in secreto questa economia?era di maliziosa formichetta,?e che a se stessa facea cortesia,?nascosta avendo piú d'una cassetta?di be' zecchini, e di quelli il marito?né avea ragione né sapeva il sito.
11
Rugger la vedea sempre in gran pensiero?per il risparmio, onde non bada a questo;?sol perch'egli era alfin pur cavaliero,?parecchie volte si mostra rubesto,?dicendo:--Moglie, a ragionar sincero,?alcun de' vostri fatti m'è molesto,?e farete le mani aspre e callose,?ché v'avvilite troppo in certe cose.--
12
Quest'era per Rugger poca sciagura?a petto quella che gli dá Marfisa,?la qual va rovesciando ogni misura?pe' suoi capricci, e spende in una guisa?da far venire a Creso la paura;?e compra e vende, e il fratel non avvisa,?e cambia fogge e vestiti ogni giorno;?sembra il mercato ov'ella fa soggiorno.
13
Oggi faceva legar diamanti,?diman non gli voleva piú a quel modo;?lega, rilega, spendea piú contanti?in legature che nel valor sodo;?ch'or gli voleva balle, ora brillanti,?ora in nastro, ora in fiore ed ora in nodo.?Gli artier mascagni laudano ogn'idea,?giurando che piú d'essi ne sapea.
14
Sarti, mercai, calzolai per le scale?andavan suso e giuso a tutte l'ore,?e conveniva loro metter l'ale?per non provar di Marfisa il furore.?Chi merletti, chi drappo o cosa tale,?chi vesti seco porta e dentro e fuore,?e chi polizze vecchie non pagate;?poi va via con le gote rigonfiate.
15
I parrucchier ch'acconciavan la testa?non è da dir se facea disperare:?oggi i capelli corti volea questa,?doman gli volea lunghi accomodare.?All'impossibil menava tempesta,?minaccia il parrucchier di bastonare;?se qualche scusa il misero allegava,?con la granata via lo discacciava.
16
Bestemmiando com'una luterana:?--Non vo' nessuno mi perda il rispetto,--?grida per casa, e sfoga la mattana?dando alle serve uno schiaffo, un puzzetto.?Mai non si vide una dama sí strana.?Se avea la febbre, non istava a letto;?se stava ben, diceva esser inferma?e volea star sotto le coltre ferma.
17
Ai medici, che andavano a trovarla?e le dicevan:--Non avete nulla,--?gridava:--Andate via, dottor da ciarla;?voi capireste al polso una maciulla,?e forse anche sapreste medicarla.--?Infin dall'aspra bizzarra fanciulla,?se il mal che non avea non confessavano,?un orinal nel ceffo guadagnavano.
18
Ma sopra tutto ell'era stravagante?giuocando alla bassetta al tavoliere,?dove, per vie di dir, metteva su un fante?quanti danar si ritrovava avere;?poscia mandava il parolo e piú inante;?perduti quelli, si facea tenere?in sulla fede, e perdea quanto mai;?s'io tel dico, lettor, nol crederai.
19
Poi disperatamente andava a casa,?e non avendo danar nello scrigno,?va rovistando masserizie e vasa,?argenti e gioie, con il viso arcigno.?Di cuffie e merli fa la cassa rasa?per far dei pegni, ovver con qualche ordigno?va guastando le toppe del fratello,?e soldi invola e gemme e drappi a quello.
20
Infine non istá mai cheta un'ora,?fuor che quando i romanzi suoi novelli?legge con attenzione ed assapora,?ch'era associata alla stampa di quelli;?tal che sempre il cervello piú svapora.?Que' fatti che leggea le parean belli,?ed era partigiana imbestialita?della nuova dottrina fuor uscita.
21
Or vorrebb'esser stata ballerina,?or cantatrice divenir vorria,?or commediante ed ora contadina,?or zingara e pel mondo fuggir via,?per donar argomento alla dottrina?che fiorire in quel tempo si vedia,?e lasciar la memoria assai famosa?di sé per qualche libro alla franciosa.
22
E con gli amanti, che n'aveva cento,?sopra a' romanzi va sottilizzando?e discorrendo e lodando il talento?di Marco e di Matteo di quando in quando.?Gli amanti d'essa avevano spavento?e cercan contentarla ragionando,?e sol fra loro facevan schermaglia,?perch'eran molti bracchi ad una quaglia.
23
E il numer sempre si facea maggiore,?perché Marfisa tra gli altri pensieri?a tutte l'altre dame volentieri;?e quanto all'arte di far all'amore,?non sia chi meglio saper farlo speri,?perocché, quanto a questo, ella è decisa:?non verrá al mondo una pari a Marfisa.
24
E benché dal Boiardo fu descritta?moretta alquanto e bella oltremisura,?io l'ho veduta su un quadro pitta?e la trovai differente in figura.?Occhio avea grande, d'imbusto diritta?era, e non alta molto di statura,?e pochissima carne avea sull'ossa,?la chioma bionda, anzi potrei dir rossa.
25
Molte altre cose ancor le ho ricavate?in certi versi del poeta Marco,?il qual facea composizion sfoggiate?per que' che Amore avea presi con l'arco,?e guadagnava almen per le insalate?da qualche amante nello spender parco.?Basta, tra il quadro e quella descrizione,?posso dar di Marfisa opinione.
26
Niente è vero ch'ella fosse bruna,?anzi era bianca e un po' lentiginosa;?nel seno non avea molta fortuna,?ma fu in accomodarlo artifiziosa;?la bocca a fare un ghignetto opportuna,?la guardatura or dolce or dispettosa;?le braccia, indi le mani alquanto asciutte,?ma co' brillanti non parevan brutte.
27
Infin, per quanto potei rilevare,?non si può dir Marfisa fosse bella.?Giudico ben ch'ella sapesse fare,
? fosse nata sotto alcuna stella da far i maschi tutti sospirare. Forse la bizzarria della donzella, le stravaganze e fierezze eran strali, ch'io n'ho veduti mille esempi tali.
28
Chi dirá di Rugger la penitenza,?avendo una sorella come questa,?che si potea chiamar la violenza,?prodiga in una forma disonesta;?ed una moglie, ch'era l'astinenza,?che in tutto pel rovescio avea la testa,?sendo la casa sua sempre in litigi?e il tema delle lingue di Parigi?
29
Non c'era giorno che fra le cognate?passasse senza rimproveri e grida:?Rugger le ha mille volte separate,?perché l'una con l'altra non s'uccida.?Talor non mangia a mezzo, e le ha lasciate?a mensa in man
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