Il libro delle figurazioni ideali | Page 8

Gianpietro Lucini
vari accidenti.
MATTEO BANDELLO--Novelle.
PERSON?
Agunt et Cantant:
--GIULIETTA.?--ROMEO.?--MERCUTIO.?--L'ANIME DELLA NOTTE.
AZIONE.
_Notte vicina all'alba. Nei giardini dei Capuleti: un verone splende solo al palazzo tra li alberi: una scala di seta pende dalla ringhiera. La luna cala dietro le torri ed i campanili._
L'ANIME DELLA NOTTE.
Zitti: il Montecchio dal giardino ascese?per l'ardua via al talamo nuziale,?chè la canzon dell'Ora egli già intese?a intonargli l'invito augurale.
Zitti: la brezza va lungi e riporta?baci e sospiri fin sotto all'arcate?in cui s'asconde vindice la scorta?dei Capuleti, vigilando armata.
Or la fontana rida ai suoi zampilli?sul laghetto dei cigni: e in bianche forme?vaghino le visioni: or riscintilli?la Luna in fronte alle soavi torme.
Ecco, scorron sull'erbe a cui rugiada?diamanta le foglie e i lunghi veli?trascinan qui sui bei fiori di giada,?in mezzo alle pervinche e a li asfodeli.
Noi, sospiri dell'Ora, andiam vagando?ed abbiam per baciarsi e bocche ed ali:?l'armonia qui si compie tra i lilliali?petali e tra le rose e va incantando:?i mister' della Notte a quando a quando?urgono amore e fremono speciali?avvolgimenti, poi ch'ora già spira?coll'Orgoglio e coll'Odio impeto d'Ira.
MERCUTIO _(di lontano)_.
S'ilare ho il volto e più giocondo il cuore?e sul labro mi sboccia come un fiore?la parola, la Fata m'asseconda.
Perchè stan fiori al prato e stelle in cielo,?perchè muore e risorge Primavera?e il vin di Cipro al mio pensier fa velo?e m'immaga l'idea, forse è sincera?passione umana? Ecco, all'alto ora anelo?colli sguardi e col cuore: ed è questo un bisogno?dell'anima o un bizzarro e vago sogno??Regina Maab per certo mi circonda.
L'ANIME DELLA NOTTE.
Zitti: Mercutio ride e si sollazza?per quest'ombre diafane d'Aprile?e s'accorda alla notte allegra e pazza?l'ebrietà dei vini. Zitti: un monile?più ricco che le perle alla corazza?e alla gorgera pongono le braccia?candide dell'amata: oh sulla faccia?baci, riccioli, lagrime e blandizie!
Zitti: dormono i cigni: la fontana?gorgheggia, van le forme alate intorno.?Oh portento! Noi siam dell'Ora strana?i sospiri e moriam come sia il giorno.
ROMEO _(dal verone illuminato con un ampio gesto?verso l'occidente)_.
O Luna, o bella Luna, non calare!...
L'ANIME DELLA NOTTE.
Zitti: i Genii risurgon dalle rose?ed il prato assomiglia a un verde altare,?steso alle vaghe vittime amorose.
MERCUTIO _(avvicinandosi oltre il muraglione)_.
Regina Maab però non s'accontenta?di perlustrar le stelle ad una ad una,?chè, morto il Sol, (il mondo s'addormenta),?il popolo dei Miti Ella raduna?e discende col raggio della luna:?innanzi al carro d'or l'araldo squilla?ed Essa come un'agata scintilla,?Regina Maab, bella Regina bionda.
Così cala alla terra e, ad incensieri,?splendono innanzi calici di gigli:?cala, s'avanza e posa all'origlieri?candidi e ai grami ed ispidi giacigli,?e fa sognare: o vision' che i cigli?bianchi e bruni ricercano, o divina?Arte d'uscir dai sensi ed indovina?Scienza che scifra quanto ne circonda!
O gentil turbamento ai giovinetti?cui Proscenete la rosa disfiora?idealmente, e contese nei letti,?sapute avanti l'esperienza e l'ora;?forse per ciò son già sperti ginnetti?le zitelle che allor calca supine?ed ammaestra: o molli e alabastrine?membra che informa all'opera gioconda!
ROMEO e_ GIULIETTA sul verone abbracciati. La scala di seta dondola alla brezza e batte sui ferri di lancia del davanzale: uno squillo debole ne suscita. La luna batte in fronte ad un monile sui capelli biondi della fanciulla e sorgon raggi._
ROMEO.
O Luna, o bella Luna, non calare!?Se in quest'ora è la vita ed ora è notte,?non più risplenda il dì, non più l'avare?luci s'accendano e l'Erebo inghiotte?il fuggente Titano invidioso;?e se manchiam nel sogno radioso,?così, non fu già mai questo morire!
L'ANIME DELLA NOTTE.
Quando parlan li amanti van secreti?fascini per le spere: or mai le lire?non cantan come i baci: or mai discreti?si nascondono i Genii. O bel languire?di due giovani bocche e di due seni!
ROMEO.
Innalza l'occhi tuoi fermi e sereni,?sorella mia; a che ti giova il pianto??Lascia, lascia che il gaudio or mai si sfreni?alto e libero in faccia all'a venire.
GIULIETTA.
Triste ho il cuor: questo istante che ci sfugge?dolor rimena: oh se nemica tanto?non fosse la tua casa! A che ci strugge?passione e ci avvelenan l'odii e l'ire?
ROMEO.
Angiol di luce, or taci: per il mondo?non stan contese: Amor porge il bicchiere?e ci invita al festino: oh, più fecondo?di bell'opre non fu certo il Piacere.
Innalza, innalza il cuore! oltre le stelle?sta il paese d'Amor, che ne rivela?colla Fede, il Desire le più belle?forme esprimendo ai sensi: or mai la mano?acconsente ed invita al sovra umano?festino e l'occhio tuo anche si vela?alla dolcezza estrema... ah, tutta mia?Vergine, assurta dalla Poesia,?in questa notte, a questa arcana Gloria!?Sacrilegio non è soffocar l'odii,?che stagnan accidiosi alla memoria;?baciar convien, baciami in bocca e godi.
GIULIETTA.
Desio di forme va presto e non dura,?nè si rinnova come Primavera:?nè Passion di sensi s'assicura?se pur dal labro or mai esca sincera.?Vedi, già muor nell'alba questa pura?notte: o Romeo, dell'ora estasiata,?come sorgerà il dì, come baciata?ti avrò la bocca, rimarrà il ricordo?
L'ANIME DELLA NOTTE.
Silenzio: i Genii fan l'ultimo accordo?sulle rose dei prati: oltre ai castelli?trema la luce nuova: o luna, o belli?pallid'Astri, così voi disparite!
MERCUTIO _(sotto il muraglione del giardino)_.
E che Regina Maab d'aspre ferite?piaghi il cuor e la mente tutti sanno:?la faccia imbianca pel desio
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