La contessa di Karolystria | Page 9

Antonio Ghislanzoni
figliuolo, ed io do fede alle tue asserzioni.... Questa povera creaturina abbandonata dev'essere il frutto di qualche amore illegittimo; fino quando non saremo riusciti ad emancipare la donna dalla doppia tirannia che la opprime, pur troppo questi casi dello snaturato abbandono della prole non cesseranno di riprodursi spaventevolmente ad obbrobrio della societ�� umana.
--Ma.... signor mio reverendissimo... mi permetto di ricordarvi che il povero moribondo dell'albergo del Pappagallo... non aspetta che il passaporto per andarsene all'altro mondo.
--L�� si muore... e qui si nasce! esclam�� il visconte, dimenticando per un istante la sua compostezza da sacerdote per assumere l'atteggiamento di Amleto.--L�� si muore... e qui si nasce! Prima di assistere al moribondo, �� giusto che si provveda al neonato!
E dopo breve silenzio, il visconte si prese il marmocchio tra le braccia, e raccomandato al giovinotto di attenderlo un istante, rientr�� frettoloso nella casa parrocchiale.
Puoi tu immaginare, o lettore, da quale farraginoso tramest��o di pensieri, di speranze, di dubbi, di desideri e di paure andasse sconvolto, durante quel breve tragitto dalla porta di strada al salottino della parrocchia, il cervello del nostro brillante avventuriere?
Non era egli partito da Borgoflores per correre sulle traccie della vezzosa contessa di Karolystria, che a mezzo del doganiere gli aveva indicato il suo itinerario, e dimostrato il pi�� vivo desiderio di rivederlo? Non dovea la contessa di Karolystria prendere alloggio a quel medesimo albergo del Pappagallo, che a lui si apriva quasi prodigiosamente alle tre ore dopo mezzanotte pei reclami di un moribondo? E chi era quel moribondo? E la dama che gli prestava amorosamente le ultime cure, non dovea, secondo ogni probabilit��, essere la contessa di Karolystria? E quali ragioni poteva avere la contessa per vegliare al capezzale di un morente, dopo le tante peripezie e i tanti travagli della giornata trascorsa?
Tali le ansie, i dubb?, i desider?. A sopracarico di questi, nella mente vulcanizzata del visconte si introducevano scrupoli e paure agghiaccianti.--Non era imprudenza e sacrilegio uscire nella strada in abito da prete, ingannando la buona fede di un uomo presso a morire, e ponendosi nella situazione di dover volgere in parodia gli augustissimi riti del sacramento? E quale indignazione nei due buoni reverendi che gli erano stati tanto larghi di cortesie, se all'indomani venisse a svelarsi l'indegno abuso ch'egli aveva fatto delle loro sottane venerande? E poi..... quel bambinello sudicio e ghiacciaio... uscito dalla terra come un rannocchio... E poi... e poi..,
Che volete, lettori garbatissimi? Gli uomini sono fatti cos��... Se in questo complicatissimo guazzabuglio non ci fosse entrata una donna, una bella e seducentissima donna, qual era (ve lo giuro sull'onor mio) la contessa Anna Maria di Karolystria, il nostro eroe avrebbe dato la sveglia ai due sacerdoti per informarli dell'accaduto, e avrebbe seguito una linea di condotta pi�� conforme alla squisitezza del suo temperamento ed alle sue abitudini di perfetto gentiluomo.
In quella vece...
Osservate! Il bambinello test�� raccolto sulla via ora giace adagiato sul divano del salottino. La Societ�� per la protezione dei. fanciulli non ci troverebbe a ridire. Il visconte, prima di andarsene, non ha obliato di avvolgere il neonato in un nitido tovagliolo, al quale ha sovrapposto un soppedaneo per riparare dal freddo le gracili membra. Il lume �� spento--le imposte sono ben chiuse--il bambino ha cessato di strillare--egli ha poppato un bicchiere di malvasia, e dorme saporitamente colle gotuzze iniettate di porpora.
Non mostriamoci dunque troppo severi nel giudicare la condotta del visconte. �� ben vero che, per far buona figura nella citt��, egli si �� messo in capo un bel cappello a triangoli: ma �� forse detto ch'egli intenda di appropriarselo? Appena sbrigate le sue faccende al di fuori, non ha egli in animo di venire a riprendere gli abiti della contessa e di riconsegnare ai due buoni reverendi ci�� che ad essi appartiene?
Via! le intenzioni sono ottime. Per conto mio, do piena assoluzione al visconte.
Ed ora, chi mi sa dire di quanti battiti vada pulsando il nobile cuore del nostro eroe dacch�� egli ha potuto scorgere, al chiarore della pallida luna, la desiata insegna dello albergo del Pappagallo?
Si arrest�� sulla porta, perplesso, smarrito.
Il garzone che lo accompagnava, dovette spingerlo innanzi.
Entrarono--salirono al secondo piano--si diressero verso la stanza segnata col numero 74.
Il garzone buss�� leggermente, la porta si aperse, e una bellissima dama.... (via! non facciamo misteri!) la contessa Anna Maria di Karolystria si present�� sulla soglia.
Era pallida, aveva i capelli in disordine, tremava... Pure, un occhio perspicace (il tuo, per esempio, o lettore) osservando con attenzione quelle sembianze, non vi avrebbe scorta veruna impronta di dolore.
--Troppo tardi, reverendo! esclam�� la contessa avanzandosi di un passo verso il falso prete.--Il notaio fu pi�� sollecito del ministro di Dio... Cos��, se lo zingaro Nabakak non ha potuto, prima di esalare l'ultimo sospiro, accomodare le sue partite coll'Essere supremo, egli ebbe per�� il conforto di veder raccolta e legalizzata la sua ultima volont��
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