Valenzia Candiano | Page 9

Giuseppe Rovani
aveva sancita quella legge, e che gravissimo delitto ei fosse il contravvenire ad essa in una minima parte, rintuzzava tosto i sospetti quando mai avessero potuto sorgere nella mente di taluno. E i giovani d'altra parte si comportavano s�� decorosamente che, se non impossibile, era difficile certo l'intravederne qualche cosa. Di questo tenore pass�� buonamente un mese senza che mai caso intervenisse n�� a scemare n�� ad accrescere la felice loro condizione.
Di quel tempo Bernab�� Visconti, messo continuamente alle strette dalle armi temporali del Santo Padre, per tacere delle spirituali, aveva pensato accostarsi all'amicizia de' Veneziani, ed a ci�� sped�� a Venezia il suo secondogenito Carlo insieme a due oratori della sua corte.
L'arrivo a Venezia di un figlio di quel potente e terribile signore, la cui fama, o infamia che si voglia dire, era sparsa per tutta Italia, fu senza dubbio un avvenimento che ferm�� l'attenzione di tutta la citt��. Del resto alla Republica, quando ud�� le proposizioni del Visconti, parve avere buonissimi patti, onde non fu lenta a venire all'accordo, tanto pi�� che gi�� da gran tempo ella desiderava confederarsi a quel potente signore.
E in quanto al popolo veneziano, che sapeva troppo bene le atrocit�� di quella casa, s'affollava intorno al figlio del Visconti ogni qual volta ei compariva in publico. E l'aspetto di lui era tale che se non accresceva l'idea terribile che ognuno s'era fatto di quella famiglia, certo non l'attenuava. Giovane di ventott'anni e poco pi��, era assai vantaggioso della persona, ma nel suo incedere, ne' suoi moti, in ogni suo gesto era un tal misto di selvaggio, di crudele e di beffardo che metteva in ciascuno che lo vedesse, un senso di paura e di disgusto indicibile. Tenente assai del padre, aveva barba folta e rossiccia che gli copriva tutto il mento, e non gli lasciava scoperti che i labbri; di belle linee nel resto della faccia, di una tinta assai forte e rubizza. Ma non �� parola che possa ritrarre al vero quella scintilla d'astuzia e di ferocia che gli brillava tra ciglio e ciglio, quasi che in lui si fossero congiunte le due nature della volpe e del leopardo. E davvero che quando parlasi di quel ceppo monstruoso dei tre Visconti, Matteo, Galeazzo e Bernab��, a renderne meglio che si possa il ritratto, �� proprio forza istituire il confronto co' bruti e colle belve, ch�� anche, a volerne rintracciare le somiglianze tra i selvaggi dove la natura umana �� pi�� viziata e pi�� eccezionale, se ne vien sempre a dare una debole imagine.
Bernab��, a stringere l'alleanza con legami pi�� sodi, aveva consigliato al figlio Carlo chiedesse alla Serenissima Republica in isposa la figlia di uno di que' patrizi; ma egli dopo essersi guardato attorno ben bene, ned essendosi incontrato in nessuna che le piacesse, pensava gi�� partire di Venezia senza farne altro; quando in una delle ultime notti ch'egli se ne doveva rimanere in Venezia, essendo stato invitato ad una delle pi�� splendide feste che mai potesse offrire il doge a principe straniero, col�� gli venne veduta la figlia dell'ammiraglio Candiano. La sensazione ch'egli ne prov�� quando la vide, non fu gi�� quella che suole comunemente invadere chi sentesi trascinato ad amare qualcheduno. Amore, nel senso pi�� bello della parola, non era certamente il suo, ma era tuttavia alcuna cosa che gli si accostava: un desiderio di padroneggiarla, di possederla; una rabbia al solo pensare che altri mai avesse a poterla chiamare sua donna. Quella notte medesima pens�� accostarsi a quella fanciulla, e la balda e feroce sua natura parve si venisse mitigando un tratto quando si fece a rivolgerle alcuna parola. E in quanto alla Valenzia che aveva sentito a raccontare cos�� atroci istorie del padre suo e di lui, che sin dal primo momento che l'avea veduto in una gondola a passare sotto le sue finestre, forse perch�� era stata cos�� malamente prevenuta, sent�� tutta invadersi di un senso indefinito di ribrezzo, pareva trovarsi su carboni ardenti e peggio, finch�� fu costretta a rispondere alle domande di lui, e ad ogni tratto si rivolgeva a cercare cogli occhi o il padre o la governante o le sue amiche perch�� la togliessero di quel tormento. N�� certo le parole che il Visconti le diceva valevano a rassicurarla punto, che dopo quella prima sfioritura di cortesia con che s'era sforzato a far velo al proprio selvaggio talento, la baldanza delle sue espressioni con certe occhiate procaci e penetrative, altro non fecero che mettere assai pi�� di diffidenza nell'animo della giovinetta. Un vago terrore, di cui non sapeva bene rendersi ragione, fu a lei compagno in quella notte, e quando si fu ridotta nella stanza segreta della sua casa, nel mentre lasciavasi andare alle tenere e soavi illusioni dell'amore che troppo l'avea legata ad Alberigo, e vedeva pur sempre coll'occhio della calda fantasia la
Continue reading on your phone by scaning this QR Code

 / 80
Tip: The current page has been bookmarked automatically. If you wish to continue reading later, just open the Dertz Homepage, and click on the 'continue reading' link at the bottom of the page.