Manfredo Palavicino o I Francesi e gli Sforzeschi | Page 3

Giuseppe Rovani
battendo in quella gli ultimi tocchi de' vespri; trattavi anche allora, come sempre, da quella specie d'istinto pel quale ci sembra che la presenza del luogo ov'�� avvenuto un gran fatto ci aiuti a ricostruircelo in mente, anche senza esserne stati testimoni, e malgrado il silenzio delle muraglie. Del resto, ad un simile silenzio s'affannava in quel giorno di soccorrere l'eccessiva loquacit�� del barbiere, il quale, fin dalla notte, s'era, al rumore insolito, affacciato alla finestra, aveva anche esso data una voce, aveva veduto e traveduto; all'alba, chiamato gi�� dagli avventori che lo martellarono di domande, aveva saziata la curiosit�� loro; interrogato poi da tutti quanti passavano per di l��, s'era assunto l'ufficio di narratore, e quelle cinque o sei frasi, nelle quali stava racchiusa tutta la storia del fatto; le aveva quel di repetute, non si pu�� calcolare quante centinaia di volte.
E anche in questo momento che continuavano i tocchi della campana de' vespri, stava intertenendo dell'avvenuto due o tre che attentamente lo ascoltavano.--Ecco, qui, diceva, quando mi sono affacciato col lampione, gli assassini fuggivano per di qui, e i due soldati della guardia venivan gi�� loro alle coste molto bene, intanto che sei o sette labarde del duca correvano a furia dalla piazza. Il marchese stava fermo a questo posto, lo vedete... a questo posto qui dove son io; teneva ancor sfoderata la spada, e dicendo al famiglio che cessasse ormai dal gridare tant'alto, che pi�� non era bisogno, rideva vedendolo cos�� fuori di s��; ma colui era tanto scalmanato che non l'udiva nemmanco, e continuava a mandar grida.
--E tu cos'hai fatto allora?
--Per me non sarei gi�� disceso, cari signori; ma quando m'accorsi ch'era il Palavicino, gli diedi una voce e dissi: Signor marchese, si faccia coraggio! e venni abbasso e uscii sulla strada. Dico al marchese: Fate a modo mio, bevete un bicchiere di Monterobbio, che ne ho ancora una botticina per fortuna... e so cos'�� spavento.... A queste mie parole lui s'�� messo a ridere... e....
--Diavolo... volevi che si sconciasse per s�� poco uno che fu alla battaglia di Ravenna e di Novara?
--In quanto a questo avete torto, ch�� la guerra �� tutt'altro gioco.... Ma, come dicevo, lui s'�� messo a ridere e mi prese la mano, gi�� sapete quanto �� affabile quel signore, e mi fece tenere un mezzo ducatone, che �� questo qui che vedete, ancor nuovo di zecca, e mi disse: Il Monterobbio lo berrete voi. Dopo si volse un tratto all'immagine della Madonna, e levatosi il berretto, mi parve dicesse delle divozioni, e subito dopo torn�� a Palazzo.
A questo punto pareva che il barbiere avesse finito di parlare, ma si volse in quella ad un altro.
--Vorrei m�� sapere precisamente, diceva quel tale, come fu codesta storia di jeri notte?
--Ecco qui; quand'io mi sono affacciato gli assassini fuggivano....
--Oh, basta! entrarono allora a dire ad una voce molti borghesi, che quella storia l'avean gi�� sentita a ripetere pi�� di tre e pi�� di quattro volte. Di questo ne sappiamo assai.... Adesso sarebbe una gran cosa il poter sapere chi ha pagati i sicarj....
--Questo �� bene quanto vorrei sapere anch'io; ma... fammi indovin....
--Io l'avrei bene il mio sospetto.
--Sentiamo, sentiamo, sentiamo.
--Siccome ognun sa i brutti guai che intervennero fra il giovane ed il vecchio marchese suo padre, e in che duro modo esso abbia cacciato fuor di casa il flgliuol suo, e che anche adesso lo vorrebbe morto, tanto �� trasportato dall'ira, perch�� sia cos�� stretto amico dello Sforza, pensando poi che domani il giovane marchese sar�� a combattere contro i Francesi, pe' quali il pessimo vecchio darebbe l'anima, cos�� crederei....
--Oib��, oib��! che dite mai?... un padre?... Ma un padre pu�� bene far tutto che vuole, non mai attentare alla vita del proprio figliuolo.... Oib��!... che diavolo avete detto?
--Ma cosa so io?... se ne odono di cos�� strane a' nostri di, che....
--No-no-no, entr�� a parlare un terzo, che s'era allora allora accostato al crocchio, e al quale tutti fecer largo; Carl'Ambrogio ha parlato bene.... Un padre, per quanti dispetti possa avere, non si attenter�� mai di fare una cos�� infame azione. Sapete piuttosto cosa sar��?... Sar��, che siccome a' Francesi �� noto che il Palavicino �� caldo amico dello Sforza, e che la sua buona spada pesa per dieci, e va poi innanzi a tutti nell'odiar loro, cos�� crederei....
--Oh questa �� grossa, �� grossa, il mio caro Burigozzo.
--Ma lasciatemi dire.
--Ho compreso bene, non si sbaglia; ma �� grossa, torno a ripetere. Se d�� la sorte, i Francesi che voi dite non san forse nemmanco che esista il marchese. Il marchese �� noto qui fra noi, perch�� semina, come suol dirsi, i ducati per le contrade. �� noto pei grossi guai che ha detto qui Carl'Ambrogio, per le tante lagrime che �� costato a quella cara donna di sua madre, la quale avrebbe avuto a ringraziar Dio
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