Poesie inedite vol. II | Page 5

Silvio Pellico
dolcissim'arte,?Que' prorotti dal cor supplici versi?Vinser l'alma del grande Imperadore,?E gl'intenti ei capì di Rafaella.?Battè le regie palme, e alla percossa?Unissona fur segno, onde gli astanti?Baroni il plauso prolungàr sì forte,?Che ne tremaro il suolo e le colonne.?Otton chiamò la vergine, le cinse?L'eburneo collo di splendenti gemme,?E dal suoi r?alzandola, degnossi?Dirle:--Qual grazia chiederesti?--Ed ella:?--Se t'offese Aldiger, deh! gli perdona,?E mite sii nelle condanne, o sire!?Cessò la festa, e pieno di s?ave?Commoz?one era d'Otton lo spirto,?Ed all'intime stanze dei riposi?Ritr?endosi, disse al più fidato?De' cancellieri suoi:--M'avea lo schietto,?Ma severo Aldiger mosso a tal ira,?Ch'io divisava d'Ugonel la morte;?Pacato or sono, e indugierò.
Felice?Quel freno ai moti del rigor! felice?La sap?ente vergine che a brame?Di verità togliea l'impeto scabro?Delle audaci parole, e ammorbidìa?Con abbondante carità i consigli!?Il sospendersi i fulmini, die' loco?A gravi scoprimenti: entrò discordia?Fra gl'inimici d'Ugonel; le accuse?Si contraddisser; la menzogna apparve;?Del Sassone Emerigo l'omicida?Fu manifesto e dato a morte; e colmo?Di gloria uscì del carcer suo Ugonello.?Fu grato all'Imperante il liberato?Ed alla vergin trovadrice; e vide?Ch'ella amava Aldigero, e che Aldigero?Per l'emula ne'carmi si struggea,?E fra i varii parenti accordo trasse,?E l'imen si compiè. Sorrise Ottone?Ai degni sposi, e a Rafaella disse:?--Temprato dal tuo pio genio celeste,?Il vigor d'Aldiger più non m'irrìta.?Nè da quel dì Romeo gl'impeti incauti?Non temè del figliuol: fatto era questi?Prode leon che a gentil maga è ligio.
EBELINO
CANTICA.
L'idea di questa cantica non è tutta mia. Il tema vennemi fornito da un romanzo storico tedesco, ch'io lessi già tempo, e di cui ignoro l'autore. Il merito letterario di quel libro mi pareva debole, ma il personaggio d'Ebelino vi spiccava con tratti forti, e mi rimase vivamente impresso nella fantasia, come nobile modello di pazienza ne' dolori. Ivi narravasi d'Ebelino, non so con qual fondamento, ch'ei fosse un povero cavaliero scacciato nell'adolescenza con atroci minaccie di morte da sette disumani fratelli, e divenuto uno de' liberatori della regina Adelaide. Questo giovane prode passato in Germania coll'illustre vedova di Lotario, allorch'ella sposò in seconde nozze Ottone I, dipingevasi dal mio autore quale un nuovo Giuseppe alla corte d'Egitto, potentissimo e sapientissimo; e a fine di meglio somigliare al vicerè di Faraone, Ebelino scopriva anche i suoi fratelli, venuti d'Italia a Bamberga senza che immaginassero chi egli fosse, e perdonava loro. Conservata alcun tempo la sua alta fortuna sotto Ottone II, cadeva poscia vittima d'un traditore collegato a molti invidi rivali; ma il traditore stesso, agitato da visioni spaventevoli, confessava indi a poco l'innocenza?dell'immolato Ebelino.
EBELINO.
_Si bona suscepimus de manu Dei, mala quare non suscipiamus!_
_Job._ 2, 10.
Inno d'amore e di compianto al giusto,?Al giusto denigrato! Ebelin, fido?Campion del magno Ottone e consigliero,?Colui che al generoso Imperadore?Verità generose favellava,?E i biasimati torti indi con mente?Pronta e amorevol correggea e sagace;?Colui, che, senza ambiz?on nè orgoglio,?Spesso invece del sir ponea la destra?Al timon dell'impero, e lo volgea?Del sir con tanta gloria e securanza,?Che questi, anco in cimento arduo serrando?Le auguste ciglia al sonno, a lui dicea:??Vigila or tu, che il signor tuo riposa;??Quell'Ebelin, che, lagrimato il sacro?Cener del magno Otton, d'Otton novello?Fu parimente lunghi anni sostegno?Di giustizia nel calle, e guida e sprone;?Sì che a nessun parea che dilettoso?Ne' poveri tuguri e nelle sale?Fervesse crocchio, ove lodato il nome?Non fosse d'Ebelin,--quell'Ebelino?Morì esecrato, ed era giusto! Amore?E compianto agli oppressi!
Un dì l'Eterno,?Come a' giorni di Giobbe, al suo cospetto?Avea tutti gli spirti, e a Sàtan disse:?--Onde vieni?
E il maligno:--Ho circuita?Dell'uom la terra, e non rinvenni un santo.?Ed il Signore:--O di calunnie padre,?Non vedestù l'amico mio Ebelino,?Ch'uomo a lui simil non racchiude il mondo?Tanta in prosperi dì serba innocenza??E l'angiol di menzogna ambe le labbra?Si morse, e crollò il capo, e disdegnoso?Disse:--Ebelin? Dov'è il suo pregio? Ei t'ama?Perchè di beni è colmo. Il braccio or alza,?Percuotilo, e vedrai s'ei non t'imprechi.?Ed il Signor:--Giorni di prova a' retti?Forse non io so stabilir? Va; pongo?Entro a tue mani dispietate or quanto?Agli occhi della terra Ebelin porta,?Fuorchè la vita.
L'avversario allora?Avventossi precipite dal grembo?Della nembosa nube, onde i mortali?Atterria lampeggiando; ed in un punto?Fu su roccia dell'alpi. Ivi gigante?Si soffermò, e da questo lato i campi?Della lieta penisola mirando,?E dall'altro le selve popolose?De' boreali, l'una all'altra palma?Battè plaudendo al sovrastante lutto?D'entrambo i regni, ed esclamò:--Vittoria!?La più squisita voluttà del male?Pensò un momento qual si fosse, e al giusto?Fermò ignominia cagionar per mano...?Di chi?--D'amico traditore! Il colpo?Più doloroso e a dementar più adatto?Chi molto amando irreprensibil visse!?--Un Giuda voglio! Il dèmone ruggia?Giù dall'alpe scagliandosi e correndo?Pe' teutonici boschi, e visitando?Con infernal, veloce accorgimento?Città e castella.
Iva ei cercando l'uomo,?In cui scernesse il dolce volto, e i dolci?Atti, e l'irrequ?eto occhio geloso?Del venditor di Cristo; e non volgare?Mente si fosse, ma gentil, ma calda?Di lodevoli brame, ed inscia quasi?Di sè si pervertisse, e vaneggiasse?D'amor per tutte le virtù, e seguirle?Tutte paresse, e infedel fosse a tutte.?Tale, od un vero giusto esser dovea?Chi affascinasse d'Ebelino il core;?E Sàtan nol trovava, e con dispregio?Maledicea la
Continue reading on your phone by scaning this QR Code

 / 46
Tip: The current page has been bookmarked automatically. If you wish to continue reading later, just open the Dertz Homepage, and click on the 'continue reading' link at the bottom of the page.