Il Designato | Page 3

Luciano Zuccoli
e largo, severamente abbigliato

di nero, colla faccia illuminata da un sorriso breve, mi veniva incontro
a mani aperte.
--Caro signor Sergio!--egli disse.--Mi perdoni la lunga attesa: sa, queste
benedette faccende; l'amministrazione....
Così dicendo, sedette egli pure sul divano e mi fece accomodare presso
di lui.
--Ora, sono tutt'orecchi,--continuò.--Mi pare che nel suo viglietto di ieri
mi chiedesse udienza per affari, anch'ella....
--Per affari!--dissi, brutalmente colpito.--Per affari, no: per cose di
sommo rilievo, sì.
--Dunque, affari;--perseverò testardo il signor Folengo,--è question di
nomi. Sto a sentirla.--
M'avvidi ch'egli sapeva già di che cosa io volevo parlargli; ma, in quel
momento, io rappresentava un postulante, e per sistema, il signor Pietro
non faceva mai un passo verso questa categoria d'uomini. S'io non
avessi trovato sùbito le parole adatte, egli avrebbe aspettato anche un
quarto d'ora, con olimpica serenità, senz'offrirmi il modo d'entrare in
argomento.
Guardai fuori della finestra chiusa, riparata da tendine bianche; oltre la
quale si vedevan gli alberi del giardino, spogli di fronde, sotto il cielo
bigio d'ottobre; alcuni colombi selvatici s'erano appollajati sui rami e
tubavan malinconicamente. Non faceva ancor freddo; ma il mese era
assai triste, e l'ora--tra le cinque e le sei del pomeriggio,--piena di
memorie.
--Io non sono un grande oratore,--dissi sorridendo,--e per questo non
userò circonlocuzioni. Che cosa pensa ella di me, signor Folengo?--
Qui avevo deluse le aspettazioni del mio interlocutore, e me n'ero
accorto sùbito dall'impaccio in che la domanda l'aveva gettato. Il signor
Pietro pensava di me ogni bene, e per questo avevo osato chiedergli la
sua opinione; ma è sempre difficile dichiarare una simpatia senza limiti
a una persona, la quale è tutto il nostro opposto per idee, per passato,
per modo d'intender la vita; anche più difficile era nel nostro caso, in
quanto il signor Folengo sapeva benissimo dov'io tendeva, ed era per
ciò in obbligo d'esprimersi senza frasi, senza generare in me il sospetto
ch'egli dicesse per dire, per cavarsela.
--Io non giudico--egli rispose--dalle parole, ma dai fatti. Certo, io so
come di lei si sia molto parlato in altri tempi e con diversi criterî; e so

pure come, se si volesse giudicarlo dalle sue opinioni....
--Lei non mi farà torto--interruppi--di credere che le opinioni espresse
in un salotto o in un caffè sieno le mie....
--No,--disse gravemente il signor Folengo.--So appunto che la gioventù
nostra ha questo vezzo pericoloso di mettere innanzi delle idee che
nella pratica della vita non vorrebbe mai applicare. Perciò, io mi tolgo
affatto da questo campo e, come le dicevo, baso il mio giudizio sulla
vera essenza della sua indole, per quello ch'io ne ho intravisto.
Respirò a lungo e proseguì:
--A rassicurarla immediatamente, le affermo che il mio giudizio su di
lei è ottimo.
Questa volta respirai io. La pomposità delle frasi che ascoltavo, andava
persuadendomi sempre più vero quanto io aveva presentito: il signor
Folengo sapeva lo scopo della mia visita; non solo, ma aspettandosela
da un giorno all'altro, aveva preso ragguaglio d'ogni cosa che mi
riguardava, del mio stato finanziario, de' miei amori morti, delle mie
abitudini, de' miei difetti; notavo quasi con vergogna ch'io era vilissimo
in quell'istante e che se il signor Folengo m'avesse imposta l'abjura
d'ogni credenza più antica, la rinuncia ad ogni orgoglio più accarezzato,
io avrei abjurato, io avrei rinunciato, pur d'effettuare la mia speranza.
--È ottimo in questo senso,--riprese il Folengo;--che ella è di gran lunga
migliore di quanto vorrebbe sembrare; che ella ha dato troppo peso a
sciagure intime e ha troppo generalizzati i suoi casi, scambiando l'uomo
e il mondo per gli uomini e il mondo che le furono d'attorno lunghi anni.
Ora, questo non è; ella è assai giovane; ha maniera di ricredersi, e
nonostante certe sentenze scettiche delle quali s'è imbevuto, ella a
ricredersi volge ogni speranza, ogni forza d'animo.
Io restava in silenzio, perchè intuivo che l'orazione del signor Folengo
non sarebbe così presto finita; mi pareva il discorso prendere un
atteggiamento troppo diplomatico, e aumentarmi le difficoltà non
piccole della mia domanda; ma riservavo un'interruzione che avrei fatta
non appena se ne fosse offerta l'opportunità.
--Si vorrebbe da lei,--continuò il mio giudice,--una maggior coerenza
fra le azioni e le parole, una schietta ribellione a tutti i dogmi che
l'infracidita società nostra va infiltrando nei giovani. Ma già, questo
vien dall'esperienza, dalla critica, è frutto dell'età più vecchia.--
Pausa. Il signor Folengo,--la cui testa cominciava a entrar nella

penombra della camera, mentr'io rimaneva ancora in luce, colla finestra
di contro--si portò all'indietro col corpo, quasi prendesse la rincorsa, e
giunse inaspettatamente alla conclusione, per esaurimento delle frasi
magnifiche.
--Insomma, caro signor Sergio, io non ho che a finire come ho
cominciato. Ella è per me gentiluomo irreprovevole, al quale è onore
proferir dell'amicizia e dal quale è ambizione ottenerla.... Del resto, io
non so rendermi ragione di quest'inchiesta non aspettata; sono
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