Tre racconti sentimentali | Page 9

Paolo Bettoni
ed imminente libazione.
Lo so certamente, perchè io medesimo ho sospirato tutto questo tempo
per una ragione, ben intesi, diversa dalla vostra. Quanti raggiri ho
dovuto adoperare, quanta fatica mi ha costato il persuaderla! Voi
domandate perchè si è fatta tanto pregare? Andate là, che siete anche
troppo fortunato. Credevate voi di aver a che fare con una di quelle
ragazze che sanno già il vivere del mondo? Cecilia è un boccone raro e
prelibato che andava ottenuto a forza di arte, di pazienza e di
aspettazione. Certe creaturelle son ritrose a lasciarsi vincere più di
quello che si pensa. Voi sapete come ho lottato con costei per
domesticare la sua salvatichezza. Il numero dei bomboni, dei
manicaretti, dei nastri e delle cianciafruscole di cui l'ho regalata è stato
grande, ve ne assicuro. E tutto questo coll'apparenza di un'onesta
liberalità, col pretesto di favorire e rallegrare semplicemente la
giovinetta, senza insospettirla de' miei secondi fini.
«Ah, il vecchio mariuolo che tu sei!

«Questi regalucci complessivamente mi avranno costato non meno di
cinquanta lire.
«Io te ne ho già date più di cento.
«E spero che me ne darete ancora, perchè ho meritato molto. Voi mi
fate fare di quelle cose.... In verità che la coscienza mi rimorde.
«Udite il briccone che parla di coscienza!
«Se non fosse il desiderio che ho di servirvi, la speranza che ho posta
nella vostra generosità....
«Basta basta, furfante matricolato. Tu avrai un'altra sommetta quando
Cecilia sarà mia.
«Un diminutivo! dite piuttosto una somma. Vi raccomando di allargare
la mano, perchè i miei bisogni sono grandi. Voi avete il danaro a
bizzeffe.
«Il bel sesso, ed i furbi tuoi pari me ne divorano la maggior parte. Orsù,
ripetimi l'intelligenza che hai fatta colla ragazza.
«Domani sera quando ritorna dal lavoro, Cecilia entrerà nelle mie
stanze. Voi ci sarete ad aspettarla per dirle il fatto vostro, e stabilire
seco lei gli articoli dell'amorosa corrispondenza. Che momento felice
per voi. L'ora vi tarda di poter toccare il cielo col dito, non è vero? Via
via, moderate l'ardore, e non fate quegli occhi sfavillanti e bramosi. Io
voglio credere che il vostro non sarà un capriccio passeggiero. Voi
legherete con Cecilia una relazione ferma, e profittevole alla sua
povertà.
«Ciò dipenderà da lei. Quando sia seducente nei modi, come lo è nella
persona, quando corrisponda di buona grazia al mio amore non avrà a
lagnarsi della mia instabilità.
Durante questa conversazione, Antonio aveva suonato la cassa
armonica davanti l'osteria, e raccolto le offerte nella sala del baccano.

Ora si avanzava, per fare altrettanto nella camera dove stavano coloro,
e pochi altri individui ad una tavola separata.--Oh oh! chi vedo!
esclamò Tribolo. Il nostro caro Antonio si è fatto suonatore di non so
che? Eravate dunque voi che strimpellava lì fuori? Me ne consolo
infinitamente. Animo, bevete questo bicchiere di vino, e poi vi farò la
mia offerta abbondante.--Antonio, corto di vista com'era, gli aveva
sporto il piattello senza ravvisarlo, ma appena lo riconobbe, scappò via
sdegnosamente, ricusando il vino ed il danaro, e lasciandolo col
compagno ad interpretare il motivo del suo rifiuto. Questo incidente
disturbò alquanto la loro allegria, e sparse dei dubbj sulla certezza del
loro trionfo.--È strano davvero il contegno di Antonio, diceva Tribolo
con una certa inquietudine. Ricusare un regalo prezioso, un bicchiere di
vino squisito, egli che non ne beve mai di nessuna sorta! Che ragione
può avere per usarmi ora questo dispregio, mentre è sempre stato umile
e garbato con me, ed ha gradito infinitamente i miei bicchierini di
rosolio? Che avesse scoperto il nostro secreto? Che Cecilia si fosse
lasciata indovinare? No, no, è più probabile che essa gli abbia parlato
dei due talleri, di cui ho finto di volere quanto prima la restituzione.
Scommetterei che il fatto sta appunto così. Il vecchio mi terrà il broncio
per quella mia intenzione.
Antonio si era diretto verso il centro della città, tormentato fieramente
nell'anima e nel corpo. Dopo aver lavorato tutto il giorno in mezzo alla
neve, camminava la notte sopra un suolo sdrucciolevole, coi piedi gonfi
dal freddo e dalla stanchezza, portando un peso sulle spalle, e
sbocconcellando per tutto ristoro un pezzo di pane nero ed asciutto. Il
suo stato morale era ben più doloroso ancora. Sebbene facesse pompa
di buon umore e di coraggio in famiglia, aveva dentro di sè la tristezza
e l'affanno, che non sempre riusciva a padroneggiare quando era solo.
L'agguato teso a Cecilia, e l'idea che potesse rinnovarsi il pericolo corso,
e trovarla più debole e disposta a soccombere, mettevano il colmo alle
sue afflizioni e davano dei fieri crolli alla sua paziente e rassegnata
natura.--Io sono indurato ai patimenti della miseria, pensava egli
tentennando sotto il carico dello strumento, ma tutti gli eccessi
finiscono collo stancare. Che abbiamo noi fatto al cielo per meritarci
questa vita
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