una parte d'interesse nell'operazione. Gould, poi, assunse
simili lavori per altre contee, e in breve tempo mise da parte cinque
mila dollari.
Con questa somma si associò con un conciatore di pelli, e i suoi affari
prosperarono in modo che quando sopraggiunse la crisi economica del
1857 egli ebbe credito abbastanza per comperare tutte le azioni della
piccola ferrovia Rutland-Washington, cadute al dieci per cento, senza
sborsare un soldo.
Sotto la sua abile amministrazione la ferrovia prese un nuovo sviluppo;
egli la estese fino a metterla in comunicazione con la linea
Rensslaer-Saratoga, ed avendone così aumentato enormemente
l'importanza ed il valore, rivendette al 120 per cento le azioni
comperate al dieci: e realizzò una somma vistosissima.
D'allora in poi Gould non s'occupò d'altro che di comperare, vendere e
costruire ferrovie: e la sua fortuna continuò ad accrescersi con rapidità
vertiginosa. Avendo danari alla mano in un'epoca di terribile disagio
economico, potè fare ciò che volle; tutti i possessori di azioni
ferroviarie, stretti dal bisogno, minacciati di bancarotta ad ogni istante,
vendevano a rotta di collo, pur di avere il danaro per far fronte ai loro
impegni. Così pochissimi poterono attraversare la crisi senza
naufragare; molti finirono col farsi saltar le cervella.
Fu in tale occasione che Jay Gould comperò al quindici per cento tutte
le azioni della Union-Pacific, rappresentanti una somma enorme al
valore nominale. Quando le rivendette valevano il centoventi ed erano
ricercatissime. Un simile aumento, è giusto riconoscerlo, non si doveva
solo alla cessazione della crisi, ma anche all'abilità, alla pratica, al
colpo d'occhio di Jay Gould in affari ferroviari. Una linea passiva
diventava presto produttiva nelle sue mani; le azioni considerate prima
quasi prive d'ogni valore, salivano sempre sotto la sua direzione a
prezzi superiori a quelli d'emissione, e in tal modo Gould non investì
mai i suoi capitali senza almeno triplicarli: qualche volta li decuplicò.
Col medesimo successo egli si è dedicato negli ultimi anni anche alla
costruzione di linee telegrafiche e alla speculazione sulle azioni delle
medesime. Fece da principio costruire la linea _Atlantic and Pacific
perchè fosse una rivale della Western Union_; ma vedendo che la
concorrenza tornava più rovinosa a lui che alla Western, seppe
adoperarsi con tanta scaltrezza che la Western acconsentì a consolidarsi,
come si dice nel gergo della Borsa, colla _Atlantic and Pacific_, si
rialzarono le tariffe, e il pubblico dovette sottomettersi a pagare tutto
ciò che gli si chiese.
Per dare un'idea della tenacia di questo milionario, basti l'aneddoto
seguente. Quando fu operata la fusione delle due grandi compagnie or
ora nominate, Gould credeva che un suo intimo amico, il generale
Eckert, sarebbe stato nominato direttore dell'unione delle compagnie
stesse. Invece non lo fu, e allora Gould volendo ad ogni costo che il suo
amico si trovasse alla testa di quella grande amministrazione, si mise a
costruire una nuova linea, la American Union, e ne affidò la direzione
al generale Eckert. Dopo poco tempo, come doveva accadere,
l'American Union, entrò nel consorzio delle altre due compagnie e il
generale Eckert fu nominato direttore delle tre linee consolidate.
Io ebbi occasione di conoscere Jay Gould all'epoca di un grande
sciopero dei telegrafisti della colossale compagnia Western Union,
sciopero che durò parecchie settimane con danno gravissimo del
commercio, del pubblico, della compagnia e degli scioperanti.
I telegrafisti sostenevano giustamente che la fusione delle linee
telegrafiche (negli Stati Uniti queste non sono nelle mani dello Stato) e
di gran parte delle ferroviarie, levando la concorrenza che prima
esisteva fra esse, rendeva pochi individui (direttori delle gigantesche
compagnie monopolizzatrici) arbitri assoluti tanto di fissare la paga
giornaliera delle molte migliaia d'uomini e di donne che erano al loro
servizio, come di imporre ai privati e al commercio quei prezzi che essi
volevano pei trasporti e per le comunicazioni.
Il pubblico era in favore degli scioperanti e sperava che questi
l'avrebbero spuntata, perchè non si credeva possibile che la Compagnia
potesse sostituire subito un numero così grande di esperti impiegati.
Durante lo sciopero il servizio telegrafico sulle linee della Western era
fatto in modo così lento che conveniva meglio servirsi della posta
anzichè del telegrafo e sembrava che i reclami e l'indignazione del
pubblico avrebbero dovuto forzare i monopolisti a capitolare. Invece
accadde il contrario. La Compagnia, enormemente ricca, fece orecchie
da mercante ai lamenti della popolazione ed aspettò che gli impiegati
ribelli fossero costretti ad arrendersi per fame.
Quando i poveretti ebbero esauriti i fondi loro e quelli delle
associazioni per sostenere lo sciopero, dovettero curvare la fronte e
tornare al lavoro alle stesse condizioni di prima.
Questo fatto provocò un'inchiesta. Un comitato di senatori dello Stato
fu incaricato di vedere quanto di vero e di fondato vi fosse nei lamenti
della classe lavoratrice, e quali fossero i rimedi che, senza offendere le
leggi nè i diritti individuali di chicchessia, si potessero adottare per
impedire
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