Laeroplano del papa | Page 4

Filippo Tommaso Marinetti
ruote sommarie,?che bruscamente afferra un tremulo pezzente,?lo stritola, lo schiaccia, lo spreme stupidamente?e poi dalla finestra lo getta?come una buccia fradicia,?in nome d'un'invisibile maest��!
2.
I CONSIGLI DEL VULCANO.
Io vengo a te, Vulcano, e mi burlo?delle tue furibonde sghignazzate da ventriloquo.?Credimi: io non sono in tua bal��a!?Vorresti, lo so, imprigionarmi?nelle tue reti di lava,?come fai con i giovani sognatori ambiziosi?quando affrontano sui tuoi fianchi?l'orribile tristezza dell'enorme tramonto?che si sganascia a ridere a crepapelle, talvolta,?in un gran terremoto!?lo non temo n�� i simboli, n�� le minacce dello spazio?che pu�� a piacer suo seppellire le citt��?sotto mucchi di rame o di oro o di grumi di sangue!
Io sono il futurista possente e invincibile?tratto in alto da un cuore instancabile e folle.?�� perci�� che mi siedo alla tavola dell'Aurora,?per saziarmi alla sua mostra d�� frutti multicolori.?Schiaccio i meriggi, fumanti piramidi di bombe,?scavalco i tramonti, eserciti sanguinanti in fuga,?e mi trascino dietro?i singhiozzanti crepuscoli nostalgici..
Etna! chi mai potr�� danzare meglio d�� me;?e dondolarsi sulla tua bocca fiera?che mugghia a mille metri sotto i miei piedi?...?Ecco io scendo e m'immergo nel tuo fiato solfidrico?tra i globi colossali dei tuoi fumi rossigni,?e odo il pesante rimbombo echeggiante?del tuo stomaco vasto che frana?sordamente come una capitale sotterranea.?Invano, la rabbia carbonosa della terra?vorrebbe respingermi in cielo!?Io tengo ben strette fra le dita le leve,?mentre urlo:
_Io._
O Vulcano!?smaschera la tua faccia dalle verruche di fosforo!?Metti in moto i tuoi muscoli boccali,?apri le tue labbra rocciose incrostate di graniti,?e gridami, gridami quale �� il destino,?quali sono i doveri che s'impongono alla mia razza!?Ridesta la spaventevole risonanza?dei tuoi polmoni fuligginosi!?Io sono agile e forte, e so costringere i venti?a pigolare paurosamente sotto le mie ali,?come pulcini....?Ammira, ammira le mie ali che sembrano immense,?annegate, laggi��, nelle spirali corrucciate dei vapori celesti.
Vedo il mio stabilizzatore, dietro di me lontanissimo,?e il mio timone, che s'insanguinano?alla conflagrazione riverberata delle tue viscere,?La mia tela vibra monotona come un tamburo?sotto la danza aerea dei rosei tizzoni...?Bucato infernale in cui tutto si decompone!
Come un fumatore sbuffa il fumo d'un sigaro,?cos�� con un soffio rude tu allontani, o Vulcano,?il tuo bianco pennacchio imponente,?con disinvoltura.?Il mio orizzonte �� sbarrato da1 tutte le parti?dalla contorsione enorme?delle tue mascelle scoppiate, goccianti di bragia!
Io sono in mezzo, nello squarcio sinistro?delle tue labbra pi�� alte e pi�� grosse?che le montagne....?E scendo ancora, guardando intorno a me?le tue mostruose gengive rigonfie....?Che �� mai questa flora d�� molli fumacchi?che tu vorresti masticare?come grossi baffi azzurri?...?Ecco: gi�� il rauco imbuto della tua gola?m'appare come un teatro incendiato,?d'un'ampiezza incalcolabile,?dove furono invitati tutti i popoli della terra,?che possono a piacer loro sedervisi comodamente.?Tutte le gradinate?brulicano di folla festante.?Vi si accalcano gesticolando?pi�� di un miliardo di fiamme?spettatrici entusiaste?che applaudono e gridano diversamente?un miliardo di spasimi erotici.?Sulla confusione rossastra spiccano a un tratto?con sparati violacei?delle esplosioni di gas?apoplettiche e panciute.?Pi�� lontano, gialli vapori isterici?sotto i loro improvvisi cappelli verdi?scoccano raggi appassionati,?teneri, e subitamente beffardi.
Che �� quella fiamma che si diverte e ride?tutta inguainata di velluto lill��?e che sa cos�� bene lanciare parabolicamente?il suo cappello arancione, s?rto e svanito a un tratto,?verso lo spettacolo dogli spettacoli, che comincia??Nella platea del teatro, che pu�� misurare?pi�� di venti chilometri di diametro,?si spiega largamente?un invitante mare di fuoco?qua o l�� increspato d'ombra e tinto frescamente?di corallo e d�� guancie infantili,?con dei lunghi sussulti di grida bianche.
�� dunque lo schiacciante fragore d'un'incud��ne,?che va alzando pi�� e pi�� la superficie irradiante?di questo mare di fuoco??Fiumi, fiumane e ruscelli splendenti accorrono a gara,?traboccanti di verghe d'oro,?per nutrirlo colando dai crepacci eloquenti?che s'aprono qua e l��, lungo le gradinate?fra l'ondeggiante m��sse?delle fiamme e dei gas spettatori.?Fra la corpulenza delle rocce congestionate,?fiamme e gas si dimenano in baldoria....?Tutto quello strano pubblico cremisi?�� trascinato confusamente dallo slancio veemente?dei gesti che applaudono,?verso la gola, verso il cuore, verso il centro?del cratere, imbuto e circo ardente.
E quel mare di fuoco s'immobilizza e s'impietra.?A mucchi di grumi e d'isolotti cuciti, fusi,?e per rapide alluvioni d'agate e di rubini,?forma un continente vermiglio, abbagliante....?Tutt'intorno, sul mare di bragia?galleggia una flottiglia?spiegando le sue vele che riflettono.?tutti i brillanti colori della lava.?Il continente si lastrica a poco a poco di crisoliti,?ed ecco a un tratto spaccato il selciato?dalla meravigliante caduta di 3000 leoni,?che piombano dal cielo, cateratta d'odio,?cacciando fuori dalle loro nari d'officina?chiassose fontane di perle e d�� mica.?Matassa furibonda, foresta di zampe e criniere incendiarie. Una sola potrebbe carbonizzare 3 citt��,?dipingere a fresco il livido cielo del polo,?e scaldare le guancie delle stelle invernali.
Scossone viscerale della terra!?Tutte le melagrane d'Italia accumulate,?sanguinolenza d'un macello incendiato,?tromba girante di groppe?incastrate l'una nell'altra!?Piramide enorme d'urli neri,?percorsa dall'alto in basso da singhiozzi bambini?e barcollante nella ronda delle pallide paure!?�� forse il nostro pianeta insanguinato,?da centomila battaglie,?che ruzzola lontano sotto il binocolo?d'un abitante di Marte?...
Eh! via! Queste apparenze o queste realt��?sono a portata di mano!...?Ho, per esempio, fra le dita?questo sole illusorio, scaglioso, capelluto,?formato di 3000 belve che si mordono...?Io ben potrei soppesarlo, mentre cala?nel cratere
Continue reading on your phone by scaning this QR Code

 / 36
Tip: The current page has been bookmarked automatically. If you wish to continue reading later, just open the Dertz Homepage, and click on the 'continue reading' link at the bottom of the page.