Le commedie - lo astrologo | Page 4

Giambattista Della Porta
piovono su la gran barba, ed ei se li succhia e se li beve; l'avanzo si conserva, per quando ha sete, in certe botte grandi cerchiate di zodiachi, coluri equinoziali e orizonti; altri in certe botte mezzane cerchiate di tropici iemali ed estivali; e altri in certi barili cerchiati di cerchi artici e antartici.
CRICCA. Di che paese è questo vostro mangiapianeti e cacaflussi?
GRAMIGNA. Di uno paese di Lamagna detto Leccardia.
PANDOLFO. Sa egli quando fa la luna nova?
GRAMIGNA. Questa notte sará la luna nova.
CRICCA. Che nova? che vecchia? è quella medesima che fu fatta col mondo.
PANDOLFO. Quanto abbiamo questo anno di aureo numero?
CRICCA. Né numero aureo né argenteo lo posso mai trovare nella mia borsa.
PANDOLFO. Giovane, se la mia non è scortisia di dimandare, narratemi alcuno de' suoi miracoli.
GRAMIGNA. Dirò cose mirabili di stupore.
CRICCA. Purché le vediamo.
GRAMIGNA. Lega le donne con uno incanto...
CRICCA. Ed io le so legare con un suono senza canto.
GRAMIGNA. ... che vi seguono dove volete:...
CRICCA. Le lego io una fune al collo e le strascino.
GRAMIGNA. ... dico con due parole che li dice dentro l'orecchie.
CRICCA. Io so certe parole, l'una piú potente dell'altra, che se non fanno effetto alla prima, lo fanno alla seconda, e se no, alla terza; che è potentissimo. La prima volta le scongiuro per dieci ducati; se ricusan, per cento; e se pur restie, per mille: e con questo terzo scongiuro fo trottare i monti, non che le donne.
GRAMIGNA. Lega un uomo ché non possa usare con la sua moglie.
CRICCA. Lo lego ancor io con una fune ché non usará con la moglie né con altri.
GRAMIGNA. Fa nascere in un subito in testa ad un uomo un par di corna piú di uno cervo.
CRICCA. Ogni donna maritata lo sa fare.
GRAMIGNA. Fa diventare li uomini bestie, asini e becchi, e le donne vacche e scrofe.
CRICCA. Ci diventano senza l'arte sua ogni giorno.
GRAMIGNA. Fa pronostici infallibili.
CRICCA. Pronostica sempre male ché indovini.
GRAMIGNA. Fa un'acqua che tuffandosi dentro l'uomo s'innamora piú.
CRICCA. Ogni acqua fa questo effetto, affogandovisi dentro.
GRAMIGNA. Ti fa buttare da un luogo eminente senza pericolo di romperti le gambe.
CRICCA. Il boia lo sa fare meglio di lui: gli butta dalla forca senza pericolo delle gambe.
PANDOLFO. Bastano questi. Muoio se non lo vedo: Cricca, batti la porta.
CRICCA. Batto. Tic toc.

SCENA IV.
ALBUMAZAR, CRICCA, PANDOLFO, GRAMIGNA.
ALBUMAZAR. Chi diavolo batte?
CRICCA. Te ne porti in carne e in ossa! Doveva scongiurare ora e aspettava li diavoli, perché dimanda:--Chi diavolo batte?--è Farfarello.
GRAMIGNA. Avete battuto troppo gagliardo, perché li astrologhi sono lunatichi.
PANDOLFO. Perché ?lunatichi??
GRAMIGNA. Sempre contemplano e parlano con la luna.
ALBUMAZAR. Non sono calato piú presto perché stava parlando con una intelligenza mercuriale.
PANDOLFO. Bascio le mani della Vostra Strologheria, padron mio caro.
ALBUMAZAR. Bene vivere est laetari! siate venuti in buon'ora, in miglior minuto, in bonissimo secondo, in felicissimo terzo, quarto e quinto, in nomine planetarum, stellarum, signorum et omnium caeli caelorum!
PANDOLFO. La stupendissima fama del valor vostro ci chiama: noi siamo venuti per ricevere da voi un favore, e vi prego da quel grande uomo che sète a non mancarmi, e ve ne avrò singolare obligo.
ALBUMAZAR. Eccomi pronto alla caritá.
CRICCA. Purché non sia pelosa!
ALBUMAZAR. Voi desiderate saper d'un certo Guglielmo si sia vivo o morto, il quale vi avea promesso Artemisia sua figlia per sposa, e voi a lui Sulpizia per contracambio, e se ne andò poi in Barberia.
PANDOLFO. Me l'avete tolto dalla punta della lingua. Ma che motivi or vedo?
ALBUMAZAR. Giá sormontava negli assi e poli de' cardini celesti e vaneggiava tra gli eccentrici, concentrici ed epicicli: cercava alcuni punti felici per voi,...
CRICCA. Anzi per voi, e siano di spiedi e pontiroli!
ALBUMAZAR. ... e se il sole era entrato nel segno del Cancro:...
CRICCA. Il canchero e il fistolo che ti mangi!
PANDOLFO. Tu prendi il granchio, Cricca! dice ?Cancro? e non ?canchero?.
CRICCA. Il granchio lo prendete voi e il canchero!
ALBUMAZAR. ... egli è morto, mortissimo, perché il raggio direttorio è gionto alla casa sesta,...
CRICCA. Dice che vi bisogna far un rottorio dietro la testa, perché purghi li mali umori.
ALBUMAZAR. ... e negli luoghi della morte è gionto il suo afelio,...
CRICCA. Poveretto! dice che è morto e fete!
ALBUMAZAR. ... e passa dal tropico estivale all'iemale....
CRICCA. è stropicciato e lo stivale li fa male!
ALBUMAZAR. ... E giá la luna scema se ne va alla volta di Capricorno.
CRICCA. Guardatevi, padrone, t?r cotal moglie! quando la luna scema è cornuta e va al capricorno, vi minacciano corna: sarete un cornucopia.
ALBUMAZAR. Tu sei pazzo e presentuoso; e se non ti emendi, ti farò pentire della tua pazzia e prosunzione!
PANDOLFO. Taci, bestia! quei vocabuli sono arabichi e turcheschi.
CRICCA. Astrologo, di che ciera ti paro io?
ALBUMAZAR. Ho visto mille appicati in vita mia, ma non ho veduto la piú maladetta e scommunicata fisonomia e ciera della tua; e se tu fossi un poco piú alto da terra, direi che sei stato appicato giá. Ma se ben mi ricordo, vidi
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