soggezione, le tre leghe si congiunsero fra loro a Vazerel, stipulando di
dividere i pericoli per difendere il franco stato e giudicare i comuni
interessi in una dieta che, a vicenda, si terrebbe a Coira, a Hanz e a
Davos. Ciascuna lega restava divisa in comuni, ognuno dei quali
regolava i propri affari interni e mandava deputati alla dieta, talché il
governo fu quivi più democratico che in qualsiasi altro luogo e
possedeva quel voto universale, che oggi vuol considerarsi come la
miglior espressione della libertà. Ogni valle, anzi, ogni terra, ogni
parrocchia(5), si conservò stato indipendente, con governo proprio,
diritti, privilegi. Talvolta ciascuno forma un comune, tal altra se ne
riuniscono diversi, e nell'assemblea loro ha voto chiunque compia i 18
anni per elegger tutte le autorità, dal podestà o Ammann o ministeriale,
che giudica nel civile e nel criminale, e dal curato fino al cursore e al
campanaro(6).
Varii Comuni uniti costituiscono una giudicatura (_hoch Gericht_)
sotto un landamano o podestà. Tutte insieme poi le 25 giudicature, i 49
grossi comuni e gl'innumerevoli piccoli, ogni anno, al san Giovanni,
tenevano i comizi generali (_Bundstag_) alternandoli fra Davos, Hanz e
Coira, dove i Grigi avevano 28 suffragi, 24 i Caddei, 15 le Dritture. In
casi straordinarj radunavano (_Beytag_) i soli capi e primarj ufficiali,
per lo più in Coira, i quali pure non potevano dar voto che secondo le
istruzioni ricevute dalle loro comunità, presso le quali rimaneva sempre
il poter sovrano. Ciò rendeva lungo e spendioso il trattare coi Grigioni,
bisognando girar di comune in comune ad ungere le girelle perché
corressero. Ne derivò sfacciata corruttibilità, intrigo universale e una
sfacciata oligarchia, la quale concentrò nelle due famiglie dei Planta e
dei Galis tutti gli uffizi di lucro o di onore.
Giovanni Comander, arciprete della cattedrale in Coira, Enrico Spreiter,
Giovanni Blasius, Andrea Fabritz e Filippo Salutz, avevano propagato
fra i Grigioni le dottrine di Zuinglio e di Calvino, e ben presto la
riforma si stabilì nelle Dieci Dritture; nella Lega Caddea prosperò
attorno a Coira, ma scarsamente nell'Engadina e pochissimo nella Lega
Grigia.
Invano gli Svizzeri fedeli tentarono rimettervi il cattolicismo; invano
della Riforma disgustarono gli Anabattisti ed altri trascendenti, dai
quali Lutero e Zuinglio erano esecrati non meno che il papa: nella dieta
d'Hanz fu stabilito che a tutti fosse libero professare la religione
cattolica o l'evangelica; i ministri non insegnassero se non ciò ch'è
contenuto nel Vecchio e Nuovo Testamento. Questo restò fino ad oggi
lo statuto religioso dei Grigioni. Ogni parrocchia ebbe il diritto di
scegliersi i pastori; sciolti gli obblighi ereditati di far celebrare messe e
anniversarj; non si ricevessero più frati nei monasteri, non si mandasse
danaro a Roma per annate o dispensa o che altro motivo. La Chiesa vi
fu costituita al modo svizzero, senza vescovi, e con concistori e
conferenze; poi s'introdusse il sinodo nazionale, che s'accoglieva ogni
mese di giugno.
Il fiume Adda, scendendo dal monte Braulio ai confini del Tirolo
tedesco sino a perdersi nel lago di Como, traccia il corso della
Valtellina, la quale toccava a levante esso Tirolo, a mezzodì i dominii
bergamaschi e bresciani della Repubblica veneta, a settentrione le terre
dei Grigioni, dai quali paesi tutti è separata per montagne più o meno
alte, alcune altissime fra le prime d'Europa; e basti nominare lo Spluga
e lo Stelvio, attraverso ai quali si va ai Grigioni ed ai Tirolesi, una volta
per scabri sentieri alpestri, oggi per vie stupende. Ad occidente la
Valtellina finisce in un vasto delta, impaludato dal fiume e dagli scoli
montani, e che tocca il territorio milanese e il lago di Como. Di terre
importanti è seminata, di cui sono principali, sul fondo stesso della
valle, Morbegno, Sondrio, capo della valle, Ponte, Tirano, congiunte
allora appena da scoscesi viottoli, ora da piana strada. La valle si
sviluppa in una serie di bacini, chiusi da strozzature di monti
ravvicinantisi. E principalmente alla Serra questi la chiudono quasi
affatto, lasciando solo un piccolo e difficile accesso ad un altro ampio
anfiteatro, che forma il contado di Bormio. Sboccano in questo le valli
Viola e di Pedenosso, che a maestro mette all'Engadina e ai Grigioni; la
val Furva a levante, che verge alla Camonica e al Bresciano; e a
tramontana la valle di Fraele, per cui entrando nella retica valle di Santa
Maria, si va in Val Venosta e a Bolzano nel Tirolo. All'opposta
estremità della Valtellina, verso il lago di Como, si prolunga a
settentrione un altro contado, di cui era capo Chiavenna, terra di grossi
traffici, perché chiave d'un trivio che, verso mezzodì, scende al lago di
Como, a settentrione sale, per la valle San Giacomo e pel letto del Liri,
al monte Spluga, donde si varca alla valle del Reno e a Coira, città
capitale dei Grigioni. A greco poi s'interna la valle
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