Le rive della Bormida nel 1794 | Page 7

Giuseppe Cesare Abba
essere una di quelle due fanciulline che la signora
Costanza si menava per mano, sotto i pergolati del convento: parevano
due perle.... una era bionda, l'altra bruna....: ricordo che vedendole io
dissi che la festa della Madonna degli Angeli era fatta per esse.... e tuo
padre a ridere.... a ridere di sentimento.... e a chiamarmi invidiosa.... E

qual è delle due?»
«La bruna.
«Ah! già perchè l'altra deve avere pochi anni....! La bruna!--Ripetendo
questa parola la signora rimase cogli occhi fissi, forse pensando ai
tempi in cui anch'essa era piaciuta al giovane forestiero, che poi le era
diventato marito:--E sta bene,--continuò poi,--ma come non mi hai
detto nulla, mai nulla? Te ne sei forse innamorato quest'oggi?
«Che so io?--rispose Giuliano, stato sino a quel punto come un barbero
alle mosse:--gli anni che stetti a C.... l'ho veduta venir su sotto i miei
occhi. La vedeva dal terrazzino di don Marco ogni giorno; la seguiva in
ogni luogo dov'essa andasse a passeggiare, in chiesa badava sempre a
trovare un posticcino da poterla guardare, e mi sentiva addosso
un'allegrezza!.... altro che i canti della gente e dei preti!.... mi pareva
che io avrei cantato colla voce d'un angelo! In tutto era diventato il
primo tra miei compagni; allo studio, al giuoco, niuno se la sentiva più
di vincermi: i pericoli io li cercava come fossero spassi: e mi ricordo
d'una volta che ardeva una casa, e che io mi cacciai su fin sopra i tetti, e
mi spiacque che non vi fosse una vecchia, un bimbo, Bianca stessa da
salvare. Un'altra mi arrampicai su d'un pioppo, che aveva le cime curve
sopra il torrente in piena, per vedere gli uccelletti di un nido, che era
lassù. Le ventate mi dondolavano, e a mirare di sotto l'acqua furiosa, e
lontano in faccia il balcone di Bianca, mi credeva d'essere in paradiso.
Oh! quegli uccelletti come li baciai! Era diventato buono, così buono
che non poteva udire i poveri pregare alla porta, e correva a portar loro
il mio desinare. Don Marco diceva che ve n'erano troppi dei poveri.... e
che i ricchi erano pochi e crudeli... Suvvia, io gridai una volta,
facciamoci tutti poveri e così andrà meglio....! i miei compagni non
capivano nulla.... e risero.... E la notte? La notte, se pioveva o tirava
vento, io mi sentiva in cuore una pietà che non mi lasciava dormire, e
mi doleva sin delle impannate, del cesto di basilico, delle pietre della
via che pigliavano il freddo. Una vecchia, poi, ricordo una vecchia che
aveva tre capre, la sua ricchezza; i compagni la canzonavano, io mi
posi in capo di farla rispettare, e qualcuno le toccò sode! Poi vennero le
malinconie; e talvolta tenni a mente dugento versi di Virgilio, solo a

leggerli due volte, tal altra stetti settimane senza aprire un libro. Allora
passava delle ore e delle ore coricato colla guancia sull'erba, in qualche
campo solitario; e là mi pareva di udire quello che si faceva sotterra dai
morti.... pensava sempre alla morte, e non so perchè, ma in quei giorni,
incontrando Bianca, se qualcuno dei miei amici diceva che essa era
bella, io avrei voluto morire. Mi pativa il cuore che l'aria me la
guardasse. Eppure quelle malinconie erano nulla; le vere vennero di poi,
quando andai a Torino la prima volta.... Allora sentii uno sgomento....!
e mi parve che mi avessero fatto nel petto un buco tenebroso profondo,
e che per uscire da quella pena bisognasse....»
Qui Giuliano s'avvide di parlare a sua madre, e di parlarle come ad un
amico nelle mutue confidenze di amore. Arrossì, chinò il capo, e non
osò più dire. La signora Maddalena stava ad ascoltare, come colui che
camminando in sul far dell'alba, se ode il canto di un usignuolo,
s'arresta e teme di sturbarlo che voli via. Ma intanto le entrava
nell'anima un dolore, il dolore di avere scoperto che il suo figliuolo non
era più tutto suo; e pensando a quella fanciulla che le rapiva tanta parte
del cuore di lui, alfine si fece forza e gli chiese:
«E Bianca?»
«Io non le ho mai parlato:--bisbigliò Giuliano.
«E allora? E a C.... che cosa vi andavi a fare?
«A vederla.
«Via...., domani sarà di giorno: ora ho bisogno di raccogliermi.... tu
frattanto m'hai tolto un gran masso dal cuore! Con quegli Alemanni
m'avevi spaventata.... che t'han fatto, che c'entrano....? Basta! sono
tranquilla, vattene, domani mattina riparleremo.»
Così dicendo lo accompagnò fuori dell'uscio, ed egli risalendo alla sua
camera, dalla contentezza non toccava i gradini coi piedi. Là si mise a
guardare il cielo dalla finestra; il cielo che in quell'ora, coi suoi
splendori infiniti, gli pareva cosa meno lieta di quel che la terra stava
per divenire nelle sue nozze vicine. Ma chinando gli occhi, vide nel

giardino scuro, un tratto riquadro del suolo, su
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