LEndimione | Page 4

Pietro Metastasio
quella: Della lor la mia fiamma �� assai pi�� bella.
END. Mio Nume, anima mia, Poich�� il tuo core in dono Con s�� prodiga mano oggi mi dai, Non mi tradir, non mi lasciar giammai.
DIA. Io lasciarti? Io tradirti? Per te medesimo il giuro, O de' conforti miei dolce tormento, O de' tormenti miei dolce conforto. Sempre, qual pi�� ti piace, A te sar�� vicina, Cacciatrice mi brami, o peregrina. Ma vien la nostra pace A disturbar quell'importuno Alceste; Partiamo, Endimion.
END. Vanne, mia Diva. Intanto io della caccia Co' miei fidi compagni, Che m'attendono al monte, Vado a disciorre il concertato impegno.
DIA. Dunque cos�� da me lungi ten vai?
END. Parto da te per non partir pi�� mai.
Vado per un momento Lunge da le, mio ben; Ma l'alma nel mio sen Meco non viene.
Di quelle luci belle Nel dolce balenar Rimane a vagheggiar Le sue catene.

[AMORE e DIANA.]
AMO. Ferma, Diana, ascolta.
DIA. E ardisci ancora Chiamarmi a nome, e comparirmi innanzi?
AMO. Deh lascia, o bella Dea, lo sdegno e l'ira. Gi�� dell'error pentito A te ne vengo ad implorar perdono. Pi�� d'amor non ragiono, Anzi teco detesto Il suo stral, la sua face, Che giammai non s'apprende a cor gentile, Ma solo a pensier basso, ad alma vile. Non rispondi, o Diana?
DIA. O nemico o compagno, Egualmenle importuno ognor mi sei. Quell'ardito tuo labbro, Quel volto contumace Sempre punge e saetta, o parla o tace.
AMO. Potrebbe a questi detti arder di sdegno Ninfa d'amore insana; Ma la casta Diana Ha pi�� sublime il core; Siegue le fere, e non ricetta Amore.
DIA. Troppo m'irriti, Alceste; E pure a tante offese Non oso vendicarmi; Tu m'accendi allo sdegno e mi disarmi.
AMO. Se il perdon mi concedi, Due rei ti scoprir��, che fanno oltraggio, Amando, alle tue leggi.
DIA. Chi mai l'ira non teme Della mia destra ultrice?
AMO. Emdimione e Nice.
DIA. Endimione! E come?
AMO. Or che da te si parte, egli sen corre, Dove Nice l'attende, Fra quegli ombrosi allori, A ragionar de' suoi furtivi amori.
DIA. Ah che pur troppo il dissi Che Nice ardea d'amore! Adesso intendo, Perch�� da me l'ingrato Sollecito part��. Ma a Stige giuro, Nemmen l'istesso Amore Liberare il potr�� dall'ira mia.
AMO. Se non fossi Diana, Direi che tanto sdegno �� gelosia.
DIA. Insolente, importuno, Da che vidi in mal punto Quel tuo volto fallace, Non ha pi�� l'alma mia riposo o pace.

AMORE.
Cingetemi d'alloro; in quelle offese Io veggo i miei trionfi, il regno mio; E quei gelosi sdegni Son del mio foco e le scintille e i segni.
Se s'accende in fiamme ardenti Selva annosa, esposta ai venti, Arde, stride, e fin le stelle Va col fumo ad oscurar. Tale ancor d'amore il foco Poco splende ed arde poco, Se non vien geloso sdegno Le faville a palesar.

[NICE ed AMORE.]
NIC. Odimi, Alceste.
AMO. Ah Nice! Lascia ch'io vada.
NIC. Dove?
AMO. Un indegno a ferir che mi rapisce La mia fiamma, il mio foco.
NIC. Come! Amante tu sei?
AMO. �� s�� grande l'ardore, Che non n'ha pi�� di me l'istesso Amore.
NIC. Dimmi il rivale almeno.
AMO. Endimione.
NIC. Endimione! Oh Dio! Fermati; Alceste, aspetta.
AMO. Faranno i dardi miei la mia vendetta.
NICE.
Oh qual contrasto fanno Nell'agitato petto Amore, gelosia, rabbia e dispetto! S��, s��, di quell'ingrato Io di mia man vo' lacerare il seno. Ah che parlo, infelice, Se a me, fuor ch'adorarlo, altro non lice. Amor, tiranno Amore, Tu mi nieghi quel core, E nemmen vuoi lasciarmi Il misero piacer di vendicarmi.
O fa che m'ami L'idolo amato, O i miei legami Disciogli, Amor.
Vano �� l'affetto, Se quell'ingrato Solo ha diletto Del mio dolor.

[NICE ed ENDIMIONE.]
END. Mi addita, o bella Nice, Se pur t'�� noto, ove n'and�� Diana.
NIC. Tu di Diana in traccia? Oh come ben dividi Fra Diana ed Amore i tuoi pensieri!
END. Di qual amor favelli? Sai pur che son le fere Il mio sommo diletto.
NIC. Se volgi altrove il core, Lasci le fere, e vai seguendo Amore: Se porti a me le piante, Allor sei cacciator, ma non amante.
END. Se sai dunque ch'io peno in altro laccio, Perch�� turbi con questa Inutile querela La tua pace e la mia? Siegui chi t'ama, Fuggi chi ti disprezza. Se pretendi ch'io t'ami Contro il voler del fato, Sarai sempre infelice, io sempre ingrato.
NIC. Ammollisci una volta Quel tuo core inumano.
END. Ti lagni a torto, e mi lusinghi in vano.
Dall'alma mia costante Non aspettar merc��; Sento piet�� per te, Ma non amore.
M'accenderebbe il seno La vaga tua belt��, S'io fossi in libert�� Di darti il core.
NIC. Siegui, barbaro, siegui Il tuo genio crudele; E giacch�� col tuo volto M'hai la pace rapita, Toglimi di tua mano ancor la vita.
END. Oh Dio! senza speranza Tu mi tormenti, o Nice; ad altro nodo Pena quest'alma avvinta; Non posso amarti, e non ti voglio estinta.
NIC. Ascolta, ingrato, ascolta, Se pu�� chieder di meno Un'amante infelice: Un tuo sguardo, un sospiro, Bench�� fallace, io ti
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