Le commedie - lo astrologo | Page 5

Giambattista Della Porta
l'altro giorno uno che s'andava scopando per la citt��: o tu sei esso o egli te.
CRICCA. S'ho cattiva cera di fuori, dentro ho buono miele.
ALBUMAZAR. Cera da far candele: la forca prolongar la potrai ma non scampare!--Ma ditemi: costui �� vostro servo?
PANDOLFO. Si bene.
ALBUMAZAR. Fate sonare la campana a mortorio.
PANDOLFO. Ancor non �� morto.
ALBUMAZAR. Sar�� ucciso fra poco e li sar�� passato il cuore da mille punte. E cos�� conoscerai se sono buono o cattivo astrologo; e quando l'avrai scampata, allor schernisci me e la potentissima arte dell'astrologia.
PANDOLFO. Padron caro, non mirate costui che �� mezzo buffone, e per�� ha preso con voi questa confidanza. La prego per lo suo valore che non miri la costui pazzia; e rimediate se potete.

SCENA V.
RONCA, ARPIONE, CRICCA, PANDOLFO, ALBUMAZAR.
RONCA. Ah, traditore, fermati, dove vai?
ARPIONE. Sar�� io cos�� assassinato da voi?
CRICCA. Ah, di grazia, signor Albumazzaro!
ALBUMAZAR. Non te lo dissi io?
RONCA. Non ti lasciar�� mai se non ti far�� passare il cuor di mille punture.
ARPIONE. In mezzo la strada, di giorno, assassinio s�� grande!
RONCA. Tu non scapperai vivo dalle mie mani.
ARPIONE. A me questa, eh?
CRICCA. Misericordia misericordia!
RONCA. Fuggi quanto vuoi, ch�� noi ti giungeremo, traditoraccio.
CRICCA. Oh oh!
PANDOLFO. Cricca, che hai che gridi cos�� forte?
CRICCA. Son morto, non mi date pi��, son morto gi��!
PANDOLFO. Come sei morto se tu parli?
CRICCA. Poco ci manca a morire, ci �� rimasto un poco di spirito.
PANDOLFO. Che hai?
CRICCA. Sono trafitto da pi�� di mille punte di pugnale e di spade: di grazia, mandate per un cerusico!
PANDOLFO. Non temer, no.
CRICCA. Non vedete che ho pi�� buchi nel corpo che un crivello? il sangue, le budella, il fegato, il polmone e il cuore sono tutti fuora.
PANDOLFO. Alzati, ch�� sei sano.
CRICCA. Come sano se ho pi�� di centomila ferite?
PANDOLFO. Ove son le ferite, ove i buchi? ti ho t��cco pur tutto e non ci �� nulla.
CRICCA. Son tutto una ferita, tutto un buco, ogni cosa che tocchi �� ferita o buco, per�� non troverai nulla.
PANDOLFO. Io non tocco n�� vedo piaga.
CRICCA. Pian piano, di grazia, non toccate ch�� mi fate male, non mi fate morire innanzi tempo.
PANDOLFO. Io dico che non hai male alcuno.
CRICCA. Se pur guarisco non sar�� mai pi�� uomo.
ALBUMAZAR. Sei vivo per me. Or alzati, ch'�� passato quell'influsso maligno, e guai a te s'io non avessi remediato. Or va' e schernisci l'arte dell'astrologia!
CRICCA. Chiamatemi un medico che mi medichi.
ALBUMAZAR. Ti dico che stai bene: alzati su.
CRICCA. Se ben pare che stia bene cos�� di fuori, di dentro son tutto morto, oh oh!
PANDOLFO. Cricca, tu non hai male alcuno.
CRICCA. Ancorch�� parli e mi muova, pur non posso credere che sia vivo. Signor astrologo mio, ti chiedo perdono.
ALBUMAZAR. Impara a schernir gli astrologhi!
PANDOLFO. Seguiamo, signor Albumazzaro.
ALBUMAZAR. E perch�� la luna, come dicemmo, da Capricorno passa in Acquario e in Pesce, il vostro Guglielmo �� morto nell'acque e se l'hanno mangiato i pesci.
PANDOLFO. Or io vorrei....
ALBUMAZAR. So meglio indovinare il vostro cuore che voi stesso non sapete. Voi vorreste che lo facessi risuscitare, e che tornasse a casa sua e vi attendesse la promessa, e poi tornasse a morire?
PANDOLFO. Questo �� il mio desiderio.
ALBUMAZAR. ?Sed de privatione ad habitum non datur regressus?: cio�� col fiato delle stelle e de' pianeti far risuscitare un uomo dalle ceneri, oh che stento, oh che manifattura! Ci bisogna una intelligenza planetaria delle grosse, che sono fastidiose e fantastiche, come quella di Giove e del Sole; e queste sorti di spiriti tanto ti servono quanto si pagano bene: e se voglio essere ben servito bisogna che io paghi meglio, senza le molte difficult�� che porta seco questa impresa.
PANDOLFO. Purch�� sia sodisfatto del mio desiderio, non guardar�� a spesa nessuna.
ALBUMAZAR. Faremo l'istesso effetto con l'arte prestigiatoria. Torremo una intelligenza di bassa mano, che vuole poca spesa, e con l'aiuto di quella faremo che un vostro servo o amico pigli la forma di Guglielmo, e gli falseggiaremo solamente il sembiante, che non si sappia discernere se il vero sia falso o il falso vero.
PANDOLFO. Io vi prego, strapriego, arciprego, o mio negromantissimo astrologo, o mio astrologhissimo negromante, che prendiate di me calda e amorevole protezione; e in ricompensa vi dar�� questa catena d'oro che ho al collo, che vale scudi cinquecento.
ALBUMAZAR. Non lasciar�� far ogni cosa per aiutarvi.
PANDOLFO. Vi raccomando il corpo e l'anima mia!
ALBUMAZAR. Ma fermatevi, ch�� mentre sto ragionando con voi ho visto certe linee nella fronte, e mi pare che tutte le stelle siano congiurate a' vostri danni e sono corrucciate e incolerite contro di voi....
PANDOLFO. Oh che dite! son morto! Voi state attonito?
ALBUMAZAR. ... E perch�� le linee son tante colorite che paiono sanguigne, l'effetto sar�� tra poco: un gran sasso vi cader�� sopra il capo, che vi spolpar�� tutta la carne e l'ossa e se n'andar�� in vento.
PANDOLFO. Cacasangue! questo �� altro che amore: il cuore sbatte cos�� forte che pare che sia un
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