Il Designato | Page 4

Luciano Zuccoli
lentamente le cinque ore e la mezza.
--Ora, al fatto,--disse il signor Folengo con uno sguardo scrutatore.
Ne' suoi occhi grigi lessi la sicurezza che la mia risposta doveva essere la buona, e avvertii un impercettibile moto in lui, come di preparazione.
--Il fatto �� semplice e grave,--risposi.
Mi alzai, mi posi di fronte all'uomo, e dissi con voce quasi tremante:
--Ho l'onore, signor Folengo, di chiederle la mano della signorina Lidia sua figlia....--
Vi fu un silenzio che giudicai spaventevole. Il signor Folengo si lev�� adagio, sempre tenendo gli occhi fissi ne' miei, usc�� dalla penombra, e rispose:
--Una simile domanda fatta all'improvviso.... Io sono lusingato....--
Mi morsi le labbra; l'istinto vittorioso aveva costretto l'uomo a trincerarsi e a guardarsi da una promessa immediata; le parole uscivan dalla bocca del signor Folengo meccaniche; egli si dimenticava la sua professione di fede in me; gli proponevo un affare, secondo lui, ed egli mi trattava da uomo d'affari. Per��, scorgendomi forse impallidire, aggiunse tosto:
--Debbo dichiararle ch'io non ho nulla, nulla in contrario al suo voto; anzi ho molta propensione a vederlo esaudito, e sono commosso...--
Non era commosso per niente. Si allontan�� alcun poco da me e premette il campanello elettrico.
--Avvertite donna Teresa che ho bisogno di parlarle,--disse alla cameriera sopraggiunta.--E portate la lampada.--
Mentre Geltrude usciva, il signor Folengo mi torn�� vicino.
--Perch�� meglio si persuada ch'io accolgo la sua domanda con viva simpatia, voglio s��bito comunicarla alla mia signora,--fece con tono affettuoso.
Io m'inchinai, ed essendo sopravvenuto un silenzio molesto, il Folengo occup�� quell'intervallo nell'accomodare e nello spostare alcuni oggetti sulla tavola, che non ne avevano bisogno; alla prima ansia era succeduta in me la riflessione e con essa la calma speranzosa; non trovavo a' miei desideri alcun ostacolo degno di essere discusso.
Donna Teresa comparve, seguita dalla cameriera che pos�� la lampada sul caminetto e si ritir��. Donna Teresa, allevata alla scuola del marito, ebbe uno sguardo istintivo e ricostru��, evidentemente, a grandi tratti, la conversazione avvenuta fra me e il signor Folengo.
Il salotto si riempiva di solennit��. Donna Teresa mi venne incontro e mi strinse la mano; la piccola e grassoccia signora non aveva rinunciato a una certa eleganza; i suoi capelli eran tuttavia neri, e la sua carnagione, eburneamente lumeggiata dalla lampada, appariva senza rughe n�� grinze; il color delle labbra era rinforzato da una leggiera tinta di carmino abbastanza gradevole. Solo, nel suo corpo difettava l'eleganza naturale, che l'assiduit�� allo specchio non insegna mai; le forme tozze prorompevano, in odio alla fascetta strettissima; attorno al collo l'adipe formava un monile, e sui fianchi si espandeva con insolenza.
Noi ci eravamo seduti di nuovo. I coniugi Folengo occupavano il divano ed io, di fronte a loro, in una poltrona bassa, aspettavo con ritornata angoscia la ripresa della orazione.
--Ti ho fatto chiamare,--disse il signor Folengo,--perch�� il signor Sergio ci presenta l'opportunit�� di stringere assai notevolmente i legami della nostra amicizia.--
Donna Teresa dimostr�� con un cenno della testa che tale opportunit�� le gradiva.
--Per esprimermi chiaramente, il signor Sergio mi ha domandata la mano di Lidia.
Donna Teresa balz�� dal divano con un'agilit�� imprevedibile e mi si precipit�� incontro, colla faccia trasformata dalla gioja. Senz'aspettare un gesto di suo marito, e parlando per istinto, come l'altro aveva per istinto tergiversato, esclam��:
--Grazie, signor Lacava! Mille volte grazie di simile onore! Lei effettua la mia pi�� cara speranza!--
Presi la mano di donna Teresa, toccato dall'effusione ingenua della buona signora.
--Ella mi rinfranca,--dissi, alzandomi dalla poltrona.--Io mi sento appoggiato dalla fiducia che le ispiro....
--Ma certo, ma certo!--rinforz�� donna Teresa.--Forse mio marito non le aveva espresso?... Forse ella temeva?...
--Vedi, cara amica,--mormor�� il signor Folengo tranquillamente, senza muoversi dal suo posto.--Vedi: io mi sono dichiarato assai favorevole; ma io non sono il solo arbitro, e prima di me, e prima di te, c'�� Lidia, la cui volont�� deve essere libera....
--Lidia!--esclam�� donna Teresa con un'occhiata di trionfo.--Lidia! Non ci son che le mamme per saper certe cose.... Io annuncer�� immediatamente la felice novella a Lidia....--
Stava per avvicinarsi al campanello elettrico, quando il signor Folengo, levatosi dal divano, la ferm�� con un cenno.
--Tu vuoi?--disse.--Cos��, s��bito, senza prender tempo?...
--Ma certo, ma certo!--ripet�� donna Teresa--non vedi com'�� pallido questo povero giovane? Io so quel che faccio.... �� una tortura inutile che noi infliggiamo loro.--
L'indice di donna Teresa si pos�� due volte sul bottone del campanello. Il signor Folengo, vistasi levata la direzione diplomatica delle trattative, riprese il suo posto, con un sospiro di sollievo.
--S��, s��, forse �� meglio!--disse come tra di s��.--Io sono contento.
--La signorina Lidia s��bito qui!--ordin�� donna Teresa a Geltrude comparsa.
Quindi, ripresemi le mani:
--Caro, caro figlio mio!--disse.--Non dubiti di nulla. Io so quel che faccio!--
La signora Folengo assumeva un aspetto di franchezza che non le avevo conosciuto prima; una leggiera onda sanguigna le aveva imporporato il viso, e la commozione sollevava a ritmo il suo largo seno.
L'uscio fu toccato lievemente, poi gir�� sui cardini senza romore, schiudendo il passaggio a Lidia. Io
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