Libro allegro
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Title: Libro allegro
Author: Antonio Ghislanzoni
Release Date: March 1, 2006 [EBook #17889]
Language: Italian
Character set encoding: ISO-8859-1
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ALLEGRO ***
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BIBLIOTECA MINIMA
A. GHISLANZONI
LIBRO ALLEGRO
MILANO
TIPOGRAFIA EDITRICE LOMBARDA
Stabilimento Via Andrea Appiani, N. 10.
Succursale Via Carlo Alberto, Bott. 27.
1878
PROPRIETÀ LETTERARIA
_La nuova generazione si è data al serio. Non è dunque ai giovani ch'io
dedico il presente libro, sibbene a quei buoni giovialoni del vecchio
tempo, che amano ancora di sollazzarsi e di ridere. Quà la mano, o
antichi colleghi! Oramai il nostro drappello si è di molto assottigliato, e
fra poco ce ne andremo anche noi. Non importa. Spensierata ed allegra
fu la nostra carriera, e noi la compiremo ridendo. Quando noi saremo
scomparsi, non si vedranno più sulla terra che volti imbronciati, non si
udranno che nenie lugubri. Non è meglio morire, piuttosto che
inebetirsi in un ambiente sì triste?_
I DRAMMI DEL NATALE
Eran vissuti insieme fino della più tenera infanzia--qual meraviglia che
all'età delle forti passioni, Sperongiallo e Nasella si amassero? Nessuno
si adombri--si tratta di amore platonico; e il mio racconto vuol esser
così pudico, che ogni onesta fanciulla di sedici anni potrà permetterne
la lettura a sua madre.
* * *
Sperongiallo e Nasella erano due polli della più pura specie indiana.
Una buona massaia li aveva aiutati a sgusciarsi, e quindi allevati con
molto amore e poco dispendio, sebbene in cuor suo ella innalzasse ogni
mattina delle fervide preci al Signore, onde crescessero sani e grassi, e
degni dei loro alti destini.
* * *
Venne il dicembre. Sperongiallo e Nasella si videro imbandita una
colazione più lauta della consueta; quando i due gozzi furon pieni e
oltre l'usato appariscenti, la massaia scese giù nel cortile, afferrò i due
volatili per la coda, li chiuse in un canestro, e partì con quello alla volta
di Incino. I due reclusi non emisero un gemito.--Due giovani cuori che
si amano, si trovano tanto bene in una capanna.... Figuratevi poi in un
canestro!
* * *
Era giorno di mercato. I due reclusi rividero la luce, furon tratti sulla
piazza e posti in vendita al miglior offerente. Eran giovani, eran belli,
promettevano.... E il signor Meronzio ricco proprietario di Oggionno
comperò Sperongiallo al prezzo di quattro lire; il dottor Tencalli di
Galbiate acquistò Nasella per tre lire e venticinque centesimi. Le
femmine costan meno dei maschi; si vuole che riescano più sciapite al
palato, e qualche volta più agre.
* * *
La lingua indiana possiede, per esprimere la disperazione del dolore,
accenti intraducibili. Nasella, separata a viva forza dal suo compagno di
infanzia, strillava a tutta gola: _glù-glù-'zit-tai-lai glù-zit-las-gù_, ciò
che potrebbe in qualche maniera spiegarsi colla parafrasi: _amami
sempre, conservamiti fedele se lo puoi, e scrivimi affrancando_.
Sperongiallo, avvinto per le gambe da una fune, urlava d'altra parte:
glut-glut as-glut, il che presso a poco significa: amerò.... scriverò....
farò quel che potrò. Nei maschi l'espressione del dolore suol essere più
laconica. Le femmine, al dire dei più famosi naturalisti, esalano il
doppio di quello che sentono.
* * *
Lettera di Nasella a Sperongiallo
Galbiate, 5 dicembre.
Mio dolcissimo,
Finalmente posso scriverti. Questa mia lettera giungerà a te sulle
gambe dell'amore. Fido, un bravo, onestissimo cane del dottor Tencalli,
si è preso l'incarico di portartela. Egli viene costì ogni notte per
isbrigare certe sue peccaminose faccende colla cagna del tuo attuale
padrone. Non dubito che avrai indovinato per istinto di amore in qual
parte del proprio individuo il nostro prudente messaggiero abbia
custodita la lettera, onde sottrarla alla curiosità pubblica ed alle
intemperie. Se la violenza della passione che tu, scellerato, hai saputo
ispirarmi, non mi rendesse la più infelice delle tacchine, io dovrei
convenire che la mia posizione attuale è di gran lunga migliorata. In
casa del dottor Tencalli ho incontrato delle accoglienze entusiastiche.
Uomini e bestie (non adombrarti) qui tutti mi adorano. Vogliono che io
mi nutra sei volte al giorno--e quali vivande! quali ghiottonerie!... Alla
mattina, una polta di farina con torsi di cavoli e lattughe cotte.... Alle
dieci, lauta imbandigione di melica.... A mezzodì, zuppa di latte.... Che
serve?... Se le razioni fossero doppie, non mancherebbe alla mia felicità
che il piacere di dividerle teco.--Gli uomini sono la nostra provvidenza
quaggiù--benediciamoli in ogni ora del giorno!--Debbo però convenire
che anche
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