Opere | Page 2

Giovanni Berchet
nostri e stanchi di bestemmiarla. Que' precetti, che allora venivano dettati da noi, non erano per comune nostra fortuna uditi da altra anima vivente che ne potesse redarguire la troppa presunzione; e come ignote a noi sono le regole dell'arte musica, e cos�� rimanevano ignoti agli altri i del��ri nostri intorno a lei. Ma io intanto scommetto che il signor Rossini pens�� forse pi�� ordinatamente, ma non diversamente certo di quello che noi facessimo. E per�� ti so dire che i desid��ri nostri sono oggimai per grazia di lui avverati pienamente.
Imm��ginati, dico, una tale musica, cantata con maestria inestricabile da due care voci femminili le pi�� simpatiche che tu possa desiderare, da un baritono destro nel mestiere suo quanto basti per poter secondare ottimamente ogni pi�� ardito professore e mantenere armoniosissimo ed esatto qualsivoglia concento a cui egli si frammetta, e da un tenore poi il quale ha tutte in pronto le pi�� recondite dottrine dell'arte e le vie tutte della seduzione e che, ad una rara e somma energia d'animo e ad una robustezza non comune di petto congiungendo un delicatissimo sentimento del bello, sa con fina disinvoltura riparare le onte che gli anni devono per natural legge aver recate alla sua voce. Le quali onte per�� se non isfuggono, come che lievi, all'udito del conoscitore, non offendono per nulla l'animo di lui. E tanto �� il predominio del buon gusto sul brio ineducato de' soliti cantori nostri, che ogni spettatore d'indole appena appena non triviale non si lascerebbe indurre cos�� di leggieri a rinunziare, per le lusinghe della fresca voce d'un giovinotto, alle diverse lusinghe colle quali quest'uomo ne riduce alla memoria il bel metodo antico dei recitativi, e ne mostra [p.4] com'egli intenda e senta sempre ci�� ch'egli dice, e n'insegna l'utilit�� del sillabare con esattezza le parole, e ne dispiega una acuta cognizione de' recessi pi�� riposti del cuore umano e lo zelo costante con cui egli si propose di parlare a lui e d'intenerirlo, anzich�� farsi a correr dietro alla smania volgare di rendersi ammirato per dovizia di arzigogoli e trilli. Vieni ad udirlo, amico mio, e non appena avrai cominciato a gemere di non averlo potuto ascoltare nella sua giovent��, che gi�� vinto dal piacere presente dimenticherai affatto le ipotesi, ed una forza segreta ti scambier�� sul labbro la prima esclamazione: ?Quale sar�� stato egli mai!?, nell'altra pi�� sentita: ?Quale egli �� mai costui!?
Non contento per�� il signor Mombelli di allettarne gi�� tanto colle sue belle maniere musicali, volle valersi anche d'un altro mezzo astutissimo onde trarre a s�� la nostra riconoscenza, e seppe rifarci perfino del poco decadimento della sua voce. Avvedutosi egli di quanto la natura era stata in ci�� liberale colle due sue figliuole, educ�� con vero amore paterno e con s�� appassionato studio le floride voci di quelle gentili giovinette, che lo spirito del padre, versandosi tutto, per cos�� dire, nelle anime novelle delle fanciulle, torn�� a giovinezza e si adorn�� di ben altri vezzi e di ben altre ed infinite soavit��. Davvero mi bisognerebbe tutta l'abilit�� dell'Albano per poter trovar modo onde darti ad intendere di quante ridenti idee m'abbiano inondata la memoria, di che dolcezza m'abbiano inebriato il cuore queste due vergini grazie. Ti ricordi, carissimo amico, quell'ultima lettera ch'io ti scriveva due mesi fa? Quella lettera riboccava di fantasie tutte negre, come l'anima mia era allora, piena zeppa di amarezze e travagliata dalla noia della vita, terribilissima delle umane sciagure. Oh se mi vedessi ora! Se vedessi come m'abbia guarito lo spirito questa magica operetta! Fa' conto che in vita mia non mi sovviene d'aver mai tanto benedetta l'esistenza come a questi d��. Mi sono riconciliato con me medesimo e cogli uomini; ed ora l'universo mi sorride innanzi seminato tutto di rose. Ed ogni oggetto che mi si affaccia io lo credo partecipe della mia gioia; ed ogni suono mi par l'eco che ripeta colla divina cantilena:
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Questo cor ti giura amore, mia speranza, mio tesoro.
E come l'anima si commove tutta, io me la sento dalle sedi segrete rispondere:
Questo cor ti giura amore, mia speranza, mio tesoro.
Mille volte ho desiderata la tua compagnia. Mille volte ho desiderato di dividere con te questo diletto di paradiso. Che importerebbe a noi del sogghigno di quelle mute fisonomie calcolatrici, su cui non isbalza mai una scintilla dell'anima?
Invidieremo forse noi a costoro il letargo che gli assidera, noi che pi�� che per la mente viviamo pel cuore? Che se voi, o freddi filosofi, mi togliete queste care illusioni, questa violenza di emozioni, io offro alla vostra scure anche il collo mio, e vi cedo tosto e di buon grado la vita, per la pace del sepolcro: ma s'ella precede la morte, io l'abborro.
Ma tu forse sospetterai che a tanto incantesimo contribuisca non poco l'aspetto della bellezza e delle tante attrattive della giovent��.
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