siamo, né di che si tratti!
Al Padre:
Questa è la sua signora?
Il padre (subito). Sissignore, mia moglie!
Il capocomico. E com'è dunque vedova, se lei è vivo?
Gli Attori scaricheranno tutto il loro sbalordimento in una fragorosa
risata.
Il padre (ferito, con aspro risentimento). Non ridano! Non ridano così,
per carità! È appunto questo il suo dramma, signore. Ella ebbe un altro
uomo. Un altro uomo che dovrebbe esser qui!
La madre (con un grido). No! No!
La figliastra. Per sua fortuna è morto: da due mesi, glie l'ho detto. Ne
portiamo ancora il lutto, come vede.
Il padre. Ma non è qui, veda, non già perché sia morto. Non è qui
perché--la guardi, signore, per favore, e lo comprenderà subito!--Il suo
dramma non potè consistere nell'amore di due uomini, per cui ella,
incapace, non poteva sentir nulla--altro, forse, che un po' di
riconoscenza (non per me: per quello!)--Non è una donna, è una
madre!--E il suo dramma--(potente, signore, potente!) consiste tutto,
difatti, in questi quattro figli dei due uomini ch'ella ebbe.
La madre. Io, li ebbi? Hai il coraggio di dire che fui io ad averli, come
se li avessi voluti? Fu lui, signore! Me lo diede lui, quell'altro, per forza!
Mi costrinse, mi costrinse ad andar via con quello!
La figliastra (di scatto, indignata). Non è vero!
La madre (sbalordita). Come non è vero?
La figliastra. Non è vero! Non è vero!
La madre. E che puoi saperne tu?
La figliastra. Non è vero!
Al Capocomico:
Non ci creda! Sa perché lo dice? Per quello lì
indicherà il Figlio
lo dice! Perché si macera, si strugge per la noncuranza di quel figlio lì,
a cui vuol dare a intendere che, se lo abbandonò di due anni, fu perché
lui
indicherà il Padre
la costrinse.
La madre (con forza). Mi costrinse, mi costrinse, e ne chiamo Dio in
testimonio!
Al Capocomico:
Lo domandi a lui
indicherà il marito
se non è vero! Lo faccia dire a lui!... Lei
indicherà la Figlia
non può saperne nulla.
La figliastra. So che con mio padre, finché visse, tu fosti sempre in
pace e contenta. Negalo, se puoi!
La madre. Non lo nego, no...
La figliastra. Sempre pieno d'amore e di cure per te!
Al Giovinetto, con rabbia:
Non è vero? Dillo! Perché non parli, sciocco?
La madre. Ma lascia questo povero ragazzo! Perché vuoi farmi credere
un'ingrata, figlia? Io non voglio mica offendere tuo padre! Ho risposto
a lui, che non per mia colpa né per mio piacere abbandonai la sua casa
e mio figlio!
Il padre. È vero, signore. Fui io.
Pausa.
Il primo attore (ai suoi compagni). Ma guarda che spettacolo!
La prima attrice. Ce lo danno loro, a noi!
L'attor giovane. Una volta tanto!
Il capocomico (che comincerà a interessarsi vivamente). Stiamo a
sentire! stiamo a sentire!
E così dicendo, scenderà per una delle scalette nella sala e resterà in
piedi davanti al palcoscenico, come a cogliere, da spettatore,
l'impressione della scena.
Il figlio (senza muoversi dal suo posto, freddo, piano, ironico). Sì,
stiano a sentire che squarcio di filosofia, adesso! Parlerà loro del
Demone dell'Esperimento.
Il padre. Tu sei un cinico imbecille, e te l'ho detto cento volte!
Al Capocomico già nella sala:
Mi deride, signore, per questa frase che ho trovato in mia scusa.
Il figlio (sprezzante). Frasi.
Il padre. Frasi! Frasi! Come se non fosse il conforto di tutti, davanti a
un fatto che non si spiega, davanti a un male che si consuma, trovare
una parola che non dice nulla, e in cui ci si acquieta!
La figliastra. Anche il rimorso, già! sopra tutto.
Il padre. Il rimorso? Non è vero; non l'ho acquietato in me soltanto con
le parole.
La figliastra. Anche con un po' di danaro, sì, sì, anche con un po' di
danaro! Con le cento lire che stava per offrirmi in pagamento, signori!
Movimento d'orrore degli Attori.
Il figlio (con disprezzo alla sorellastra). Questo è vile!
La figliastra. Vile? Erano là, in una busta cilestrina sul tavolino di
mogano, là nel retrobottega di Madama Pace. Sa, signore? una di quelle
Madame che con la scusa di vendere «Robes et Manteaux» attirano nei
loro «ateliers» noi ragazze povere, di buona famiglia.
Il figlio. E s'è comperato il diritto di tiranneggiarci tutti, con quelle
cento lire che lui stava per pagare, e che per fortuna non ebbe poi
motivo--badi bene--di pagare.
La figliastra. Eh, ma siamo stati proprio lì lì, sai!
Scoppia a ridere.
La madre (insorgendo). Vergogna, figlia! Vergogna!
La figliastra (di scatto). Vergogna? È la mia vendetta! Sto fremendo,
signore, fremendo di viverla, quella scena! La camera... qua la vetrina
dei mantelli; là, il divano-letto; la specchiera; un paravento; e davanti la
finestra, quel tavolino di mogano con la busta cilestrina delle cento lire.
La vedo! Potrei prenderla! Ma lor signori si dovrebbero
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