finita nella sua
specie, ma frammento di opera che andrà compita in capo ai secoli, e
forse mai.
Perchè, quando mancassero le necessità del perfezionarsi, cesserebbero
a un punto le cause del vivere, e la umanità priva di passioni rimarrebbe
immobile, pari alla nave sorpresa da calma perpetua con le vele
pendenti, a infracidirsi sopra il mare morto.
Si contentino dunque lo creature umane di formare parte dello edifizio
fatale: ognuna fie lodata pel compito, che le venne imposto, e ch'ella
valorosamente condusse; e di tanto ringrazi l'Eterno architetto[1] che
con gli occhi mortali non potrà vedere il termine della opera manifesta
ed intera, le si presenta agli occhi dello intelletto: dove il corpo non
giunge, l'anima vola, e se ne appaga. Se poi taluna, o non vede o rifiuta
vedere, è colpa di natura se l'uccello non usa l'ale?
[1] In altri libri ho avvertito che i Greci chiamarono Dio Demiurgos,
architetto--e gl'Imperatori si appellarono primi, poi i Papi Pontefici; la
edificazione implicò sempre idee religiose.
Vi hanno tre modi di considerare il bene, e tre modi altresì di praticarlo;
quanto a vederli basta un baleno della favilla divina chiusa dentro il
cranio dell'uomo; circa a praticarli bisogna che la intera umanità
acconsenta; io voglio dire lo assoluto, il teoretico, e il pratico; l'assoluto
sta lontano lontano quasi al lato a Dio; arduo a conseguirsi, sarà la
soglia a piè della quale l'ira, la cupidità, le sventure e la morte
lasceranno l'uomo; sarà la porta oltre la quale la creatura umana
sublimata a natura angelica assumerà forma e concetto di spirito, il
teoretico, comecchè meno in alto, tuttavia apparisce sempre sublime
così, che l'uomo dispera di conseguirlo, e pure lo raggiunge non già
perchè egli si abbassi verso il pratico, ma si all'opposto perchè il pratico
si solleva fino a lui; il pratico rasenta la terra dove lo tirano volgare
istinto, voracità, ingordigia, e mente bestiale, e paure;--questo, di verme
si muta in farfalla e s'indirizza in su. Se tra lo assoluto e il pratico non
intercedesse il teoretico, l'uomo sbigottirebbe, non gli si parando altra
via che rimanere lumbrico, o trasformarsi in angiolo.
Dall'arrogante prosunzione della setta dei Moderati, oggi a tutto pasto,
si bocia: pratico! pratico!--E che sapete voi pratico che sia, e dove
arrivi, e come si amministri? Pratico, per voi consiste nel lasciare la
società nella fossa dentro la quale si trova; e non alterare le sue
condizioni se non in quanto ciò giovi agl'interessi che hanno gittate le
loro radici fin dentro le viscere di quella. Gl'interessi oltre i propri di
casa e di bottega, sono interessi di eserciti permanenti, di giudici, di
preti, di giandarmi, di gabellotti, di gente che invece di produrre
consuma... moltitudine d'ostriche aggrappate sul corpo alla balena... o
piuttosto male pediculare della umanità.--
Questi interessi, rinterzati insieme, rabbiosi ed operosi, digrignanti i
denti come belve, che si sentano insidiato il pasto, deviano sovente la
umanità dal diritto cammino, abbindolandola con errori, empiendola di
paure, in mille guise tribolandola, sicchè, da prima, sgomenta, ella si
accoscia, poi furiosa, si avventa, e mette a sua posta paura, chè
comparisce ella pure, ed è belva; lacera a destra e a manca; la libertà
fugge coprendosi per vergogna la faccia.--
Il sangue marcisce i fondamenti ai troni, non feconda la pianta della
Libertà; questo la esperienza insegnò, speriamo gli uomini l'abbiano
appreso. I tiranni è bene che lo ignorino.
Anco fu causa di maraviglia considerare come la luce, che mandarono
le civiltà dei vetusti stati etruschi, greci, e romani andasse spenta dalla
molteplice e tutta immane barbarie; ed a torto, dacchè presso cotesti
imperi la civiltà che seguita i passi del vivere libero, essendo diventata
arnese di oppressione a danno degli altri popoli, la Libertà la rompesse
nelle mani loro e fuggisse via.
Progresso continuo di Libertà verace non può darsi, che allora quando i
popoli della terra, braccio conserto a braccio, non imprenderanno
insieme il pellegrinaggio dell'anima pei sentieri della vita: considerate,
l'America repubblicana combatte per la conservazione della schiavitù;
la Russia emancipa o finge emancipare i servi e affoga nel sangue i
Polacchi che rivendicano la libertà; l'Austria giravolta con la Francia
per sovvenire i Polacchi di Varsavia, e intende tenere i piedi sul collo ai
Polacchi di Galizia, e di Cracovia uno artiglio dell'aquila austriaca si
allarga a lasciarsi cascare giù qualche briciola di libertà costituzionale e
l'altro stringe per conficcarlo meglio nella indipendenza di Venezia, che
è suprema delle libertà; la Prussia sè tribola a intrecciare un cordone
dove su venti fili di tirannide pretta ce n'entri uno di libertà; in Francia,
dicesi, che da lei si voglia affrancare la Polonia dalla servitù, e intanto
ella traversa l'oceano per mettere il Messico in servaggio. Tra noi, il
popolo si chiama a creare un Re, e si respinge da eleggersi i suoi
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