagrime agli occhi.
Fortunatamente Pulcinella trovava per terra l'anello incantato che disfacea a un tratto
l'opera maligna del Mago; e don Florindo riceveva una scarica di legnate per compenso
di esser ricorso all'opera di costui, non sapendo come ottenere altrimenti la mano di
Colombina. Quella scarica di legnate fu una gran gioia per Cardello, che si diè a battere
furiosamente le mani, saltando in piedi su la panca dove era stato a sedere,
gridando:--Bravo! Bravo!--E la gente, invece di applaudire il burattinaio, mèssasi di buon
umore per questa ingenuità, applaudì Cardello, che stupito e mortificato, corse a
nascondersi dietro il palcoscenico; e non ne uscì se prima non fu sicuro che tutti gli
spettatori erano andati via.

--Bravo,Cardello! Hai fatto la tua parte anche tu!--gli disse don Carmelo:--O perchè
piangi?
--Perchè... perchè....--
E non seppe dir altro.

II.
CARDELLO ENTRA IN ARTE.
Il giorno appresso don Carmelo prese a dargli le prime lezioni del mestiere.
--Sta' attento: guarda come faccio io. Questi sono i fili delle mani; questi dei piedi. Si
tirano in su così, secondo quel che dice il personaggio. Sta' attento! Ecco, Pulcinella
passeggia....--Buon giorno!--E move la mano così, per salutare.... Ecco: Pulcinella deve
dare un calcio nel sedere a Peppe-Nappa.... Si fa così... Hai capito?
Ora eseguisci tu...--Buon giorno!...--Ma no! Così, da' un calcio.... Bravo!.... E non
bisogna tenere il fantoccio per aria, se no si mette a girare... Bravo!.. Così!...--
Cardello avea creduto che la cosa fosse difficile e che egli non sarebbe mai riuscito.
Sbarrava tanto di occhi in viso a don Carmelo, si grattava il capo; e siccome due o tre
volte, nei giorni scorsi, colui gli avea lasciato correre qualche scapaccioncino, se
eseguiva male i suoi ordini, ora Cardello si aspettava uno scapaccione da un momento
all'altro.
Giacchè l'Orso peloso era manesco, specialmente in certe ore della giornata; dopo
desinare, per esempio, quando aveva bevuto i litri di vino che Cardello andava a
comprargli ogni giorno dalla signora da cui gli era stato affittato il magazzino. Quel vino
era forte, schietto; e quantunque don Carmelo dicesse che non si poteva scherzare con
esso, faceva scoppiettare le labbra a ogni bicchiere tracannato e vi scherzava con molta
confidenza. Allora, invece di sentirsi allegro, diventava burbero, cupo; e trovava pretesti
per bisticciare con la moglie e per picchiarla, se essa, abbozzato un po', gli dava qualche
risposta che non gli faceva piacere.
Cardello aveva gran pietà di quella povera donna. Vedendola piangere, le toglieva di
braccio la creaturina addormentata o che si era staccata strillando dal petto della mamma
pel movimento da essa fatto nel ripararsi dai colpi del marito; e si metteva a cullarla, a
farla delicatamente sobbalzare per acchetarla, dandole anche baci, e accostando la faccina
alla gota, con una specie di carezza.
E a quella vista anche l'Orso peloso sentiva diventar tenero il suo vino; e continuando a
brontolare e a minacciare la moglie, cominciava ad aggirarsi pel magazzino, ad andare su
e giù, stringendosi la cigna di cuoio ai fianchi, dandosi un'arruffata ai capelli; e all'ultimo,
fermatosi a gambe larghe davanti a Cardello, strizzava gli occhi ammammolati e
sghignazzava:
--Sai fare anche il balio, eh? Ninna, oh! Ninna oh! Ah! Ah! Ah--
Sentendolo ridere a quel modo, Cardello aveva paura, e si allontanava accostando più
stretta la bambina al petto, guardando l'Orso peloso con sguardi sospettosi.
--Va' a comprarmi il tabacco per
Continue reading on your phone by scaning this QR Code

 / 30
Tip: The current page has been bookmarked automatically. If you wish to continue reading later, just open the Dertz Homepage, and click on the 'continue reading' link at the bottom of the page.