in tutte le piccole ore del giorno.
--�� finito?--disse Roberta ansiosa.--Guarda se �� finito.... Mi fa cos�� male...
Emilia and�� a guardare, socchiudendo le imposte. Per quanto si vedeva da quella finestra sul fianco della casa, l'uragano pareva cominciasse allora. Il monte di Santa Croce era fosco sotto le proiezioni oscure della nuvolaglia, e la collana d'uliveti che ne discendeva e si propagava sul versante, aveva preso il colore sinistro e scialbo dei giorni di tempesta. Le case a tinte vive, secondo il concetto degli antichi marinai, i quali da lontano volevano riconoscerle e salutarle, aspettavano silenziose la cavalcata delle nubi, illuminandosi al riflesso dei lampi.... E a un tratto, per la violenza del tuono, le nuvole si spalancarono come porte gigantesche e mostrarono il fulmine ricurvo, dorato, arme classica e divina, che si sfoder�� precipitando dietro la montagna.... Sussegu�� il vento, la pioggia sferz��, ora verticale, ora a sghimbescio, a capriccio del vento, e l'uragano si stabil�� sopra il paese.
--Siamo alla fine,--rispose Emilia, accostando le gelosie.--Come stai, cara? Va meglio?
La sorella teneva le palpebre calate e sul volto le era scesa una maschera di sublime indifferenza per ogni cosa mortale.
--Vuoi dormire?--soggiunse Emilia con voce pi�� cauta.
Roberta scosse un poco la testa; ad occhi chiusi sembrava assorta nell'ascolto del male,--dava tregua o saliva di grado in grado senza ostacoli?--e il mutismo d'una rassegnazione interamente fisica le aveva invaso l'anima. Emilia, rimasta a guardarla, fece un gesto perduto, a sgombrar le visioni di certezza che andavano stringendola intorno. Con le mani serrate, immobile a' piedi del letto, ella pensava alla morte prossima; sua sorella doveva morire, forse quello stesso giorno, soffocata dal sangue rigurgitante nelle caverne dei polmoni. La fantasia, rinforzata dalla meccanica dei racconti uditi e delle memorie, dipingeva l'avvenimento, a grandi tratti prima, e poi ne' particolari pi�� minuti e dolorosi: la donna si sentiva gi�� piangere e mormorare le parole profonde, dissennate, che echeggiano inutilmente nelle case tragiche per la morte. Aveva gli occhi fissi al letto, e lo vedeva vuoto.
--Vuoi il ghiaccio? Devo prepararlo?--ella domand��, scuotendosi e avvicinandosi.
Ma a quel ricordo della malattia antica, Roberta alz�� faticosamente le palpebre e neg�� con la testa. Emilia le tocc�� il polso, la fronte, le tempia.
--�� fresca; non ha febbre. Non ha mai febbre,--mormor��, quasi parlasse con le visioni di certezza ch'erano intorno.--�� la febbre, da temersi. L'altra volta l'aveva, ed �� stata cos�� male. Oggi non ha febbre; �� fresca....
E se avesse obbedito all'istinto, avrebbe seguitato, gestendo contro le ombre del terrore: ?--Capite, capite, che non pu�� morire? Si salver�� pure questa volta; continueremo la nostra via, l'una a fianco dell'altra, come ci siamo promesso.?.
Non era passata un'ora dalla ricomparsa della malattia, ed Emilia aveva gi�� smarrito ogni senso della vita abituale, quasi soffrisse da mesi, da anni. La mattinata semplice e monotona s'era dispersa tra le memorie bianche; la giovane ritrovava in s�� medesima lo stato un po' febbrile, l'espressione laconica, il gesto attivo e silenzioso dei momenti solenni.
--Roberta,--disse con l'inesorabile ostinazione della paura,--stai meglio? Vuoi riposare?
L'ammalata sbarr�� gli occhi cercando per la camera: vide la sorella a' piedi del letto e la fiss�� a lungo, anc��ra con l'indifferenza serena di chi �� gi�� per altre vie lontane e mute.
Poi, senza tosse, senza fremiti, rec�� alle labbia la pezzuola, e l'arross�� ampiamente.
--Dio!--esclam�� Emilia, accorrendo a sostenerla.
Il sangue sgorgava, non pi�� roseo ma purpureo, una fontana vitale entro la catinella che Emilia teneva con una mano.
--Coraggio, cara, fatti coraggio,--susurr�� Emilia.--�� una crisi momentanea, lo sai....
Il sangue sgorgava, e le due sorelle s'erano avvinghiate intorno al busto tenacemente, guardando quella vita liquida, quella morte liquida, cui alcuna scienza umana non avrebbe potuto arrestare. Emilia era curva sotto un peso invisibile; Roberta non dava segno di terrore, ma stava rigida nell'attesa fredda e spaventevole, ritrovata fra le abitudini delle sue sofferenze.
La crisi cess��, il sangue ristette.
--Ti porter�� il ghiaccio,--disse Emilia, posando la catinella insanguinata--Il ghiaccio ti guarisce, non �� vero?
Ma non appena uscita dalla camera, traversando il gran salotto centrale, Emilia s'aggrapp�� a un mobile. Libera di naufragare nella disperazione ampia, senza difese, ella vedeva immancabilmente certa la soluzione; era destinata a seguitar tutta sola la sua strada, poich�� la compagna le sarebbe caduta al fianco fra breve. E per una satanica raffinatezza della fantasia, una folla di episodii rosei le corse incontro; e per malvagia associazione d'idee, ella ricord�� alcune pagine lette sbadatamente o alcuni discorsi distrattamente ascoltati sulla legge di selezione, sulla matematica necessit�� della morte precoce.... La fanciulla era senza dubbio inadatta a sostenere gli attriti dell'esistenza, e portava in s�� le mortali ferite d'una vecchia razza esausta.
Ella pareva essere stata concepita in una notte di nevrosi, per un desiderio fiacco e metodico: imperfetta opera di due creature incatenate da vincoli legali e fittizii, Roberta aveva gi�� troppo resistito alle raffiche forti e alle acute brezze micidiali; poich��, prima di
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